AIFA pubblica un documento di approfondimento del Gruppo di lavoro Emostasi e Trombosi

A seguito della segnalazione, in soggetti sottoposti a vaccinazione anti-SARS-CoV-2 con i vaccini a vettore virale Vaxzevria (ChAdOx1 nCov-19 della ditta AstraZeneca) e Janssen (Ad.26.COV2.S della ditta Johnson & Johnson), di eventi trombotici in sedi atipiche (trombosi dei seni venosi cerebrali e/o del distretto splancnico), associati a piastrinopenia e con decorsi clinici di particolare gravità, l’AIFA ha nominato un Gruppo di esperti in patologie della coagulazione (Gruppo di Lavoro Emostasi e Trombosi) a supporto della Commissione Tecnico Scientifica (CTS). Il mandato del gruppo era quello di approfondire la plausibilità biologica degli eventi, identificare le eventuali strategie di minimizzazione del rischio e indicare le modalità più corrette per la gestione clinica di questi eventi rarissimi.

Il documento (strutturato in domande e risposte) rappresenta le conclusioni del gruppo di esperti ed è finalizzato a fornire ai medici non specialisti e al personale sanitario le informazioni attualmente disponibili per identificare precocemente e gestire nel modo più appropriato questo  evento avverso rarissimo.

Per una dettagliata contestualizzazione del rischio di tali complicanze si rimanda alle conclusioni della valutazione dell’EMA (documenti correlati):

Scarica qui il documento del Gruppo di Lavoro AIFA su complicanze tromboemboliche dopo vaccinazione con i vaccini Astrazeneca e Johnson & Johnson.

Leggi qui il comunicato stampa AIFA.

Campagna di sensibilizzazione e invito alla segnalazione rivolti ai cittadini

Il Centro Regionale di FarmacoVigilanza della Sardegna promuove una campagna di sensibilizzazione sulla sicurezza dei vaccini e dei farmaci rivolta ai cittadini.

Tutti i cittadini che assumono farmaci o vengono sottoposti a vaccinazioni sono invitati a verificare l’eventuale insorgenza di effetti indesiderati e a segnalarli.

Perché è importante segnalare? Per conoscere meglio i farmaci e i vaccini e rendere il loro utilizzo ancora più sicuro

Che cosa è utile segnalare? Qualsiasi sintomo anche lieve insorto dopo l’assunzione di un farmaco o di un vaccino

Come segnalare un sospetto effetto indesiderato?

  • tramite la piattaforma dell’AIFA collegata alla Rete Nazionale di FarmacoVigilanza,
    • oppure
  • compilando la scheda di segnalazione cartacea scaricabile qui e inviandola al Responsabile Locale di Farmacovigilanza della propria ASSL di riferimento (vedi elenco contatti in fondo alla pagina).


Contatti dei Responsabili Locali di Farmacovigilanza della Sardegna.

Vaccino BNT162b2 mRNA anti COVID-19 (Pfizer): studio sulla vaccinazione di massa in Israele

Introduzione

I trial clinici randomizzati per i vaccini basati su mRNA mostrano la loro efficacia nel prevenire la comparsa del Covid-19 tra il 94% e il 95%, d’altro canto mostrano numerose limitazioni: bassa numerosità del campione, difficoltà a raggiungere i vari sottogruppi di cui può essere composta una popolazione, criteri restrittivi di inclusione, criteri estremamente rigidi che possono non essere replicati nella vaccinazione di massa.

Metodi

Gli autori hanno cercato di riproporre il disegno del trial clinico traslandolo in uno studio osservazionale. Sono stati arruolati i cittadini israeliani presenti nel database del Clalit Health Service (CHS), una delle quattro maggiori organizzazioni di assistenza sanitaria in Israele.

