L’EMA raccomanda di limitare l’uso del medicinale antitumorale Rubraca

Il Comitato per i medicinali per uso umano (CHMP) dell’EMA ha raccomandato di non utilizzare più Rubraca (rucaparib camsilato) come trattamento di terza linea del cancro dell’ovaio, delle tube di Falloppio o peritoneale primario, con mutazione del gene BRCA, in pazienti che presentano recidiva dopo almeno due chemioterapie a base di platino e che non…

Il Comitato per i medicinali per uso umano (CHMP) dell’EMA ha raccomandato di non utilizzare più Rubraca (rucaparib camsilato) come trattamento di terza linea del cancro dell’ovaio, delle tube di Falloppio o peritoneale primario, con mutazione del gene BRCA, in pazienti che presentano recidiva dopo almeno due chemioterapie a base di platino e che non sono più idonee a ricevere un’ulteriore terapia a base di platino.

La raccomandazione fa seguito alla revisione dei dati finali dello studio ARIEL4 che ha confrontato Rubraca con la chemioterapia in pazienti con cancro in recidiva dopo almeno due precedenti trattamenti chemioterapici e che potevano ancora sottoporsi a un’ulteriore chemioterapia.

L’analisi finale della sopravvivenza globale ha mostrato che Rubraca non era efficace come la chemioterapia nel prolungare la vita delle pazienti: la mediana della sopravvivenza nelle pazienti trattate con Rubraca era di 19,4 mesi, mentre in quelle trattate con chemioterapia era di 25,4 mesi.

Di conseguenza, i medici non devono avviare un trattamento di terza linea con Rubraca in nuove pazienti; devono inoltre informare le pazienti già in trattamento con Rubraca in terza linea per le indicazioni di cui sopra in merito a questi ultimi dati e alle ultime raccomandazioni e prendere in considerazione opzioni terapeutiche alternative.

La presente raccomandazione non riguarda l’uso di Rubraca come trattamento di mantenimento dopo chemioterapia.

Leggi qui il comunicato EMA.

LinkedIn
Share
Instagram
WhatsApp