Gioco d’azzardo patologico, ipersessualità e shopping compulsivo associati ai farmaci agonisti dei recettori della dopamina

Jama Internal MedicineDalle segnalazioni di sospette Reazioni Avverse a Farmaco del Data Base della FDA, emerge un segnale di rischio.  

 

 

In una serie di casi e indagini retrospettive sui pazienti, sono stati segnalati disturbi del controllo degli impulsi, rari ma gravi, in associazione con l’uso di farmaci agonisti dei recettori della dopamina.

Questi agenti sono usati per trattare la malattia di Parkinson, la sindrome delle gambe senza riposo e la iperprolattinemia.

Gli eventi avversi consistono in comportamenti come gioco d’azzardo patologico, ipersessualità, shopping compulsivo e, meno frequentemente, binge eating (Sindrome da Alimentazione Incontrollata) e punding (fascino compulsivo per attività   meccaniche ripetitive come, ad esempio, montare e smontare elettrodomestici).

Tali comportamenti possono avere effetti catastrofici, per quanto riguarda il lavoro, il matrimonio e le finanze familiari.

I tassi di prevalenza vanno dal 6 % al 24 %. In numerosi casi, il comportamento anomalo è cessato con la sospensione del farmaco e, in alcuni casi, è riapparso quando è stata ripresa la terapia.

I farmaci dopaminoagonisti sono prescritti frequentemente: negli USA, nell’ultimo  trimestre del 2012, sono stati superati i due milioni di ricette. Secondo alcuni sondaggi, però, il disordine non è riconosciuto in oltre il 50% dei casi e i pazienti tendono a minimizzarlo.

 

Obiettivi

Lo studio si pone gli obiettivi di analizzare le segnalazioni di gravi eventi avversi da farmaco relative ai disturbi del controllo degli impulsi, pervenute alla US Food and Drug Administration (FDA) e valutare il rapporto di questi casi clinici con i sei  farmaci agonisti dei recettori della dopamina, che sono stati approvati dalla FDA.

 

Materiali e metodi

È stata condotta un’analisi retrospettiva di disproporzionalità basata sui 2,7 milioni di segnalazioni di gravi eventi avversi da farmaco (2003-2012), estratti dal FDA Adverse Event Reporting System.

Sono stati selezionati i casi, che contenevano almeno uno dei 10 termini del dizionario medico  MedDRA relativi ai comportamenti anomali.

È stato usato il rapporto proporzionale di segnalazione (PRR): un rapporto simile, come concetto, al rapporto di rischio relativo. Per calcolare il PRR è stata confrontata la proporzione degli eventi target con tutti gli eventi gravi per i farmaci in studio e con un rapporto analogo per tutti gli altri farmaci.

 

Risultati

Sono stati identificati 1.580 eventi che indicano disturbi del controllo degli impulsi, provenienti dagli Stati Uniti e 21 da altri paesi: 710 relativi agli agonisti dei recettori della dopamina e 870 per altri farmaci. Per gli agonisti dei recettori della dopamina, è risultato  un forte segnale associato ai disturbi del controllo degli impulsi (n = 710; PRR = 277,6, P <.001). L’associazione era più forte per gli agonisti dopaminergici pramipexolo (n = 410; PRR = 455,9, P <.001) e ropinirolo (n = 188; PRR = 152.5, p <.001), con affinità preferenziale per i recettori della dopamina D3. Un segnale è stato anche visto per aripiprazolo, un antipsicotico classificato come agonista parziale del recettore D3 (n = 37; PRR = 8.6, p <.001).

 

Conclusioni

I risultati confermano ed estendono la prova che i farmaci agonisti dei recettori della dopamina sono associati a disturbi del controllo di questi impulsi specifici.

Allo stato attuale, per nessuno dei farmaci dopaminoagonisti approvati dalla FDA sono stati emessi avvertimenti,  ma i risultati di questo lavoro e di altri  precedenti ne evidenziano la necessità.

Anche i medici, che prescrivono questi farmaci dovrebbero avvertire i pazienti e le loro famiglie del rischio di tali reazioni avverse gravi.

 

TJ Moore, J Glenmullen, DR Mattison,

Reports of pathological gambling, hypersexuality, and compulsive shopping associated with dopamine receptor agonist drugs.

JAMA Intern Med. 2014 Dec;174(12):1930-3. doi: 10.1001/jamainternmed.2014.5262.

 

Link: http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/25329919

http://archinte.jamanetwork.com/article.aspx?articleid=1916909

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