Tossicità cardiovascolare degli inibitori del checkpoint immunitario: una guida per i medici

I farmaci inibitori dei checkpoint immunitari hanno rivoluzionato il trattamento e la cura dei pazienti affetti da neoplasia grazie alle loro caratteristiche uniche, tra cui anche il verificarsi dei cosiddetti eventi avversi immuno-correlati (irAEs). Per ottenere un esito favorevole per il paziente è necessario un team multidisciplinare, che possibilmente includa uno specialista in cardio-oncologia. La…

I farmaci inibitori dei checkpoint immunitari hanno rivoluzionato il trattamento e la cura dei pazienti affetti da neoplasia grazie alle loro caratteristiche uniche, tra cui anche il verificarsi dei cosiddetti eventi avversi immuno-correlati (irAEs).

Per ottenere un esito favorevole per il paziente è necessario un team multidisciplinare, che possibilmente includa uno specialista in cardio-oncologia. La tossicità cardiovascolare, in particolare la miocardite, è emersa come un irAE pericoloso per la vita e la Società Europea di Cardiologia ha recentemente pubblicato la prima linea guida sulla cardio-oncologia per aumentare la consapevolezza e promuovere un approccio standardizzato per affrontare questo complesso problema, che comprende le sfide diagnostiche, la valutazione, il trattamento e la sorveglianza dei pazienti affetti da cancro che ricevono farmaci inibitori dei checkpoint immunitari.

In questo articolo, attraverso un formato di domande e risposte arricchito da vignette di casi clinici, viene mostrata una panoramica orientata sugli ultimi progressi a proposito della tossicità cardiovascolare correlata ai farmaci inibitori dei checkpoint immunitari, concentrandosi sulla miocardite e sugli irAE associati (miosite e miastenia grave all’interno della cosiddetta sindrome overlap), con lo scopo di assistere i medici e gli operatori sanitari nella pratica clinica quotidiana.

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