Nuovi anticoagulanti orali a dosaggio ridotto versus warfarin

 

 

Uno studio di coorte condotto in Danimarca su pazienti con fibrillazione atriale.

 

 

 

 

Obiettivi

Determinare l’efficacia e la sicurezza di apixaban 2.5 mg, dabigatran 110 mg e rivaroxaban 15 mg rispetto a warfarin, in pazienti con fibrillazione atriale mai trattati.

Metodi

Disegno: studio di coorte nazionale propensity weighted (pesato con l’inverso della probabilità di trattamento).

Setting: dati di tre registri nazionali danesi.

Partecipanti: pazienti con fibrillazione atriale non valvorare con prima prescrizione di un anticoagulante orale tra l’agosto 2011 ed il febbraio 2016.

Sono stati esclusi i pazienti con prescrizione di dose standard di nuovi anticoagulanti orali (NAO).

Sono stati calcolati i propensity score di ricevere ognuno dei 4 trattamenti alternativi, per ponderare con l’inverso della probabilità di trattamento.

Intervento: inizio della terapia anticoagulante (apixaban 2.5 mg, dabigatran 110 mg, rivaroxaban 15 mg o warfarin).

Principali esiti e misure: i pazienti sono stati seguiti nei registri dall’inizio del trattamento per l’esito di efficacia (stroke ischemico o embolismo sistemico) e per il principale esito di sicurezza (qualunque evento di sanguinamento).

Risultati

Sono stati inclusi 55.644 pazienti con fibrillazione atriale. Distribuzione della coorte per trattamento: apixaban n=4.400; dabigatran n=8.875; rivaroxaban n=3.476; warfarin n=38.893.

L’età media era 73.9 (SD 12.7), con range da 71.0 (warfarin) a 83.9 (apixaban). Durante un anno di follow-up, apixaban è risultato associato ad un più alto tasso di eventi di stroke ischemico o embolismo sitemico (4.8%), mentre dabigatran, rivaroxaban e warfarin avevano, rispettivamente, tassi di 3.3%, 3.5% e 3.7%.

Nel confronto tra NAO e warfarin nell’analisi ponderata con la probabilità inversa di trattamento e l’indagine degli esiti di efficacia, gli hazard ratio erano 1.19 (IC 95% da 0.95 a 1.49) per apixaban, 0.89 (0.77- 1.03) per dabigatran e 0.89 (0.69 – 1.16) per rivaroxaban. Per il principale esito di sicurezza rispetto a warfarin, gli hazard ratio erano 0.96 (0.73 -1.27) per apixaban, 0.80 (0.70 – 0.92) per dabigatran e 1.06 (0.87 – 1.29) per rivaroxaban.

Conclusioni

In questo studio di coorte nazionale propensity weighted per valutare i Nao a dose ridotta, apixaban 2.5 mg due volte al giorno è risultato associato a trend verso tassi più alti di stroke ischemico o embolismo sitemico, rispetto al warfarin, mentre rivaroxaban 15 mg una volta al giorno e dabigatran 110 mg due volte al giorno hanno mostrato un trend verso tassi più bassi di eventi tromboembolici

I risultati non differiscono in maniera significativa. I tassi di sanguinamento (principale esito di sicurezza) erano significativamente più bassi per dabigatran, ma non significativamente diversi per apixaban e rivaroxaban rispetto a warfarin.

BMJ. 2017 Feb 10;356:j510. doi: 10.1136/bmj.j510.

Effectiveness and safety of reduced dose non-vitamin K antagonist oral anticoagulants and warfarin in patients with atrial fibrillation: propensity weighted nationwide cohort study.

Nielsen PB, Skjøth F, Søgaard M, Kjældgaard JN, Lip GY, Larsen TB.

http://www.bmj.com/content/bmj/356/bmj.j510.full.pdf

LinkedIn
Share
Instagram
WhatsApp