Manifestazioni cliniche e impatto nella vita quotidiana dell’allergia al glicole polietilenico (PEG) in dieci pazienti.

Introduzione

Il glicole polietilenico (PEG) è comunemente usato come eccipiente in molti farmaci, cosmetici e prodotti per la casa. Generalmente è considerato a bassa tossicità e biologicamente inerte; è raro sia causa di reazioni allergiche di tipo immediato, che possano causare la morte; anche se nelle ultime due decadi è stato riscontato un aumento della loro incidenza.

Metodi

Nello studio vengono arruolati dodici pazienti con diagnosi di allergia al PEG, afferenti alla Clinica di Allergologia, presso il Dipartimento di Dermatologia e Allergologia dell’ospedale Gentofte dell’Università di Copenaghen, tra il 1° Settembre 2010 e il 31 Agosto 2019. Di questi, solo dieci parteciperanno allo studio.

Di tutti i pazienti sono state studiate le cartelle cliniche ed è stato somministrato un questionario per indagare: esposizione al PEG, possibili cause allergologiche, sintomi e l’impatto nella vita quotidiana; per la valutazione dell’impatto nella vita quotidiana è stata usata la scala di Likert.

Risultati

In tutti i pazienti sintomi quali: orticaria, prurito, angiodema, rossore, disagio generale, dispnea, sensazione di calore e svenimento, comparvero entro dieci minuti dall’esposizione al PEG e in tutti la prima causa fu rappresentata dall’esposizione ad un farmaco, mentre nessuno ha manifestato sintomi in conseguenza all’esposizione al cibo o ad un vaccino. Il tempo mediano intercorso tra comparsa della sintomatologia e la diagnosi di allergia da PEG fu di due anni; elemento che ci fa capire la difficoltà nel trovare la vera etiologia (molte allergie venivano classificate come idiopatiche o veniva riconosciuta un’etiologia errata).

Sette pazienti segnalarono una limitazione nella vita quotidiana (stress, paura di incorrere in una nuova reazione anafilattica), con un valore mediano alla scala di Likert pari a sette, prima della diagnosi, e a quattro dopo la diagnosi.

Conclusione

La diagnosi di allergia da PEG è spesso misconosciuta, elemento che porta il paziente a non evitare di assumere il composto più volte nella propria vita. La reazione allergica si presenta come severa e porta ad una compromissione della qualità della vita. Causa della riesposizione è, inoltre, rappresentata dalla mancanza di una nomenclatura standardizzata e dunque un’inadeguata etichettatura dei prodotti.

Studi futuri dovranno prevedere un aumento della numerosità campionaria, un campione più omogeneo, l’utilizzo di questionari validati.

Bibliografia

Maria A Bruusgaard-Mouritsen, Jeanne D Johansen, Lene H Garvey.   Clin Exp Allergy. 2021 Jan 4. PMID: 33394522.

E’ possibile leggere qui l’abstract dell’articolo

Position paper dell’Accademia Europea di Allergologia sulle reazioni allergiche a vaccino Pfizer/BioNTech per COVID-19

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Il vaccino Pfizer/BioNTech BNT162b2 contro la malattia da Coronavirus 2019 ha ricevuto l’approvazione in Europa a fine dicembre e nel corso dei primi giorni di vaccinazione pubblica si sono verificati vari casi di grave anafilassi. È in corso uno studio per approfondire i singoli casi e i fattori scatenanti. Il vaccino sarà somministrato ad un gran numero di individui nel mondo e sono insorte delle preoccupazioni sul fatto che possano verificarsi gravi eventi avversi. Con le informazioni al momento disponibili, l’Accademia Europea di Allergologia e Immunologia Clinica (EAACI) rende pubblica la sua posizione con delle raccomandazioni preliminari che saranno aggiornate non appena saranno disponibili nuovi dati.

Per minimizzare il rischio di gravi reazioni allergiche negli individui che devono essere vaccinati è urgente comprendere la natura specifica delle gravi reazioni allergiche riportate. Le informazioni da conoscere includono la storia medica precedente degli individui affetti e il meccanismo implicato. Per raggiungere tale obiettivo tutte le informazioni cliniche e di laboratorio dovrebbero essere raccolte e riportate. I pazienti allergici di grado lieve e moderato non dovrebbero essere esclusi dalla vaccinazione poiché l’esclusione di tutti questi pazienti dalla somministrazione del vaccino potrebbe avere un impatto significativo per raggiungere l’obiettivo dell’immunità di gregge (di popolazione).

Gli operatori sanitari che vaccinano contro il COVID-19 devono essere sufficientemente preparati a riconoscere e trattare l’anafilassi in maniera appropriata ed avere la capacità di somministrare adrenalina. È indispensabile che venga effettuato un periodo di osservazione di almeno 15 minuti dopo la somministrazione del vaccino per tutti gli individui

I dati al momento disponibili non hanno dimostrato un più alto rischio per i pazienti che soffrono di rinite allergica o asma e tale messaggio dovrebbe essere chiaramente riportato dai medici ai propri pazienti per incoraggiarli alla vaccinazione. Il beneficio della vaccinazione supera chiaramente il rischio nei confronti dello sviluppo di una forma grave di COVID-19 che riguarda anche il 30% della popolazione che soffre di malattie allergiche.

Bibliografia

Klimek L, Jutel M, Akdis CA, Bousquet J, Akdis M, Torres-Jaen M, Agache I, Canonica GW, Del Giacco S, O’Mahony L, Shamji MH, Pawankar R, Untersmayr E, Ring J, Bedbrook A, Worm M, Zuberbier T. ARIA-EAACI statement on severe allergic reactions to COVID-19 vaccines – an EAACI-ARIA position paper. Allergy. 2020 Dec 30. È possibile leggere liberamente l’articolo qui.

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