Che cos’è la Farmacologia Clinica?

La Farmacologia Clinica è una disciplina che studia gli effetti dei farmaci sull’uomo. Generalmente la figura professionale del Farmacologo Clinico è coinvolta, in qualità di consulente, nelle procedure relative alla approvazione dei farmaci.
In altri paesi europei i Farmacologi Clinici gestiscono, insieme ad altri specialisti, i Centri Regionali di Farmacovigilanza che funzionano anche come Centri di Informazione sul Farmaco. La necessaria presenza di Farmacologi Clinici all’interno dei Comitati Etici locali, rende ragione del continuo aggiornamento sulla sperimentazione clinica in atto a livello regionale e nazionale.
Il Servizio di Farmacologia Clinica si pone come fonte istituzionale di informazione sul farmaco, sia per la collocazione di un farmaco nella terapia sia per una valutazione del rapporto rischi/benefici, basata sulla letteratura internazionale e sulle impronte della “Evidence Based Medicine”.

Il Farmacologo Clinico, di formazione medico o farmacista, possiede conoscenze specifiche che scaturiscono, oltre che dalla preparazione clinica, da una preparazione farmacologica di base approfondita. Nozioni di statistica ed epidemiologia completano la formazione. Le acquisizioni da letteratura specialistica, la consultazione di estesi database dedicati ed altamente specializzati, rappresentano uno dei principali strumenti di lavoro. La conoscenza delle specifiche problematiche sull’utilizzo dei nuovi farmaci all’esordio della loro commercializzazione fa sì che il Farmacologo Clinico possa essere un utile supporto per i clinici operanti in diverse specialità, così come per i medici di medicina generale.
L’interazione del farmacologo clinico, esperto del farmaco e con conoscenze cliniche, ed il clinico, esperto della patologia e con conoscenze del farmaco permette l’ottimizzazione della terapia soprattutto in protocolli polifarmacologici complessi.

Il farmacologo clinico presta il proprio operato sia nella diagnosi di reazione avversa da farmaco ovvero ADR (Adverse Drug Reaction), fornendo su richiesta notizie specifiche o generali, sia come supporto nella scelta del tipo di management più adatto al singolo paziente.
Nel momento in cui si verifica una ADR, in genere la sospensione del farmaco incriminato resta il presidio più efficace ed immediato, ma ciò non sempre è possibile, come ad esempio nel caso di trattamenti per malattie croniche o ancora nell’uso di farmaci salva-vita. Sarà quindi necessario trovare un’alternativa di trattamento di efficacia equivalente.
Spesso il clinico possiede già le armi per affrontare queste situazioni, ma altre volte si rende necessario una revisione delle informazioni disponibili su uno o più farmaci di possibile impiego.
La risoluzione di problemi analoghi, qui inquadrati per vie generali, è il target dell’attività della Farmacologia Clinica. Dal confronto con il clinico possono affiorare nuovi presupposti per la creazione di protocolli di ricerca intensiva su un qualsiasi fenomeno indesiderato, correlato all’uso di un farmaco. Questo tipo di approccio è definito come “Farmacovigilanza attiva” ed è proponibile a qualsiasi livello: singolo reparto, presidio ospedaliero, A.S.L.

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