Sono stati definiti:

  • i criteri di inclusione (periodo compreso tra il 20 dicembre 2020 e il 1° febbraio 2021, età pari o superiore ai 16 anni, assenza di una precedente infezione da SARS-CoV-2 diagnosticata tramite tampone molecolare, presenza nel database CHS da almeno 12 mesi);
  • i criteri di esclusione (appartenenza a gruppi di popolazione la cui probabilità di esposizione al virus era estremamente variabile e difficilmente valutabile, l’assenza del BMI, l’assenza di anamnesi respiratoria, l’assenza di una residenza ben identificata, l’impossibilità di uscire dalla propria casa, aver avuto contatti con il sistema di assistenza sanitaria nei giorni precedenti l’arruolamento);
  • gli esiti (positività per SARS-CoV-2 identificata con tampone molecolare sia nei sintomatici che negli asintomatici, infezioni documentate, ospedalizzazione, infezione severa da SARS-Cov-2, decesso);
  • gli strati in cui è stata suddivisa la popolazione (età, sesso, religione (ebrei, ebrei ultraortodossi, arabi), quartiere di residenza, numero di vaccinazioni antinfluenzali nei precedenti 5 anni, gravidanza, comorbidità);
  • i periodi di osservazione (dal giorno 14 al giorno 17 successivi alla prima dose, dal giorno 21 al giorno 27 successivi alla prima dose, 7 giorni dopo la seconda dose sino alla fine del follow-up);
  • i criteri di fine follow-up (comparsa dell’esiti, morte non correlata ad infezione da Covid-19, vaccinazione (per i controlli) o di vaccinazione del controllo (per il vaccinato associato), fine dello studio)

Ogni vaccinato è stato associato con un controllo non vaccinato in un rapporto di 1:1.

I principali test di cui si sono avvalsi gli autori per l’indagine statistica sono stati:

  • media della differenza tra i valori delle variabili tra il gruppo dei vaccinati e dei non vaccinati (è stata considerata accettabile una differenza pari o inferiore a 0,1);
  • analisi di sopravvivenza tra vaccinati e non vaccinati, secondo il metodo di Kaplan-Meyer, stimata per ogni periodo di osservazione.

L’intervallo di confidenza al 95% è stato calcolato usando la tecnica “bootstrap” per punti percentili, con 500 ripetizioni.

Risultati

Il campione era costituito da 596618 vaccinati e altrettanti controlli non vaccinati.

L’efficacia stimata del vaccino dopo 7 giorni dalla seconda dose è stata del 92% nella riduzione delle infezioni documentate, del 94% nella riduzione delle forme sintomatiche, del 87% nella riduzione delle ospedalizzazioni, del 92% nella riduzione delle forme severe. L’efficacia tra i 14 e i 20 giorni e i 21 e 27 giorni dopo la prima dose è stata, rispettivamente, del 46% e del 60% per la riduzione delle infezioni documentate, del 57% e del 66% per la riduzione delle forme sintomatiche, del 74% e 78% per la riduzione delle ospedalizzazioni, del 62% e del 80% per la riduzione delle forme severe, del 72% e del 84% per la riduzione della mortalità.

Conclusioni

L’ampio campione dello studio ha permesso di valutare l’efficacia del vaccino nella popolazione generale e in specifiche sottopopolazioni, confermare la riduzione del tasso di ospedalizzazione, dei nuovi casi di infezione severa e della mortalità, stimare l’aumento dell’efficacia al passare del tempo. Una lieve riduzione dell’efficacia è stata riscontrata nei soggetti che presentavano più patologie concomitanti.

Premettendo che, al momento della raccolta del campione, le varianti erano rare in Israele, questo studio ha permesso di dire che il vaccino Pfizer è mediamente efficace sulle varianti.

