Linee guida per il trattamento delle infezioni delle vie urinarie

La Società Americana per le Malattie Infettive sconsiglia l’uso dei fluorochinoloni, per il trattamento empirico della cistite acuta non complicata, ma suggerisce alternative efficaci.

 

Le più recenti linee guida della Infectious Diseases Society of America – IDSA (Società Americana per le Malattie Infettive) e dell’omologa europea, riguardo alla scelta degli antimicrobici per il trattamento delle infezioni delle vie urinarie non complicate in donne non gravide, sottolineano che non è consigliabile l’uso dei fluorochinoloni per trattare gli agenti patogeni delle vie urinarie, perchè sono resistenti ad essi, in maniera crescente.

Negli USA, la resistenza dell’escherichia coli alla ciprofloxacina è aumentata dal 3% del 2000 al 17.1% del 2010.

I fluorochinoloni, come la ciprofloxacina e la levofloxacina, non devono essere usati come farmaci di prima linea, ma la terapia d’elezione per le donne non in gravidanza dovrebbe essere trimetoprim/sulfametossazolo per 3 giorni, finché il tasso locale di resistenza degli agenti patogeni a questi farmaci rimane ≤20%. Un’alternativa ugualmente efficace, con un basso tasso di resistenza, è la nitrofurantoina per 5 giorni oppure una dose singola di fosfomicina, che è un antibiotico ad ampio spettro. Possono essere presi in considerazione anche β-lattamici, come amoxicillina/clavulanato, cefdinir, cefpodoxima o ceftibuten, ma è meno probabile che siano efficaci.

L’uso dei fluorochinoloni rimane raccomandato per il trattamento empirico della pielonefrite acuta non complicata e per i pazienti ambulatoriali con infezioni delle vie urinarie complicate.
The Medical Letter on Drugs and Therapeutics|February 26, 2014,
Drugs for Urinary Tract Infections
JAMA. 2014;311(8):855-856. doi:10.1001/jama.2014.972.
LINK: http://jama.jamanetwork.com/article.aspx?articleid=1832532

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