AIFA pubblica l’elenco dei farmaci innovativi

L’aggiornamento include i seguenti farmaci a cui è stato riconosciuto il requisito d’innovatività terapeutica piena:

  • XENPOZYME (olipudase alfa): indicato per il trattamento delle manifestazioni non neurologiche del deficit da sfingomielinasi acida (ASMD) di tipo A/B o B in pazienti pediatrici ed adulti.
  • YESCARTA (axicabtagene ciloleucel): indicato per il trattamento di pazienti adulti con Linfoma Diffuso a Grandi Cellule B e Linfoma a Cellule B ad Alto Grado (high-grade B cell lymphoma, HGBL) refrattario alla chemioimmunoterapia di prima linea o recidivante entro 12 mesi dal completamento della chemioimmunoterapia di prima linea.

L’elenco rappresenta i prodotti innovativi che devono essere resi immediatamente disponibili agli assistiti, anche senza il formale inserimento nei prontuari terapeutici ospedalieri regionali. Il riferimento all’inserimento in elenco è pubblicato in Gazzetta Ufficiale per ogni singola specialità in relazione all’indicazione in regime di rimborso SSN. Tale elenco include anche il dettaglio dei prodotti che hanno accesso al fondo farmaci innovativi oncologici e non oncologici (art. 1, commi 402, 403 e 404, della legge 11 dicembre 2016, n. 232 e ss.mm.ii).

Sono anche pubblicati i seguenti report relativi ai medicinali che hanno ottenuto esito negativo nella valutazione ai fini dell’innovatività:

  • YESCARTA (axicabtagene ciloleucel): indicato per il trattamento di pazienti adulti con linfoma follicolare (LF) refrattario o recidivante dopo tre o più linee di terapia sistemica.

Consulta qui l’elenco completo aggiornato a Novembre 2023.

Migliorare la sicurezza dei farmaci nell’Unione Europea: Dai segnali all’azione

La farmacovigilanza e la minimizzazione dei rischi devono essere pianificate durante lo sviluppo del farmaco e costituiscono una parte fondamentale della decisione dell’autorità di regolamentazione in merito all’autorizzazione di un medicinale. I sistemi di farmacovigilanza devono garantire un monitoraggio proattivo di tutti i farmaci autorizzati durante il loro ciclo di vita nell’uso clinico. L’individuazione e la gestione dei segnali sono attività fondamentali della farmacovigilanza, che forniscono rapidamente nuove informazioni sulla sicurezza dei farmaci nell’uso reale, contribuendo a colmare le lacune di conoscenza.

I primi 6 anni del sistema di gestione dei segnali dell’Unione Europea (UE) hanno portato a 453 raccomandazioni emesse dal Comitato di valutazione dei rischi per la farmacovigilanza (PRAC), di cui oltre la metà riguardava modifiche all’etichettatura dei farmaci. La rete di farmacovigilanza dell’UE ha dimostrato la sua capacità di individuare e valutare nuovi segnali di sicurezza dei farmaci. Questo ha portato a nuove avvertenze per guidare l’uso sicuro ed efficace dei farmaci in Europa.

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Il ruolo dei database sanitari europei per la valutazione dell’efficacia e della sicurezza dei farmaci post-marketing: a che punto è l’Italia?

Sono stati compiuti enormi progressi a livello globale nell’uso delle evidenze, che derivano dalle informazioni cliniche dei pazienti al momento in cui accedono alle cure mediche di routine. Il valore dei dati real world è complementare a quello dei dati provenienti da studi randomizzati controllati: si tratta di informazioni meno dettagliate sull’efficacia dei farmaci ma include periodi di osservazione più lunghi e popolazioni di studio più ampie ed eterogenee, che riflettono maggiormente la pratica clinica in quanto sono inclusi individui che normalmente non verrebbero reclutati negli studi.

I dati real world possono essere raccolti in vari tipi di fonti elettroniche, come cartelle cliniche elettroniche, database di richieste di risarcimento e registri di farmaci o patologie. Queste fonti di dati variano da paese a paese, a seconda delle strutture del sistema sanitario nazionale e delle politiche nazionali.

In Italia, negli ultimi due decenni, un numero crescente di database sanitari è stato utilizzato per valutare l’utilizzo e la sicurezza dei farmaci post-marketing. Vi riportiamo un articolo che descrive le fonti italiane disponibili di dati real world e il loro contributo alla generazione di evidenze post-marketing sull’uso e sulla sicurezza dei farmaci. Questo lavoro discute anche i punti di forza e i limiti dei database sanitari italiani più comunemente utilizzati nell’affrontare vari quesiti di ricerca riguardanti l’utilizzo dei farmaci, gli studi comparativi sull’efficacia e sulla sicurezza, nonché la valutazione delle tecnologie sanitarie e altre aree.