Bibliografia

Noa Dagan, M.D., Noam Barda, M.D., Eldad Kepten, Ph.D., Oren Miron, M.A., Shay Perchik, M.A., Mark A. Katz, M.D., Miguel A. Hernán, M.D., Marc Lipsitch, D.Phil., Ben Reis, Ph.D., and Ran D. Balicer, M.D. BNT162b2 mRNA Covid-19 Vaccine in a Nationwide Mass Vaccination Setting. N Engl J Med 2021; 384: 1412-1423. PMID: 33626250. DOI: 10.1056/NEJMoa2101765

E’ possibile leggere qui l’articolo

Nota Informativa Importante su VAXZEVRIA/COVID-19 Vaccine AstraZeneca

A seguito della procedura di segnale condotta a livello europeo, l’Agenzia Italiana del Farmaco aggiorna gli operatori sanitari sui seguenti punti emersi dalla valutazione del vaccino.
Elementi chiave: 

  • Una relazione causale tra la vaccinazione con Vaxzevria e l’insorgenza di trombosi in combinazione con trombocitopenia è considerata plausibile.
  • Anche se tali reazioni avverse sono molto rare, hanno superato quanto atteso nella popolazione generale. 
  • In questa fase non sono stati identificati fattori di rischio specifici. 
  • Gli operatori sanitari devono vigilare su segni e sintomi di tromboembolia e/o trombocitopenia e informare di conseguenza i vaccinati. 
  • L’uso di questo vaccino deve essere conforme alle raccomandazioni ufficiali nazionali.

Qui è possibile leggere la nota informativa AIFA.

EMA pubblica un aggiornamento sulla sicurezza dei vaccini COVID-19 Comirnaty, Moderna e AstraZeneca

L’EMA prosegue la pubblicazione degli aggiornamenti sulla sicurezza dei vaccini per COVID-19, con il terzo rapporto per Comirnaty e Moderna e il primo per il vaccino AstraZeneca, recentemente denominato Vaxzevria. Tali aggiornamenti riassumono i dati che si sono resi disponibili dopo l’autorizzazione e le informazioni di sicurezza in monitoraggio.

Per Vaxzevria le reazioni allergiche gravi sono state identificate come nuovi effetti indesiderati. Inoltre, è stata inserita un’avvertenza su specifici eventi rari associati a trombi, eventi sui quali continuano le valutazioni per stabilire un possibile ruolo causale del vaccino. I vaccinati devono essere informati della necessità di consultare immediatamente un medico se sviluppano sintomi relativi a trombi o sanguinamento.

Per Comirnaty e Moderna i dati di sicurezza sono coerenti con l’attuale profilo di sicurezza di tali vaccini.

I benefici di Vaxzevria, Comirnaty e Moderna nel prevenire la malattia COVID-19 continuano a superare i rischi e non vi sono raccomandazioni che modifichino le condizioni d’uso di questi vaccini.

I rapporti EMA aggiornati sono riportati di seguito:

Comirnaty

Moderna

AstraZeneca

EMA pubblica il secondo aggiornamento sulla sicurezza dei vaccini COVID-19 Comirnaty e Moderna

L’EMA ha pubblicato il secondo aggiornamento sulla sicurezza dei vaccini per COVID-19 Comirnaty e Moderna.

In entrambi i casi i dati di sicurezza sono coerenti con l’attuale profilo di sicurezza di tali vaccini. Per Comirnaty sono stati identificati diarrea e vomito come nuove reazioni avverse mentre per il vaccino Moderna non sono stati identificati nuovi effetti indesiderati.

L’aggiornamento include la valutazione da parte del comitato per la sicurezza (PRAC) dell’EMA dei decessi segnalati dopo vaccinazione con Comirnaty e Moderna e delle reazioni allergiche gravi. Il PRAC ha concluso che i dati non modificano le raccomandazioni esistenti per l’uso di questi vaccini. Ulteriori segnalazioni continueranno ad essere attentamente monitorate.

Qui è possibile leggere il report EMA sulla sicurezza del vaccino contro COVID-19 Comirnaty.

Qui è possibile leggere il report EMA sulla sicurezza del vaccino contro COVID-19 Moderna.

