Potenziali interazioni farmacologiche negli anziani in politerapia

Uno studio osservazionale trasversale, condotto su un campione di anziani residenti in comunità negli Stati Uniti, valuta i farmaci, che possono peggiorare le condizioni concomitanti.

 

Obiettivi:

Il 75% degli anziani con malattie croniche multiple sono a rischio di concorrenza terapeutica (cioè il trattamento per una condizione può influire negativamente sulle condizioni concomitanti). Obiettivo di questo lavoro è determinare la prevalenza di potenziale concorrenza terapeutica, in un campione di anziani, che vivono in comunità.
Metodi:
Si tratta di uno studio osservazionale trasversale (o di prevalenza) condotto su un campione di 5.815 adulti di età ≥ 65 anni, che vivono in comunità negli Stati Uniti, arruolati tra il 2007 e il 2009. Le 14 condizioni croniche più comuni, trattate con almeno un farmaco, sono state accertate attraverso le segnalazioni a Medicare [Medicareè un programma di assicurazione sanitaria del Governo degli Stati Uniti, fondato dal presidente Lyndon B. Johnson nel 1965, che riguarda la popolazione di 65 anni e oltre e alcune categorie protette di cittadini. N.d.R.].
Le classi di farmaci raccomandate dalle linee guida nazionali per malattia, per queste condizioni e utilizzate da almeno il 2% dei partecipanti, sono state individuate attraverso interviste condotte di persona nel periodo 2008-2010. I criteri per la potenziale concorrenza terapeutica includevano: 1) effetti negativi noti del farmaco, 2) citazione nelle linee guida per la malattia o 3) segnalazione in una revisione sistematica o in due studi pubblicati successivamente al 2000. I risultatida misurareincludevano la prevalenza di situazioni di potenziale concorrenza terapeutica e la frequenza di utilizzo del farmaco, in soggetti con e senza condizioni concomitanti.
Risultati:
Di 27 classi di farmaci, 15 (55,5%), consigliate per una condizione in studio, possono influire negativamente su altre condizioni oggetto di studio. Tra le 91 possibili coppie di condizioni croniche sotto studio, 25 (27,5%) hanno almeno una potenziale concorrenza terapeutica. Tra i partecipanti, 1.313 (22,6%) hanno ricevuto almeno un farmaco che può peggiorare una condizione concomitante e 753 (13%) aveva molteplici coppie di tali condizioni concomitanti. Ad esempio, tra gli 846 partecipanti con ipertensione e broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), condizione che riguarda oltre 3 milioni e mezzo di anziani in America, il 16,2% ha utilizzato un beta-bloccante non selettivo o un alfa/beta bloccante che può peggiorare la loro BPCO, mentre il 39,6% è stato trattato con un beta agonista che può peggiorare l’ipertensione, Solo in 6 casi su 37 (16,2%), di potenziale concorrenza terapeutica c’erano partecipanti con condizioni concomitanti, che avevano minori probabilità di ricevere un trattamento potenzialmente dannoso, rispetto a quelli senza condizione concomitante.
Conclusioni:
Un quinto degli anziani americani riceve farmaci, che possono influenzare negativamente le patologie concomitanti. Riuscire a determinare i possibili esiti clinici in queste situazioni è una priorità della ricerca e clinica. I possibili effetti sulle condizioni concomitanti devono necessariamente essere considerati, in caso di prescrizione di farmaci.
S. J. Lorgunpai, M. Grammas, D. S. H. Lee, G. McAvay, P. Charpentier, Mary E. Tinetti,

Potential Therapeutic Competition in Community-Living Older Adults in the U.S.: Use of Medications That May Adversely Affect a Coexisting Condition

Published: February 25, 2014DOI: 10.1371/journal.pone.0089447
Link: http://www.plosone.org/article/info%3Adoi%2F10.1371%2Fjournal.pone.0089447

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