Rischio di insufficienza cardiaca ospedalizzata nei nuovi utilizzatori di Saxagliptin, Sitagliptin e altri ipoglicemizzanti

Annals of Internal Medicine 2

 

Uno studio di coorte retrospettivo finanziato dalla U.S. Food and Drug Administration (FDA).

 

 

 

Recenti studi postmarketing hanno prodotto risultati contrastanti circa il rischio di insufficienza cardiaca ospedalizzata associato agli inibitori della dipeptidil peptidasi-4 (DPP-4), creando incertezza circa la sicurezza di questi farmaci ipoglicemizzanti.

Obiettivi

Esaminare l’associazione tra insufficienza cardiaca ospedalizzata e saxagliptin e sitagliptin.

Metodi

Design: studio di coorte retrospettivo basato su una popolazione di nuovi utilizzatori.

Fonte dei dati: 18 assicurazioni sanitarie e sistemi sanitari, che partecipano al programma Mini-Sentinel della Food and Drug Administration.

Sono stati arruolati pazienti adulti (età ≥18 anni) con diabete di tipo 2, che hanno iniziato la terapia con saxagliptin, sitagliptin, pioglitazone, sulfoniluree di seconda generazione o insulina ad azione prolungata tra il 2006 e il 2013.

Misure: insufficienza cardiaca ospedalizzata, definita dalla International Classification of Diseases, Revisione Nona, codici Clinical Modification 402.x1, 404.x1, 404.x3 e 428.xx e registrata come diagnosi principale di dimissione.

Risultati

Sono stati arruolati 78.553 utenti di saxagliptin e 298.124 utenti di sitagliptin con dati di follow-up da 7 a 9 mesi e 1 o più confronti appaiati.

Il rischio di insufficienza cardiaca ospedalizzata non è risultato maggiore con gli inibitori della DPP-4 che con gli altri farmaci in studio. Gli Hazard Ratio dell’analisi stratificata del punteggio di rischio della malattia (Disease Risk Score DRS) erano 0,83 (IC 95%, 0,70-0,99) per saxagliptin rispetto a sitagliptin, 0,63 (IC 0,47-0,85) per saxagliptin rispetto a pioglitazone, 0,69 (IC 0,54-0,87) per saxagliptin rispetto a sulfaniluree e 0,61 (IC 0,50-0,73) per saxagliptin o insulina. Gli Hazard Ratio DRS-stratificati erano 0,74 (IC 0,64-0,85) per sitagliptin rispetto a pioglitazone, 0,86 (IC  0,77-0,95) per sitagliptin rispetto a sulfaniluree e 0,71 (IC 0,64-0,78) per sitagliptin o insulina. I risultati dei propensity score combinati  1: 1 erano simili. I risultati erano simili nei sottogruppi di pazienti con e senza storia di malattia cardiovascolare pregressa e in un sottogruppo definito dai 2 più alti decili di DRS.

Conclusioni

In questo ampio studio di coorte, non è stato osservato un rischio più elevato di insufficienza cardiaca ospedalizzata negli utilizzatori di saxagliptin e sitagliptin, rispetto agli altri agenti ipoglicemizzanti confrontati.

 

S Toh, C Hampp, ME Reichman, DJ Graham, S Balakrishnan, F Pucino, J Hamilton, S Lendle, A Iyer,  M Rucker, M Pimentel, N Nathwani, MR Griffin, NJ Brown, BH Fireman,

Risk for Hospitalized Heart Failure Among New Users of Saxagliptin, Sitagliptin, and Other Antihyperglycemic Drugs: A Retrospective Cohort Study

Ann Intern Med. 2016;164(11):705-714. doi:10.7326/M15-2568

http://annals.org/article.aspx?articleid=2517404

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