Reazioni avverse immuno-correlate verso inibitori dell’immuno-checkpoint

L’introduzione dei farmaci inibitori dell’immuno-checkopoint (ICIs) nella pratica clinica ha cambiato in maniera rilevante la storia naturale di varie patologie. Nonostante la loro efficacia clinica provata, questi farmaci innovativi possono causare reazioni avverse (ADR) immuno-correlate anche gravi.

 

Al momento in Europa sono disponibili sette inibitori dell’immuno-checkopoint: nivolumab, pembrolizumab, atezolizumab, avelumab, durvalumab, cemiplimab, and ipilimumab. Le reazioni avverse immuno-correlate che possono causare hanno un impatto rilevante sui pazienti. Un gruppo di autori italiani ha analizzato i rapporti individuali di sicurezza riguardanti gli ICIs presenti nel database Italiano delle reazioni avverse spontanee, focalizzando l’attenzione sui quei casi che includevano reazioni avverse immuno-correlate.

Metodi

Gli autori hanno analizzato le ADR immuno-correlate degli ICI inserite nella Rete Nazionale di Farmacovigilanza [RNF] dal 1 gennaio 2002 al 28 febbraio 2019, focalizzandosi su quelle riportate nella Regione Campania. Hanno recuperato i dati da un sistema italiano di farmacovigilanza ad accesso libero (sistema RAM), per i dati di sicurezza nazionale e dalla RNF, per i dati si sicurezza della Campania. Per quanto riguarda le ADR immuno-correlate hanno effettuato analisi descrittive e di disproporzione per mezzo del reporting odds ratio (ROR) con un intervallo di confidenza del 95%.

Risultati

Risultati nazionali. Sono stati rinvenuti 2088 rapporti di sicurezza legati agli ICI, tra queste sono state trovate 801 ADR immuno-correlate. La maggioranza di tali ADR si sono verificate in pazienti maschi che hanno sperimentato tossicità di tipo gastrointestinale e cutanea. I farmaci più comunemente riportati come sospetti sono stati Nivolumab e Pembrolizumab. Paragonati ad altri ICI, Pembrolizumab and Ipilimumab presentavano un ROR statisticamente significativo

Risultati della Regione Campania. Sono stati riportati 253 rapporti di sicurezza legati agli ICI inviati al Centro Regionale di Farmacovigilanza della Regione Campania, tra questi 121 presentavano almeno una ADR immuno-correlata. In particolare 37.2% dei casi erano gravi e hanno avuto un esito sfavorevole nel 32.2% dei casi. Complessivamente, tra gli eventi avversi legati agli ICI si sono verificati 8 decessi, di cui 4 immuno-correlati. Per quanto riguarda le analisi di disproporzione delle Regione Campania, la significatività statistica ROR emergeva solo per Ipilimumab.

Conclusioni

I risultati degli autori mostrano che durante il periodo di studio sono state riportate gravi reazioni avverse immuno-correlate, alcune delle quali ahnno avuto un esito fatale. Per via della rilevanza clinica delle ADR immuno-correlate, sono necessarie ulteriori indagini nel contesto della vita reale per una migliore caratterizzazione del profilo di sicurezza degli ICI. Infine, gli oncologi dovrebbero ricevere una formazione per riconoscere precocemente e gestire adeguatamente le reazioni avverse immuno-correlare. Allo stesso modo, i pazienti che fanno uso di ICI dovrebbero essere istruiti per riconoscere una reazione avversa immuno-correlata e segnalarla prontamente al proprio medico.

Trend del numero delle reazioni avverse legate agli ICI dal 1 gennaio 2002 al 28 febbraio 2019, raccolte nella RNF e pubblicate dal sistema RAM.

 

Bibliografia

Ruggiero R, Fraenza F, Scavone C, di Mauro G, Piscitelli R, Mascolo A, Ferrajolo C, Rafaniello C, Sportiello L, Rossi F, Capuano A. Immune Checkpoint Inhibitors and Immune-Related Adverse Drug Reactions: Data From Italian Pharmacovigilance Database. Frontiers in Pharmacology 11, 2020 (830). Per leggere l’articolo clicca qui.

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