Associazione tra uso di alcol e insorgenza di malattie cardiovascolari

 

 

Uno studio di coorte basato sulla popolazione del Regno Unito, che utilizza le banche dati sanitarie.

 

 

 

 

 

Obiettivi

Investigare l’associazione tra consumo di alcol e malattie cardiovascolari, esaminando l’insorgenza di malattie cardiovascolari per diversi livelli di consumo.

Metodi

Disegno

Studio di coorte basato sulla popolazione dei database sanitari collegati delle cure primarie, dei ricoveri ospedalieri e della mortalità, nel periodo 1997-2010, con un follow-up medio di 6 anni.

Setting

CALIBER (ClinicAl research using LInked Bespoke studies and Electronic health Records).

Partecipanti: 1.937.360 adulti (51% donne), di età ≥30 senza storia di malattie cardiovascolari.

Principali esiti e misure

Comuni manifestazioni sintomatiche di malattie cardiovascolari: angina cronica stabile, angina acuta instabile, infarto miocardico acuto, morte cardiaca improvvisa, insufficienza cardiaca, arresto cardiaco, attacco ischemico transitorio, emorragia  intracerebrale e subaracnoidea, arteriopatia periferica e aneurisma dell’aorta addominale.

Risultati

Durante il periodo di follow-up, 114.859 partecipanti hanno avuto una diagnosi di incidente cardiovascolare. La non assunzione di alcol è risultata associata ad aumentato rischio di angina instabile (hazard ratio 1.33, IC 95% 1.21-1.45), infarto miocardico (1.32, 1.24-1.41), morte cardiaca improvvisa (1.56, 1.38-1.76), insufficienza cardiaca (1.24, 1.11-1.38), attacco ischemico (1.12, 1.01 -1.24), arteriopatia periferica (1.22, 1.13 to 1.32) e aneurisma dell’aorta addominale  (1.32, 1.17 -1.49), rispetto al consumo moderato (entro i livelli settimanali/giornalieri consigliati dalle ultime linee guida UK, di 21/3 e 14/2 unità, rispettivamente per gli uomini e le donne). Un forte consumo di alcol, al di sopra dei livelli indicati dalle linee guida, era correlato ad aumentato rischio di arresto cardiaco improvviso (1.21, 1.08 -1.35), insufficienza cardiaca (1.22, 1.08 – 1.37), arresto cardiaco (1.50, 1.26 – 1.77), attacco ischemico transitorio (1.11, 1.02 – 1.37), attacco ischemico (1.33, 1.09 – 1.63), emorragia  intracerebrale (1.37, 1.16 – 1.62) e arteriopatia periferica (1.35; 1.23 – 1.48), ma un minor rischio di infarto miocardico (0.88, 0.79 – 1.00) e angina stabile (0.93, 0.86 – 1.00).

Conclusioni

Esistono associazioni eterogenee trai livelli di consumo di alcol e l’insorgenza di malattie cardiovascolari.

È quindi opportuno che, nella consulenza rivolta ai pazienti, nelle campagne di comunicazione pubblica e nella ricerca clinica, si distingua trai diversi livelli di consumo, quando si valuta il ruolo dell’alcol nella prevenzione delle malattie cardiovascolari.

 

Registration clinicaltrails.gov (NCT01864031).

 

BMJ. 2017 Mar 22;356:j909. doi: 10.1136/bmj.j909.

Association between clinically recorded alcohol consumption and initial presentation of 12cardiovascular diseases: population based cohort study using linked health records.

Bell S, Daskalopoulou M, Rapsomaniki E, George J, Britton A, Bobak M, Casas JP, Dale CE, Denaxas S, Shah AD, Hemingway H

http://www.bmj.com/content/356/bmj.j909.long

 

 

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