“Parliamone”. Dialoghi con AIFA sulla campagna vaccinale

Una campagna vaccinale in continua, inevitabile, evoluzione richiede un importante sforzo comunicativo e un confronto altrettanto continuo.

Per questo motivo AIFA organizza una serie di appuntamenti periodici, con cadenza quindicinale, dedicati all’approfondimento scientifico e al confronto sulle scelte, uno spazio che offra la possibilità di illustrare più in dettaglio le ragioni e il percorso delle decisioni prese da AIFA e di discuterne le ricadute insieme a chi è chiamato a gestirle e metterle in pratica nel nostro SSN. L’obiettivo è anche quello di fornire un ulteriore strumento, che vada ad integrarsi con quanto già AIFA offre in termini di strumenti informativi (la documentazione pubblicata sul sito istituzionale, le FAQ, il Rapporto mensile sulla sorveglianza dei vaccini COVID-19), costruendo uno spazio reale di condivisione, di ascolto e dialogo. Saranno comunque affrontati di volta in volta anche i temi di più stretta attualità.

Il primo appuntamento è previsto per giovedì 4 marzo 2021 dalle 16 alle 18 e sarà accessibile sul canale YouTube di AIFA attraverso il link https://youtu.be/QfMSzVfFmeU.

Il seminario non è aperto alla stampa!

Di seguito il programma dei lavori, che saranno coordinati dalla Dott.ssa Eva Benelli (Comitato Scientifico per la sorveglianza post-marketing dei Vaccini Covid-19):

Nicola Magrini (Direttore Generale AIFA) – Perché siamo qui

Vittorio Demicheli (Comitato Scientifico per la sorveglianza post-marketing dei Vaccini Covid-19) – I tre vaccini in ottica di sanità pubblica

Maria Rosa Valetto (medico vaccinatore) – Cronache dalla prima linea, tre aspetti affrontati nelle FAQ AIFA: vaccinazione in allattamento, vaccinare i guariti?, perché e fino a quando distanziare il richiamo

Discussione: Angela Giusti (Istituto Superiore di Sanità), Guido Forni (Comitato Scientifico per la sorveglianza post-marketing dei Vaccini Covid-19), Patrizia Popoli (Commissione Tecnico Scientifica AIFA)

Anna Lisa Mandorino (Cittadinanzattiva) – Storie della società civile

Domenico Martinelli (Regione Puglia) – Possiamo dire di aver davvero terminato la prima fase della campagna vaccinale?

Discussione e conclusioni

Linee di indirizzo per la gestione da parte degli allergologi dei pazienti a rischio di reazioni allergiche ai vaccini per Covid-19

Negli USA al 15 Gennaio 2021 il tasso di reazioni anafilattiche ai vaccini sviluppati da Pfizer-BioNTech e Moderna, è pari a 11,1 casi per milione di dosi somministrate, contro 1,3 casi per milione di dosi somministrate del vaccino antinfluenzale, pertanto si tratta di una reazione rara.

Il clinico viene accompagnato nella scelta del comportamento maggiormente adeguato attraverso 7 flow-chart di gravità crescente che si fondano su: anamnesi allergologica (flow-chart 1), consulenza allergologica (flow-chart 2), approfondimenti da effettuare in caso di anafilassi idiopatica (flow-chart 4), stratificazione del rischio in caso di mastocitosi (flow-chart 5), comportamenti da attuare in caso di sospetta reazione allergica a PEG/polisorbato (flow-chart 6 e 7); in un’ultima flow-chart viene indicato quale comportamento attuare nel caso il paziente abbia avuto una reazione a medio o ad alto rischio, in conseguenza della somministrazione della prima dose (flow-chart 8).

Le linee di indirizzo focalizzano l’attenzione sul glicole polietilenico (PEG), componente del vaccino come possibile causa di alto rischio allergico, e alla sua cross-reattività con i polisorbati. Il PEG è un costituente di medicinali di uso comune (appendice da 1 a 3): di conseguenza i soggetti che sono stati precedentemente sensibilizzati con esso potrebbero sviluppare un evento allergico nei confronti dei vaccini.

