Associazione tra polisolfato di pentosano sodico e disturbi della retina.

Il Polisolfato di pentosano sodico è un medicinale utilizzato per il trattamento degli adulti affetti da cistite interstiziale. La cistite interstiziale, nota anche come sindrome della vescica dolorosa, è una condizione cronica della vescica caratterizzata da pressione e dolore vescicale e pelvico e da un’urgente necessità di urinare frequentemente. Colpisce prevalentemente le donne. Non ha…

Il Polisolfato di pentosano sodico è un medicinale utilizzato per il trattamento degli adulti affetti da cistite interstiziale.

La cistite interstiziale, nota anche come sindrome della vescica dolorosa, è una condizione cronica della vescica caratterizzata da pressione e dolore vescicale e pelvico e da un’urgente necessità di urinare frequentemente. Colpisce prevalentemente le donne. Non ha alcun meccanismo causale noto. Le stime della prevalenza della patologia variano ampiamente, da meno di 5 a più di 100 per 100000.

Le opzioni di trattamento per la cistite interstiziale includono cambiamenti nello stile di vita come modifiche alla dieta, allenamento della vescica, fisioterapia, farmaci, procedure vescicali come idrodistensione e, in rari casi, chirurgia.

Il trattamento farmacologico per la cistite interstiziale comprende farmaci da banco (es. antistaminici, antinfiammatori non steroidei) e altri farmaci aspecifici quali antidepressivi triciclici e ciclosporina.

L’unico farmaco specifico, approvato per il trattamento della cistite interstiziale è il polisolfato di pentosano sodico.

Nonostante abbia ricevuto l’approvazione della FDA fin dal 1996, solo di recente sono emerse preoccupazioni riguardo all’associazione tra polisolfato di pentosano sodico e maculopatia, caratterizzata da difficoltà nella lettura e nell’adattamento della visione al buio. La maculopatia sembra essere associata ad un’esposizione a lungo termine al polisolfato di pentosano sodico. La durata mediana dell’uso del farmaco è di almeno 15 anni, sebbene alcuni pazienti abbiano segnalato durate più brevi.

L’associazione tra maculopatia e polisolfato di pentosano sodico è stata osservata mediante un’analisi di disproporzionalità condotta sul database di segnalazione spontanea della FDA (FAERS), che ha confrontato le segnalazioni di eventi avversi raccolte tra il 2013 e il 2020 per il polisolfato di pentosano sodico con quelle associate ad altri farmaci assunti per la cistite, i disturbi della vescica e il dolore alla vescica.

C’erano 2775 segnalazioni disponibili per l’analisi nel gruppo col polisolfato di pentosano sodico (di cui 1966 erano donne [70,9%]) e 6833 segnalazioni nel gruppo degli altri farmaci (di cui 4036 [59,1%] donne).

La proporzione di eventi avversi per qualsiasi evento maculare rispetto a tutti gli altri eventi è stata più elevata tra gli utilizzatori di polisolfato di pentosano sodico rispetto a quelli che utilizzano altri farmaci per la cistite interstiziale (proportional reporting ratio 1,21, limiti di confidenza al 95% da 1,01 a 1,44).

Negli utilizzatori di polisolfato di pentosano sodico, rispetto agli utilizzatori di altri farmaci, sono state proporzionalmente più comuni le segnalazioni di degenerazione maculare (20 [0,8%] rispetto a 15 [0,2%]), di maculopatie (83 [3,4%] rispetto a 2 [0,03%]), distrofie retiniche (3 [0,1%] rispetto a nessuna), danno retinico (5 [0,2%] rispetto a nessuna) e tossicità retinica (3 [0,1%] rispetto a nessuna).

I risultati di questo studio dovrebbero essere interpretati alla luce di diversi limiti, derivanti principalmente dai ben noti limiti dei dati FAERS che si basa su segnalazioni spontanee di eventi avversi. Tutte le informazioni sono auto-riferite e non soggette a convalida e non è possibile dedurre un’associazione causale tra i farmaci segnalati e gli eventi avversi in un dato rapporto. A differenza di uno studio di coorte, la mancanza di un vero denominatore (ovvero il numero di persone a cui viene prescritto o utilizzato un prodotto) preclude il calcolo dei tassi di incidenza.

Tuttavia questi dati si aggiungono alla crescente evidenza che l’uso di polisolfato di pentosano sodico è associato ad un aumentato rischio di maculopatia e questo suggerirebbe una maggiore cautela nei pazienti in terapia con questo farmaco, che dovrebbero essere sottoposti a regolari controlli della vista per consentire l’individuazione precoce di eventuali disturbi retinici.

Bibliografia:

McGwin G, MacLennan P, et al. Association between pentosan polysulfate sodium and retinal disorders. JAMA Ophthalmol 2021.

Leggi qui l’abstract dell’articolo.

LinkedIn
Share
Instagram
WhatsApp