Estratto dagli highlights della riunione del PRAC del 7-10 febbraio 2022

Il PRAC sta valutando i casi segnalati di sanguinamento mestruale abbondante (mestruazioni abbondanti) e assenza di mestruazioni (amenorrea) con i vaccini COVID-19 Comirnaty e Spikevax. Il Comitato aveva precedentemente analizzato le segnalazioni relative ai disturbi mestruali nel contesto dei rapporti di sintesi sulla sicurezza per i vaccini COVID-19 approvati nell’UE concludendo all’epoca che le evidenze…

Il PRAC sta valutando i casi segnalati di sanguinamento mestruale abbondante (mestruazioni abbondanti) e assenza di mestruazioni (amenorrea) con i vaccini COVID-19 Comirnaty e Spikevax.

Il Comitato aveva precedentemente analizzato le segnalazioni relative ai disturbi mestruali nel contesto dei rapporti di sintesi sulla sicurezza per i vaccini COVID-19 approvati nell’UE concludendo all’epoca che le evidenze disponibili non supportavano un nesso causale tra questi vaccini e i disturbi mestruali.

Alla luce delle nuove segnalazioni spontanee di disturbi mestruali con entrambi i vaccini e dei risultati della letteratura, il PRAC ha deciso di valutare ulteriormente i casi di mestruazioni abbondanti o di amenorrea dopo la vaccinazione.

I disturbi mestruali sono molto comuni e possono verificarsi a seguito di un’ampia gamma di condizioni mediche di base, nonché per stress e stanchezza. Questi disturbi sono stati segnalati anche in seguito a COVID-19.

Le mestruazioni abbondanti possono essere definite come sanguinamenti caratterizzati da un volume che può interferire con la qualità della vita fisica, sociale, emotiva e materiale della persona. L’amenorrea può essere definita come l’assenza di sanguinamento mestruale per tre o più mesi consecutivi.

Dopo aver esaminato le prove disponibili, il PRAC ha deciso di richiedere una valutazione approfondita di tutti i dati disponibili, comprese le segnalazioni provenienti da sistemi di segnalazione spontanea, le sperimentazioni cliniche e la letteratura pubblicata.

In questa fase, non è ancora chiaro se esista un nesso causale tra i vaccini COVID-19 e le segnalazioni di mestruazioni abbondanti o amenorrea. Inoltre, non ci sono prove che suggeriscano che i vaccini COVID-19 influiscano sulla fertilità.

L’EMA fornirà informazioni aggiornate qualora disponibili.

Guida aggiornata sui requisiti fondamentali per i piani di gestione del rischio dei vaccini COVID-19

Il PRAC ha adottato una guida aggiornata sui requisiti fondamentali per i piani di gestione del rischio (RMP) dei vaccini COVID-19.
Come per qualsiasi medicinale autorizzato nell’UE, le aziende devono presentare il loro RMP quando richiedono un’autorizzazione all’immissione in commercio per descrivere in dettaglio il piano per la sorveglianza post-marketing e quali misure devono essere messe in atto per caratterizzare e gestire ulteriormente i rischi. Nel contesto della pandemia, l’EMA ha adottato linee guida specifiche per gli RMP dei vaccini COVID-19, che integrano le linee guida esistenti sul formato RMP nell’UE e le linee guida sulle buone pratiche di farmacovigilanza.

A seguito della discussione al PRAC, questa guida è stata aggiornata alla luce dell’esperienza maturata durante la pandemia per includere considerazioni specifiche su:

  • requisiti di contenuto per le relazioni di sintesi sulla sicurezza (precedentemente definite come “rapporti mensili di sintesi sulla sicurezza”) da presentare all’EMA da parte dei titolari delle autorizzazioni all’immissione in commercio dei vaccini COVID-19 di nuova autorizzazione e dettagli sugli argomenti di sicurezza per i quali è più appropriato il monitoraggio con i consueti rapporti periodici di aggiornamento sulla sicurezza (PSUR);
  • considerazioni sulle variazioni di frequenza dei rapporti di sintesi sulla sicurezza e quando è opportuno eliminare l’obbligo di presentare tali rapporti.

La nuova versione della guida è disponibile sul sito web dell’EMA.

Nuove informazioni sulla sicurezza per gli operatori sanitari

Come parte delle sue consulenze sugli aspetti relativi alla sicurezza per altri comitati dell’EMA, il PRAC ha discusso una Nota Informativa Importante rivolta agli operatori sanitari (NII) contenente importanti informazioni sulla sicurezza per infliximab.

Raccomandazione di posticipare l’impiego di vaccini vivi nei neonati esposti a infliximab durante la gravidanza o l’allattamento al seno

Questa NII informa gli operatori sanitari della necessità di posticipare l’impiego di vaccini vivi nei neonati che sono esposti a infliximab durante la gravidanza o l’allattamento al seno.
Infliximab è un medicinale antinfiammatorio autorizzato per il trattamento di adulti affetti da artrite reumatoide (una malattia del sistema immunitario che causa infiammazione delle articolazioni), morbo di Crohn (una malattia che causa infiammazione del tratto digerente), colite ulcerosa (una malattia che causa infiammazione e ulcere nel rivestimento dell’intestino), spondilite anchilosante (una malattia che causa infiammazione e dolore alle articolazioni della colonna vertebrale), artrite psoriasica (una malattia che causa macchie rosse e squamose sulla pelle e infiammazione delle articolazioni) o psoriasi (una malattia che causa macchie rosse e squamose sulla pelle). Infliximab è autorizzato anche nei pazienti di età compresa tra 6 e 17 anni affetti da morbo di Crohn in fase attiva o colite ulcerosa gravemente attiva, quando non hanno risposto o non possono assumere altri medicinali o trattamenti.
A seguito del trattamento con infliximab durante la gravidanza, è stato riportato che il medicinale attraversa la placenta ed è stato rilevato nei neonati fino a 12 mesi dopo la nascita. I vaccini vivi non devono essere somministrati ai neonati per 12 mesi dopo la nascita se sono stati esposti a infliximab durante la gravidanza. Se i livelli sierici di infliximab nel neonato non sono rilevabili o la somministrazione di infliximab è stata limitata al primo trimestre di gravidanza, la somministrazione di un vaccino vivo potrebbe essere presa in considerazione in un momento precedente se vi è un chiaro beneficio clinico per il singolo neonato.
L’infliximab è stato rilevato anche a bassi livelli nel latte materno, pertanto la somministrazione di un vaccino vivo a un neonato allattato al seno mentre la madre sta assumendo il medicinale non è raccomandata a meno che i livelli sierici di infliximab nel bambino non siano rilevabili.
È importante che le donne trattate con infliximab in gravidanza o che allattano al seno il proprio bambino informino l’operatore sanitario responsabile della vaccinazione del proprio bambino in merito al trattamento con infliximab.
La NII per infliximab sarà inoltrata al comitato per i medicinali per uso umano dell’EMA, il CHMP.
A seguito della decisione del CHMP, la NII sarà diffusa agli operatori sanitari dai titolari dell’autorizzazione all’immissione in commercio con un piano di comunicazione concordato e pubblicata sul sito EMA sulla pagina delle NII dirette degli operatori sanitari  e nelle pagine dei siti delle agenzie degli Stati membri dell’UE riservate a queste comunicazioni.

Leggi qui la notizia sul sito AIFA.

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