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Casi di emofilia A acquisita a seguito dei vaccini COVID-19: segnale di sicurezza convincente o possibile errore di segnalazione?

Recentemente sono stati pubblicati diversi casi clinici di emofilia A acquisita (AHA) a seguito dei vaccini COVID-19. È stato inoltre suggerito un possibile aumento dell’incidenza di AHA durante la campagna di vaccinazione contro il COVID-19.

Per questo motivo è stato condotto uno studio ecologico, finalizzato alla valutazione preliminare dell’associazione tra AHA e vaccinazione COVID-19, utilizzando la fonte dei dati amministrativi basati sulla popolazione della Toscana. Per ogni anno tra il 2017 e il 2021,sono stati inclusi i pazienti di età pari o superiore a 5 anni e attivi nel database dal 1° gennaio.

Nel 2021, l’incidenza standardizzata di entrambi i possibili casi AHA (5,6/milione di soggetti/anno; IC 95% = 3,4–8,7) e dei pazienti testati AHA (60,7/1.000 soggetti/anno; IC 95% = 60,4–60,9) ha mostrato il valore più basso stime puntuali, anche se solo quest’ultima risultava statisticamente diversa rispetto agli anni solari precedenti. Il tasso standardizzato di possibili casi AHA per pazienti testati AHA è stato di 9,2/100.000 (IC 95% = 5,6-14,3) nel 2021 e 12,5/100.000 (IC 95% = 8,2-18,1) nel periodo 2017-2019.

Questi risultati preliminari non hanno supportato l’ipotesi di una maggiore incidenza di casi AHA durante la campagna di vaccinazione COVID-19. Tuttavia, nel 2021, le restrizioni all’accesso all’assistenza sanitaria potrebbero aver contribuito alla bassa incidenza di AHA e di test di laboratorio osservati. Pertanto, sono giustificati studi multi-database su larga scala.

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I dati del Rapporto OsMed 2022 in modalità interattiva su consumo e spesa dei farmaci in Italia.

Tabelle e grafici con dati complessivi e per regione aggiornati all’ultima pubblicazione OsMed potranno essere selezionati in base alle chiavi di ricerca inserite, con la possibilità di visualizzare il confronto regionale e gli scostamenti dalla media nazionale.

Sarà sempre possibile inoltre navigare con la stessa modalità tabelle e grafici relativi ai report degli anni precedenti, cliccando sui dati di interesse sotto la sezione “OsMed Interattivo” che riportano le diverse tipologie di dati (acquisti delle strutture sanitarie pubbliche, spesa lorda pro capite e consumi per ATC e per categoria terapeutica).

La navigazione interattiva consente di filtrare la ricerca per classi di farmaci e per modalità di dispensazione (assistenza convenzionata o acquisti da parte delle strutture del Servizio Sanitario Nazionale) e di estrarre e stampare i risultati ottenuti.

Leggi qui i Dati Rapporto 2022.

Iniziative AIFA per la Settimana mondiale sull’uso consapevole degli antibiotici

Il messaggio della campagna è “Usa gli antibiotici in modo consapevole e sempre secondo le prescrizioni del tuo medico. Se prendi antibiotici in modo scorretto metti a rischio la tua salute e contribuisci allo sviluppo di batteri resistenti alle cure”.

L’iniziativa – che si avvale della partecipazione di Francesca Fagnani, come testimonial – è stata presentata nel corso di un evento al Ministero della Salute, presso la sede di Lungotevere Ripa, con l’intervento del Ministro della Salute, Orazio Schillaci.

L’incontro – cui hanno preso parte per AIFA il Presidente del CdA Giorgio Palù e il Sostituto del Direttore Generale Anna Rosa Marra – è stata un’occasione per fare il punto sulla situazione in Italia e sulle azioni previste dal Piano Nazionale di contrasto all’AMR (PNCAR 2022-2025).

Accogliendo l’invito dell’OMS, per la Settimana mondiale la sede AIFA di via del Tritone 181 si illuminerà di blu e sulla facciata sarà proiettato il messaggio della Campagna.

