Il ruolo dei media nella diffusione di fake news sui farmaci

American Society for Clinical Pharmacology and Therapeutics

I media rappresentano una strada potenzialmente efficace per diffondere l’educazione al benessere. Ad esempio, possono essere utilizzati per la gestione del rischio basata sulla comunità, inclusa la preparazione per eventi pandemici. Un sondaggio dell’Ufficio per la prevenzione e la promozione della salute del Dipartimento della salute e dei servizi umani degli Stati Uniti ha rivelato che nessun singolo tipo di materiale cartaceo sulla salute era efficace quanto le fonti non stampate, comprese TV e radio. Sfortunatamente, non tutte le informazioni fornite dai media radiotelevisivi sono supportate da dati scientifici e, in alcuni casi, vengono fornite informazioni fuorvianti o non fattuali per rendere una particolare storia più attraente o per creare sensazione. Ad esempio, è pratica comune per i media presentare immagini incredibilmente drammatiche e distorte di malattie mentali che enfatizzano la pericolosità, la criminalità e l’imprevedibilità.  

D’altra parte, studi scientifici mal progettati o valutati possono contribuire alla diffusione di informazioni errate nei mass media, come evidenziato dalla visione pervasiva che i vaccini siano associati all’autismo, una convinzione che da allora è stata confutata molte volte. Con l’aumento del numero di spettacoli medici di fantasia in TV, questo problema ha assunto particolare rilevanza.  Molti drammi medici statunitensi e britannici vengono esportati e trasmessi in streaming in tutto il mondo e i consumatori stanno diventando sempre più consapevoli di farmaci specifici e dei loro usi. Per evitare errori nei drammi medici, è stato istituito nel 1994 il programma Hollywood, Health & Society, fornendo consulenza medica gratuita a sceneggiatori e produttori attraverso brevi fatti e suggerimenti. Tuttavia, non sono incluse informazioni specifiche su indicazioni, dosaggi o punti di forza dei farmaci, che portano a raccomandazioni incomplete e forse errate presentate agli spettatori. 

Per valutare se le informazioni potenzialmente influenti fornite attraverso i media sono accurate, è stata analizzata l’accuratezza delle prescrizioni di farmaci mostrati in spettacoli televisivi fittizi a tema medico trasmessi tra il 1989 e il 2014. Di tutte queste, l’88,1% è stato considerata accurata, con la dose errata come motivo più comune di inesattezza, (44,6% degli errori), seguito da un’indicazione inappropriata (43%). Di recente, un team di ricercatori australiani ha esplorato ulteriormente questo argomento. Dopo aver studiato una serie di episodi casuali dei famosi drammi medici, tra cui dr. House, Grey’s Anatomy, Royal Pains, Doc Martin e Nurse Jackie per l’appropriatezza dei loro consigli sui farmaci, sono state rivelate alcune statistiche interessanti. Sebbene l’indicazione del farmaco fosse corretta nel 71% delle volte per tutti gli spettacoli combinati, l’aderenza alle linee guida basate sull’evidenza era generalmente scarsa, con differenze interessanti tra i diversi programmi TV, omettendo spesso importanti controlli di sicurezza, come la conferma dello stato di allergia ai farmaci e il corretto dosaggio del farmaco; in particolare, Doc Martin e Dr. House hanno dimostrato una migliore aderenza alle linee guida cliniche (41% e 40%, rispettivamente) rispetto a Grey’s Anatomy (25%). 

Anche per quanto riguarda i media online, l’analisi di più di 300 video su Youtube ha rivelato che per la maggior parte dei farmaci i contenuti spesso non riflettono adeguatamente ciò che si sa sulla sicurezza del loro uso.

In conclusione , sebbene nei film e nei drammi televisivi prodotti esclusivamente a scopo di intrattenimento possa non essere richiesto di presentare informazioni accurate, molte persone utilizzano le informazioni presentate nei media per prendere decisioni sulla propria salute; pertanto occorre maturare  negli spettatori la consapevolezza che le informazioni mediche e farmaceutiche fornite nei programmi TV potrebbero non essere esatte o pertinenti alla loro situazione personale e dovrebbero essere interpretate con cautela, invitandoli, tramite i loro medici, a confermare qualsiasi informazione sui farmaci in TV utilizzando pubblicazioni, siti Web e professionisti sanitari affidabili.  D’altra parte, vista l’entità del problema, si suggerisce una maggiore partecipazione dei professionisti sanitari più qualificati nello spazio dei media, il che impone la necessità di sviluppo da parte delle associazioni mediche professionali e degli organismi di regolamentazione di linee guida e codici di condotta per tutti i contenuti dei media.

Bibliografia: 1. Jackson Thomas, Gregory M. Peterson, Erin Walker, Julia K. Christenson, Melissa Cowley, Sam Kosari, Kavya E. Baby and Mark Naunton,  Fake News: Medicines Misinformation by the Media. CLINICAL PHARMACOLOGY & THERAPEUTICS 2018 Dec;104(6):1059-1061. doi: 10.1002/cpt.1199

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