I soggetti che hanno sviluppato un’allergia all’olio di ricino poliossile 35 (eccipiente di varie formulazioni medicinali e di prodotti di uso comune) potrebbero essere allergici anche al PEG.

Conclusioni.

I vaccini Pfizer-BioNTech e Moderna causano raramente reazioni allergiche. Non è corretto escludere “tout court” i soggetti allergici dalla vaccinazione, ma è necessaria una gestione più specifica e individualizzata e una particolare attenzione ai presidi di cui dovrà essere fornito il centro vaccinale.

Solo nei pazienti con sospetta reazione allergica al PEG o polisorbato, dove i test allergologici cutanei risultassero positivi, deve essere evitata la vaccinazione. In caso di reazione anafilattica grave alla prima dose o sintomi allergici immediati e test cutaneo positivo è preferibile non praticare la seconda dose con lo stesso vaccino.

Bibliografia

Associazione Allergologi, Immunologi Italiani Territoriali e Ospedalieri; Società Italiana di Allergologia, Asma ed Immunologia Clinica. Linee di indirizzo per la gestione da parte degli allergologi dei pazienti a rischio di reazioni allergiche ai vaccini per Covid-19. 15/01/2021

E’ possibile leggere qui l’articolo completo.

EMA riceve la domanda di AIC subordinata a condizioni per il vaccino COVID-19 Vaccine Janssen

L’Agenzia europea per i medicinali (EMA) ha ricevuto la domanda di autorizzazione all’immissione in commercio (AIC) subordinata a condizioni per il vaccino anti-COVID-19 sviluppato da Janssen-Cilag International N.V.

Il comitato per i medicinali per uso umano (CHMP) si occuperà di valutare il vaccino, denominato COVID-19 Vaccine Janssen, secondo una tempistica più breve. Il CHMP potrebbe formulare un parere entro la metà di marzo 2021, a condizione che i dati presentati dall’azienda relativamente a efficacia, sicurezza e qualità del vaccino siano sufficientemente completi e solidi.

La possibilità di procedere secondo tale tempistica più breve dipende dal fatto che EMA ha già analizzato alcuni dei dati relativi al vaccino nel corso di una revisione ciclica (rolling review). Durante questa fase, infatti, l’EMA ha valutato i dati di qualità e i dati derivanti da studi di laboratorio che hanno analizzato la capacità del vaccino di indurre la produzione di anticorpi e di componenti del sistema immunitario che colpiscono il virus SARS-CoV-2, responsabile di COVID-19. L’Agenzia ha altresì esaminato i dati di sicurezza clinica relativi al vettore virale utilizzato nel vaccino.

Al momento l’EMA sta valutando ulteriori dati sull’efficacia e la sicurezza del vaccino e sulla sua qualità. Se conclude che i benefici del vaccino superano i rischi, formulerà una raccomandazione per il rilascio di una AIC subordinata a condizioni. A quel punto, la Commissione europea emetterà in pochi giorni una decisione sul rilascio di tale AIC valida in tutti gli Stati membri dell’UE e del SEE.

Si tratta della quarta domanda di autorizzazione all’immissione in commercio subordinata a condizioni di un vaccino anti-COVID-19 dall’inizio della pandemia in corso, dopo la valutazione da parte dell’EMA dei vaccini di BioNTech/Pfizer, Moderna e AstraZeneca. Questi vaccini sono ora autorizzati nell’UE e possono essere impiegati dagli Stati membri come strumento per contrastare COVID-19.

Qual è il meccanismo d’azione previsto del vaccino?

Il vaccino COVID-19 Vaccine Janssen predispone l’organismo a difendersi contro COVID-19. È costituito da un altro virus (adenovirus) che è stato modificato in modo da contenere il gene responsabile della produzione della proteina spike del virus SARS-CoV-2. Si tratta di una proteina presente sulla superficie del virus e della quale il virus si serve per penetrare all’interno delle cellule umane.