Campagna sull’uso consapevole degli antibiotici

Farmaci antibiotici

Per rivedere la presentazione

ThinkCascades: uno strumento per identificare le cascate prescrittive clinicamente importanti nella terapia farmacologica del paziente anziano.

La cascata prescrittiva, per la prima volta descritta a metà degli anni ’90, si verifica quando un farmaco viene prescritto per gestire reazioni avverse ad un altro farmaco e in generale quando una reazione avversa viene interpretata erroneamente come una nuova condizione clinica. Al giorno d’oggi questo tipo di fenomeni vengono sempre maggiormente individuati ma sono ancora sottostimati e contribuiscono alla politerapia, alla prescrizione inappropriata e ai danni legati ai farmaci, nella popolazione anziana. 

E’ nata così la necessità di strumenti che supportino i prescrittori nell’identificare, prevenire e gestire prescrizioni potenzialmente inappropriate e fenomeni di questo tipo. A questo proposito, i gruppi di ricerca della Facoltà di Farmacia Leslie Dan dell’Università di Toronto e del Women’s College Hospital hanno sviluppato un nuovo strumento, chiamato ThinkCascades.  

Attraverso l’utilizzo del metodo Delphi (un metodo d’indagine iterativo  utilizzato nella ricerca scientifica) che ha raccolto il parere di un panel di esperti composto da un gruppo eterogeneo di medici, provenienti da sei paesi e quattro aree di specializzazione con esperienza nella gestione della farmacoterapia per gli anziani, è stato individuato un elenco di cascate prescrittive clinicamente importanti. Queste, potrebbero influire negativamente sulla salute dei pazienti (laddove i rischi superano i benefici) e potrebbero portare ad una prescrizione potenzialmente inappropriata. I risultati evidenziano che le decisioni dei componenti del panel sull’importanza clinica di una cascata prescrittiva è influenzata da diversi fattori: ad esempio quanto spesso hanno prescritto quella terapia farmacologica e quanto spesso si sono imbattuti nella cascata prescrittiva stessa, la gravità delle reazioni avverse e la disponibilità di alternative. 

ThinkCascades ha prodotto nove cascate prescrittive che i clinici dovrebbero prendere in considerazione al momento della prescrizione e della revisione della terapia farmacologica in ogni contesto assistenziale, in ogni paese e in ogni ambito specialistico. Inoltre, lo strumento può essere utile anche nel facilitare l’identificazione da parte dei medici di altre cascate prescrittive nella pratica clinica. 

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“Cercare un ago in un pagliaio”: un approccio automatizzato per l’identificazione delle segnalazioni spontanee con la maggiore utilità clinica.

La segnalazione spontanea di eventi avversi è aumentata costantemente negli ultimi decenni, grazie alla partecipazione attiva dei singoli cittadini e delle varie figure sanitarie. Questa tendenza ha sicuramente contribuito a migliorare la sicurezza post-marketing dei farmaci, ma al contempo ha messo gli esperti di farmacovigilanza di fronte ad un notevole volume di dati da esaminare, nel più breve tempo possibile, onde evitare ulteriori rischi di esposizione della popolazione. Ciò evidenzia la chiara necessità di metodologie alternative o complementari per aiutare a stabilire la priorità di revisione delle varie segnalazioni.

In questo studio multicentrico una nota azienda farmaceutica (GSK), attraverso una commissione di esperti di sicurezza dei farmaci, ha sviluppato e testato una metodologia automatizzata, il Clinical Utility Score for Prioritisation (CUSP) o Punteggio di utilità clinica per la priorità, al fine di aiutare gli addetti alla farmacovigilanza ad assegnare la priorità di valutazione clinica dei dati di sicurezza e di velocizzare la revisione delle serie di casi quando il loro volume è elevato.

Nella metodica CUSP sono state incluse 30 variabili presenti nelle schede di segnalazione (ICSR), ritenute di utilità clinica. Il punteggio CUSP per una data ICSR è calcolato come la somma dei punteggi di ogni variabile da un minimo di 2 (tutte le ICSR contengono informazioni relative alle variabili ” farmaco sospetto” ed “evento”) fino ad un massimo di 30.

 Il metodo CUSP è stato testato su un set di singole ICSR associate a cinque coppie farmaco-evento che hanno portato a modifiche della scheda tecnica. Le coppie farmaco-evento selezionate presentavano caratteristiche diverse nell’ambito dell’intera gamma di prodotti GSK. Su un totale di 773 ICSR, 33 sono stati considerati “casi chiave” (controllo positivo), 344 di scarsa utilità (controllo negativo) e 396 segnalazioni contenenti spiegazioni alternative (storia clinica e/o farmaci concomitanti). L’insieme dei dati “casi chiave” e “casi di scarsa utilità” sono stati successivamente utilizzati insieme a “tutti i casi” all’interno del database di sicurezza per valutare la distribuzione dei punteggi CUSP, le prestazioni della metodologia CUSP e il contributo delle singole variabili al punteggio.

