Sfide per la prevenzione secondaria dopo infarto miocardico acuto

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Una chiamata all’azione.

 

 

 

 

 

 

In tutto il mondo, ogni anno, oltre 7 milioni di persone hanno un infarto miocardico, i cui tassi di mortalità annui sono dell’ordine del 10%, ma variano con le caratteristiche del paziente.

Le conseguenze sono ancora più drammatiche: trai pazienti che sopravvivono, il 20% va incontro ad un secondo evento cardiovascolare nel primo anno e circa il 50% degli eventi coronarici maggiori si verifica nei pazienti con una precedente diagnosi di dimissione di cardiopatia ischemica.

La prevenzione dopo un infarto miocardico è fondamentale per ridurre il rischio e la sofferenza. Gli interventi evidence-based includono il trattamento con anti-piastrine e statine, il raggiungimento dei livelli ottimali della pressione arteriosa, dei lipidi e del glucosio nel sangue e cambiamenti dello stile di vita adeguati.

La Società Europea di Cardiologia ed i suoi organi abbracciano questa sfida sviluppando un documento di consenso per colmare le lacune esistenti in materia di strategie di prevenzione secondaria.

Sono proposti e discussi interventi efficaci in relazione ai pazienti, agli operatori sanitari e ai sistemi sanitari. Infine, sono approvate strategie innovative sia per i ricoveri ospedalieri, che per l’assistenza ambulatoriale e a lungo termine.

 

Eur J Prev Cardiol. 2016 Sep 6. pii: 2047487316663873. [Epub ahead of print]

Challenges in secondary prevention after acute myocardial infarction: A call for action.

Piepoli MF, Corrà U, Dendale P, Frederix I, Prescott E, Schmid JP, Cupples M, Deaton C, Doherty P, Giannuzzi P, Graham I, Hansen TB, Jennings C, Landmesser U, Marques-Vidal P, Vrints C, Walker D, Bueno H, Fitzsimons D, Pelliccia A.

 

http://cpr.sagepub.com/content/early/2016/08/19/2047487316663873.full

 

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