Una volta iniettato, il vaccino provvede a diffondere il gene della proteina spike del SARS-CoV-2 nelle cellule dell’organismo. A quel punto, le cellule utilizzeranno il gene per produrre la proteina spike. Il sistema immunitario della persona vaccinata riconoscerà questa proteina come estranea e risponderà producendo gli anticorpi e attivando le cellule T per contrastarla.

Qualora, in un momento successivo, la persona vaccinata dovesse entrare in contatto con il SARS-CoV-2, il suo sistema immunitario riconoscerà le proteine spike presenti su di esso e sarà pronto a difendere l’organismo dall’infezione.

L’adenovirus presente nel vaccino non è in grado di replicarsi e non provoca la malattia.

Cos’è l’autorizzazione all’immissione in commercio subordinata a condizioni?

L’autorizzazione all’immissione in commercio subordinata a condizioni serve a rendere prioritaria una procedura di autorizzazione, in modo da sveltire l’approvazione di trattamenti e vaccini durante situazioni di emergenza per la salute pubblica nell’UE. L’AIC subordinata a condizioni consente di autorizzare medicinali che rispondono a un’esigenza medica non soddisfatta sulla base di dati meno completi di quelli normalmente richiesti. Ciò accade se il beneficio derivante dall’immediata disponibilità di un medicinale o di un vaccino a favore dei pazienti supera il rischio inerente al fatto che non tutti i dati sono ancora disponibili. Tuttavia, i dati devono dimostrare che i benefici del medicinale o del vaccino superano qualsiasi rischio. Una AIC subordinata a condizioni garantisce che il medicinale o il vaccino autorizzati soddisfino i rigorosi standard europei in materia di sicurezza, efficacia e qualità e siano prodotti in strutture certificate e approvate, nel rispetto degli elevati standard farmaceutici compatibili con la commercializzazione su vasta scala. Una volta concessa una AIC subordinata a condizioni, le aziende devono fornire ulteriori dati provenienti da studi in corso o nuovi entro termini prestabiliti per confermare che i benefici continuano a superare i rischi.

Cosa potrebbe succedere dopo?

Se il vaccino sarà autorizzato e immesso in commercio, le autorità dell’UE raccoglieranno ed esamineranno su base costante le nuove informazioni e adotteranno provvedimenti ove del caso. In linea con il piano di monitoraggio della sicurezza dell’UE per i vaccini anti-COVID-19, il monitoraggio comprenderà attività che si applicano in modo specifico ai vaccini anti-COVID-19. Ad esempio, le aziende dovranno fornire relazioni mensili sulla sicurezza oltre ad aggiornamenti periodici richiesti dalla legislazione, e condurranno studi volti a monitorare la sicurezza e l’efficacia dei vaccini anti-COVID-19 dopo la loro autorizzazione.

Queste misure consentiranno alle autorità regolatorie di valutare rapidamente i dati provenienti da una serie di fonti diverse e di adottare, se necessario, misure regolatorie per proteggere la salute pubblica.

Informazioni chiave sui vaccini anti-COVID-19 e ulteriori dettagli su come sono sviluppati, autorizzati e sottoposti a monitoraggio nell’UE sono reperibili sul sito web dell’EMA.

Nella valutazione dei vaccini anti-COVID-19, i comitati scientifici dell’EMA ricevono il supporto della task force EMA contro la pandemia da COVID-19, che riunisce gli esperti della rete delle agenzie regolatorie europee.

Leggi qui la notizia dal sito AIFA. Leggi qui il comunicato EMA.

EMA avvia la revisione ciclica del vaccino anti-COVID-19 di CureVac (CVnCoV)

Il comitato per i medicinali per uso umano (CHMP) dell’EMA ha avviato la revisione ciclica (rolling review) di CVnCoV, un vaccino anti-COVID-19 sviluppato da CureVac AG.