Il punteggio medio CUSP per i “casi chiave” e per i “casi di bassa utilità” è stata rispettivamente di 19,7 (mediana: 21; range: 7-27) e 17,3 (mediana: 19; range: 4-27). La distribuzione dei punteggi CUSP per i “casi chiave” è risultata tendente verso l’intervallo più alto di punteggi rispetto a “tutti i casi”. Le prestazioni complessive in ogni singola coppia farmaco-evento variavano considerevolmente, mostrando un maggiore potere predittivo per i “casi chiave” per tre delle coppie farmaco-evento (CUSP media tra questi tre: 22,8; intervallo 22,5-23,0) e una potenza inferiore per i restanti due (CUSP media tra questi due: 17,6; intervallo: 14,5-20,7).

Lo studio dimostra che la metodologia CUSP è potenzialmente in grado di consentire l’identificazione sistematica di ICSRs di maggiore utilità clinica. Sebbene siano stati sviluppati altri strumenti per valutare la completezza e l’utilità delle ICSR, questo è il primo tentativo di sviluppare con successo un sistema automatizzato di punteggio dell’utilità clinica che aiuti gli esperti a stabilire la priorità delle ICSR durante la revisione delle serie di casi.

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Uno studio esplorativo dell’impatto della segnalazione spontanea dei vaccini COVID-19 sul mascheramento del rilevamento del segnale su EudraVigilance

Introduzione

Durante il processo di detezione dei segnali, vengono utilizzati metodi statistici per identificare le combinazioni farmaco-evento (DEC) che sono segnalate in modo sproporzionato rispetto ad altri farmaci ed eventi nell’intero database. Si ipotizza che l’elevato volume di segnalazioni di reazioni (ADR) ai i vaccini anti-COVID-19 trasmesse a EudraVigilance possa aver influenzato le prestazioni delle statistiche di sproporzione utilizzate nella rilevazione di routine dei segnali, con il risultato potenziale di mascherare i segnali o di segnalare false associazioni come potenziali segnali.

Obiettivo

Il nostro obiettivo era studiare l’impatto della segnalazione spontanea dei vaccini COVID-19 sulla rilevazione statistica dei segnali in EudraVigilance.

Metodi

Abbiamo ricalcolato il reporting odds ratio (ROR) per i segnali che erano stati precedentemente discussi dal Pharmacovigilance Risk Assessment Committee (PRAC) per i segnali recuperati da EudraVigilance, omettendo le segnalazioni per vaccini COVID-19 dal calcolo standard del ROR e confrontando poi l’intervallo di confidenza inferiore (LCI) del ROR ricalcolato con l’LCI del ROR effettivo su EudraVigilance.

Risultati

In totale, sono stati esaminati 52 segnali per 38 sostanze attive. Per 35 segnali, l’LCI del valore ROR ricalcolato era inferiore all’LCI del ROR effettivo (suggerendo che la segnalazione di ADR per vaccini COVID-19 ha avuto un effetto positivo sulla forza del segnale), mentre per 15 segnali l’LCI del valore ROR ricalcolato era superiore all’LCI del ROR effettivo (suggerendo che la segnalazione di ADR per vaccini COVID-19 ha avuto un effetto attenuante sulla forza del segnale). Per due segnali non è stata osservata alcuna variazione del ROR. In questa analisi, sono stati trovati sei risultati significativi. Cinque DEC sono risultate mascherate: bleomicina e trombocitopenia immunitaria (ROR LCI effettivo = 0,94, ROR LCI ricalcolato = 1,02), vortioxetina e sanguinamento mestruale abbondante (ROR LCI effettivo = 0,3, ROR LCI ricalcolato = 1,06), caplacizumab e sanguinamento mestruale abbondante (ROR LCI effettivo = 0,98, ROR LCI ricalcolato = 3,47), ziprasidone e amenorrea (ROR LCI effettivo = 0,84, ROR LCI ricalcolato = 1,67) e azacitidina e pericardite (ROR LCI effettivo = 0,81, ROR LCI ricalcolato = 2,01). Per il DEC adalimumab e sindrome infiammatoria da ricostituzione immunitaria, l’LCI del valore ROR effettivo è stato di 1,14 e la rimozione delle segnalazioni per vaccini COVID-19 ha portato a un LCI del valore ROR ricalcolato di 0,94 (inferiore alla soglia).

