Antistaminici: effetti e sicurezza della fexofenadina

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Introduzione

La fexofenadina è stata sviluppata come evoluzione ed alternativa alla terfenadina, un antistaminico purtroppo gravato da alcuni importanti effetti collaterali, tra cui un allungamento dell’intervallo QT e alcune aritmie cardiache. La fexofenadina, come altri antistaminici di seconda generazione attraversa con difficoltà la barriera emato-encefalica, quindi causa sonnolenza con minore incidenza rispetto agli antistaminici di prima generazione.

Il farmaco è un antistaminico anti-H1 non sedativo. Ha la caratteristica di essere un metabolita farmacologicamente attivo della terfenadina. Studi sperimentali hanno dimostrato che fexofenadina dopo somministrazione singola e due volte al giorno inibisce per 24 ore le reazioni cutanee (pomfo ed eritema) indotte dall’istamina, che l’effetto antistaminico del farmaco si manifesta nel giro di un’ora, e raggiunge l’apice alla sesta ora.

Non sono state osservate alterazioni significative dell’intervallo QTc nei soggetti che sono stati trattati sperimentalmente con fexofenadina cloridrato a dosaggi di 240 mg due volte al giorno per 14 giorni rispetto ai soggetti del gruppo di controllo trattati con placebo.

Tuttavia, c’è ancora una mancanza di evidenze riguardo l’efficacia e la sicurezza della fexofenadina rispetto agli altri farmaci antistaminici. Per tale motivo, nella presente revisione sono stati valutati sia gli effetti clinici che la sicurezza della fexofenadina.

Metodi

Sono stati inclusi nella metanalisi 51 studi clinici comprendenti 14551 partecipanti. Confrontando la fexofenadina con i farmaci antistaminici di prima generazione. La fexofenadina ha causato una frequenza significativamente più bassa di effetti avversi, una frequenza più bassa di sedazione e minori alterazioni delle funzioni cognitive/psicomotorie.

Risultati

La fexofenadina al confronto con i farmaci antistaminici la seconda generazione, ha prodotto effetti sedativi marginali e un cambiamento significativamente inferiore della maggior parte delle funzioni cognitive/psicomotorie. Confrontata infine con un placebo, la fexofenadina ha prodotto significativi effetti antistaminici.

La Fexofenadina ha un effetto antistaminico positivo, che è probabilmente non peggiore dei farmaci antistaminici di seconda generazione. La fexofenadina ha probabilmente un miglior profilo di sicurezza, che è verosimilmente migliore degli antistaminici di prima generazione.

C’è una carenza di dati a supporto del fatto che la fexofenadina abbia un miglior profilo di sicurezza globale, confrontato con gli antistaminici di seconda generazione, tuttavia, qualche recente evidenza oggi disponibile sugli effetti sedativi e certi aspetti della funzione psicomotoria, danno credito alla fexofenadina. Perciò la fexofenadina potrebbe essere meritevole di raccomandazione per lavoratori che operano nell’ambito della sicurezza.

Basandosi sulla letteratura, questo studio è la prima metanalisi a valutare gli effetti antistaminici e sedativi della fexofenadina. La metanalisi indica che la fexofenadina ha un miglior profilo di sicurezza se confrontato con gli antistaminici di seconda generazione. Gli effetti antistaminici della fexofenadina risultano significativamente più alti rispetto al placebo e non significativamente differenti rispetto agli antistaminici di seconda generazione.

Gli effetti sedativi sono uno degli effetti avversi più tipici degli antistaminici. L’attuale studio indica che il rischio di effetti sedativi da parte della fexofenadina sia minore rispetto alla prima e alla seconda generazione di antistaminici.

I sintomi cognitivi e psicomotori sono un altro importante effetto collaterale degli antistaminici. Questo studio suggerisce che la fexofenadina abbia minori effetti congnitivi/psicomotori, se confrontato con la prima e la seconda generazione di antistaminici. Inoltre, gli effetti cognitivi della fexofenadina sono simili al placebo.

Conclusioni

La fexofenadina produce un effetto antistaminico positivo, che è verosimilmente non inferiore a quello degli antistaminici di seconda generazione, e ha un più valido profilo di sicurezza, che è sicuramente migliore rispetto a quello degli antistaminici di prima generazione.

Tuttavia, un numero maggiore di studi multicentrici, con un campione maggiore e un follow-up più lungo, sarebbero necessari per capire meglio l’efficacia e la sicurezza della fexofenadina.

Bibliografia

Huang CZ, Jiang ZH, Wang J, Luo Y, Peng H. Antihistamine effects and safety of fexofenadine: a systematic review and Meta-analysis of randomized controlled trials. BMC Pharmacol Toxicol. 2019;20(1):72. Published 2019 Nov 29. E’ possibile leggere l’articolo completo qui.

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