La decisione del CHMP di avviare la revisione ciclica si basa sui risultati preliminari di studi di laboratorio (dati non clinici) e di studi clinici preliminari negli adulti, che suggeriscono che il vaccino induce la produzione di anticorpi e componenti del sistema immunitario che colpiscono il coronavirus SARS-CoV-2, responsabile di COVID-19.

Al momento, l’azienda sta conducendo studi clinici sulle persone per valutare la sicurezza, l’immunogenicità (ossia la capacità di innescare una risposta contro il virus) e l’efficacia del vaccino contro la malattia. L’EMA esaminerà i dati provenienti da questi e da altri studi clinici nel momento in cui diventano disponibili.

La revisione ciclica proseguirà fino a quando non saranno disponibili sufficienti prove a sostegno di una domanda formale di autorizzazione all’immissione in commercio.

L’EMA valuterà inoltre se il vaccino rispetta gli usuali standard di efficacia, sicurezza e qualità farmaceutica. Sebbene non sia possibile prevedere la tempistica complessiva, la procedura dovrebbe essere più breve rispetto a quella ordinaria, grazie al lavoro già svolto durante la revisione ciclica.

Qual è il meccanismo d’azione previsto del vaccino?

Come per gli altri vaccini, si prevede che CVnCoV predisponga l’organismo a difendersi contro l’infezione da COVID-19.

Il virus SARS-CoV-2 si serve delle proteine presenti sulla sua superficie esterna, denominate proteine spike, per penetrare all’interno delle cellule umane e diffondere la malattia. CVnCoV contiene una molecola denominata RNA messaggero (mRNA) che porta con sé le istruzioni per produrre la proteina spike. L’mRNA è avvolto da piccole particelle grasse (lipidi) che ne impediscono la degradazione precoce.

Una volta iniettato il vaccino, le cellule dell’organismo umano leggeranno le istruzioni dell’mRNA e produrranno temporaneamente la proteina spike. Il sistema immunitario della persona vaccinata riconoscerà questa proteina come estranea e risponderà producendo le proprie difese naturali, ossia gli anticorpi e le cellule T.

Qualora, in un momento successivo, la persona vaccinata dovesse entrare in contatto con SARS-CoV-2, il suo sistema immunitario riconoscerà la proteina e sarà pronto a combattere il virus.

L’mRNA del vaccino non resta nell’organismo ma si degrada poco dopo la vaccinazione.

Cos’è una revisione ciclica?La revisione ciclica è uno strumento regolatorio di cui l’EMA si serve per accelerare la valutazione di un medicinale o vaccino promettenti durante un’emergenza sanitaria pubblica. Di norma, tutti i dati sull’efficacia, la sicurezza e la qualità di un medicinale o di un vaccino e tutta la documentazione richiesta devono essere presentati all’inizio della valutazione nell’ambito di una formale domanda di autorizzazione all’immissione in commercio. Nel caso della revisione ciclica, il comitato per i medicinali per uso umano (CHMP) dell’EMA provvede ad esaminare i dati non appena sono disponibili dagli studi in corso. Una volta che il CHMP stabilisce che vi sono dati sufficienti, l’azienda può presentare una domanda formale. Grazie alla possibilità di esaminare i dati quando diventano disponibili, il CHMP può formulare un parere sull’autorizzazione di un medicinale in tempi più brevi.
Durante la revisione ciclica e per tutta la durata della pandemia, l’EMA e i suoi comitati scientifici ricevono il supporto della task force EMA contro la pandemia da COVID-19 (COVID-ETF), che riunisce gli esperti della rete delle agenzie regolatorie europee per fornire consulenza sullo sviluppo, l’autorizzazione e il monitoraggio della sicurezza di medicinali e vaccini anti-COVID-19, oltre ad agevolare un’azione regolatoria rapida e coordinata.

Leggi qui la notizia sul sito AIFA. Leggi qui il comunicato EMA.

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