Conclusioni

Abbiamo dimostrato cinque casi di mascheramento e un caso di associazione falso-positiva dovuti all’influenza delle segnalazioni spontanee a vaccini COVID-19 sul ROR. Ciò suggerisce che l’elevato numero di segnalazioni di reazioni avverse per i vaccini COVID-19 in EudraVigilance ha il potenziale per influenzare le attività di routine di rilevamento statistico dei segnali. L’impatto delle segnalazioni di ADR da vaccino COVID-19 sulle attuali pratiche di rilevamento dei segnali richiede un’ulteriore valutazione e potrebbe essere necessario sviluppare soluzioni per affrontare i problemi di mascheramento in EudraVigilance.

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Associazione tra abbassamento rigoroso vs indulgente del colesterolo rispetto a esiti cardiaci, progressione e complicanze del diabete e mortalità nei pazienti con diabete trattati con statine: is less more?

IntroduzioneMentre alcune linee guida raccomandano l’uso di statine per raggiungere un target di colesterolo lipoproteico a bassa densità (LDL-C) < 70 mg/dL per la prevenzione primaria della malattia cardiovascolare aterosclerotica (ASCVD) nei pazienti a rischio elevato, altre raccomandano di non fissare un livello target di LDL-C. Il raggiungimento di un livello target < 70 mg/dL richiede comunemente l’uso di statine ad alta intensità, che è stato associato a un rischio maggiore di progressione del diabete. L’obiettivo di questo studio è valutare l’associazione tra una riduzione rigorosa (≤ 70 mg/dL) e una riduzione più indulgente (> 70-100 mg/dL) dell’LDL-C e gli eventi avversi cardiovascolari maggiori (MACE), la progressione del diabete, le complicanze microvascolari del diabete e la mortalità totale nei pazienti con diabete.MetodiSi tratta di uno studio retrospettivo abbinato per propensity score (PS) in una coorte nazionale di veterani, prevalentemente di sesso maschile, con diagnosi di diabete senza precedenti malattie cardiovascolari (negli anni fiscali 2003-2015), che sono stati avviati alla somministrazione di una statina. È stata creata una corrispondenza tra PS rigorosi (LDL-C medio durante il follow-up ≤ 70 mg/dL) e indulgenti (LDL-C medio durante il follow-up > 70-100 mg/dL) utilizzando 65 caratteristiche di base, tra cui comorbidità, punteggi di rischio, uso di classi di farmaci, segni vitali e dati di laboratorio. Gli esiti includevano MACE, progressione del diabete, complicanze microvascolari del diabete e mortalità totale.RisultatiSu 80.110 pazienti eleggibili, abbiamo abbinato 21.294 coppie di pazienti che iniziavano di statine con un abbassamento severo o indulgente dell’LDL-C. L’età media (SD) era di 64 (9,5) anni e la durata media (SD) del follow-up era di 6 (3) anni. Il MACE è risultato simile nei gruppi abbinati per PS [6,1% nei pazienti rigorosi contro 5,8% nei pazienti indulgenti; odds ratio (OR): 1,06; 95% intervallo di confidenza (95% CI) 0,98-1,15, P = 0,17]. La progressione del diabete è stata più elevata nel gruppo rigoroso rispetto a quello indulgente (66,7% nel gruppo rigoroso contro 64,1% nel gruppo indulgente; OR 1,12; 95% CI 1,08-1,17, P < 0,001). Non vi è stata alcuna differenza nelle complicanze microvascolari del diabete (22,3% nel gruppo rigoroso contro 21,9% nel gruppo indulgente; OR 1,02; 95% CI 0,98-1,07, P = 0,31) e nessuna differenza nella mortalità totale (14,6% nel gruppo rigoroso contro 15% nel gruppo indulgente; OR 0,97; 95% CI 0,92-1,02, P = 0,20).ConclusioneUna riduzione rigorosa rispetto a una indulgente dell’LDL-C con le statine negli uomini con diabete senza ASCVD preesistente non ha ridotto il rischio di MACE, ma è stata associata ad un aumento della progressione del diabete. I medici dovrebbero monitorare i loro pazienti per la progressione del diabete quando aumentano le statine per raggiungere livelli di LDL-C ≤ 70 mg/dL.

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