La Relazione è stata pubblicata sul sito tematico, creato appositamente dal Ministero e fornisce un quadro dello stato di salute della popolazione e dell’attuazione delle politiche sanitarie.
Struttura e dinamica demografica
La popolazione residente (al 1° gennaio 2014) è di 60.782.668 unità. Il saldo naturale del 2013 è stato – 86.000 (+514.000 nati – 600.000 decessi), il saldo migratorio è risultato positivo di circa 1 milione (immigrati 3 milioni, emigrati due milioni).
Quanto alla struttura, continua l’invecchiamento della popolazione italiana: gli over 65 sono il 21,2% della popolazione, i giovani fino a 14 anni sono il 14%, la popolazione in età attiva, 15-64 anni, copre il rimanente 65% circa.
Nel 2012, la speranza di vita alla nascita è di 79,6 anni per gli uomini e 84,4 per le donne.
Dal 2006 al 2011 la mortalità (misurata mediante i tassi di mortalità standardizzati) è passata, per gli uomini, da 113,8 decessi per 10.000 abitanti a 105,1 (–7,7%) e per le donne da 69,3 decessi per 10.000 abitanti a 65,6 (–5,3%).
La qualità della sopravvivenza
Come si può vedere, circa un italiano su cinque è al di sopra dei 65 anni. La popolazione continua ad invecchiare, ma ciò che è rilevante, ai fini delle politiche economiche e sociali e della spesa sanitaria, sono gli anni vissuti in buone condizioni di salute. Da questo punto di vista, l’Italia si colloca ad un livello leggermente inferiore, rispetto alla media europea: la percentuale degli anni vissuti senza limitazioni gravi o moderate nelle attività della vita quotidiana è, in Europa, il 79,7% degli anni di vita per gli uomini e il 74,8% per le donne; in Italia, è il 79,2% e il 73,5%, rispettivamente.
Condizioni di salute: cronicità e salute percepita
Una delle principali sfide per i sistemi sanitari, è costituita dalle malattie croniche. Queste possono dipendere da fattori genetici, ma anche da fattori socio-economici, ambientali e comportamentali, che sono modificabili attraverso opportune politiche.
Nel 2013, il 14,7% della popolazione ha dichiarato di essere affetto da almeno una malattia cronica grave: percentuale in aumento, a causa dell’invecchiamento della popolazione.
La salute percepita è rimasta stabile: nel 2013, la prevalenza, standardizzata per età, di chi dichiara di stare male o molto male rimane stabile al 7,3% nella popolazione ≥14 anni e al 20,1% tra gli anziani. Si sono, però, accentuate le differenze di genere a svantaggio delle donne e permangono rilevanti disuguaglianze sociali e territoriali, che penalizzano gli anziani meridionali.
Cause di morte
Dato il processo di invecchiamento della popolazione, le malattie cronico-degenerative, sono tra le principali cause di morte. Malattie circolatorie e tumori causano circa i due terzi dei decessi (68% uomini, 66,4% donne), con peso diverso nei due sessi: negli uomini le due cause sono equivalenti (34% ciascuna), mentre nelle donne le malattie circolatorie causano il 41% dei decessi e i tumori il 25%.
La terza causa di morte, sia per gli uomini che per le donne, sono le malattie respiratorie (8% e 6%, rispettivamente), seguono le cause violente (5%) per gli uomini e le malattie endocrine (5%), per le donne.
La distribuzione della mortalità per tumori non è omogenea sul territorio nazionale: il tasso di mortalità maschile per tumori supera la media nazionale al nord, nel Lazio, in Campania e Sardegna; il tasso femminile è superiore al nord e nel Lazio. Per le malattie circolatorie, il dato peggiore è al sud e nel Lazio, per entrambi i generi e in Umbria, solo per gli uomini.
Nel 2011, le morti attribuibili a cause evitabili con interventi di prevenzione primaria ammontano a poco meno di 50.000 e nello stesso anno più di 750.000 sono state le ospedalizzazioni per lo stesso gruppo di cause.
Malattie cardio-cerebrovascolari
Il Global Action Plan dell’OMS 2013-2020 e il Piano Nazionale della Prevenzione (PNP) inseriscono le malattie cardio-cerebrovascolari fra quelle da sorvegliare e da includere nelle azioni di prevenzione, in quanto prevenibili attraverso l’adozione di stili di vita corretti.
Nel 2010 si sono verificati, complessivamente, 220.539 decessi per malattie del sistema circolatorio; di questi, 72.023 decessi sono stati attribuiti a malattie ischemiche del cuore e 60.586 a malattie cerebrovascolari. Negli uomini, la mortalità per malattie ischemiche del cuore emerge fra 40 e 50 anni e poi cresce in maniera esponenziale con l’avanzare dell’età; nelle donne si manifesta a partire dai 60 anni e cresce rapidamente dopo i 70 anni.
Il peso delle malattie cardiovascolari sui ricoveri ospedalieri è in aumento.
Le condizioni a rischio più frequenti sono l’ipertensione arteriosa e l’ipercolesterolemia.
Tumori
Un pilastro fondamentale della prevenzione è rappresentato dai programmi di screening oncologico.
Nel 2011, la mortalità si è ridotta per tutti i tumori più frequenti, tranne che per il tumore del polmone femminile.
La sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi, per l’insieme di tutti i tumori, è del 60% nelle donne e del 52% negli uomini.
Tra le sedi tumorali più frequenti, quelle a migliore prognosi sono prostata, mammella e colon-retto, mentre quella a prognosi peggiore è il polmone.
In Italia nel 2013 si stima che più di 660.000 donne abbiano avuto nel corso della propria vita una diagnosi di tumore al seno, circa 340.000 uomini una diagnosi di cancro prostatico e più di 390.000 persone un tumore colorettale.
Malattie respiratorie croniche
L’asma ha raggiunto prevalenze del 6-8% in campioni di popolazione generale e nei giovani adulti; il 9-10% dei bambini soffre di asma. Gli studi epidemiologici riportano una diagnosi di broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) nel 10,4% della popolazione e ostruzione delle vie aeree con prevalenza variabile dal 20% al 47%.
Il Piano Sanitario Nazionale (PSN) 2006-2008 e il Piano Nazionale della Prevenzione (PNP) 2010-2012 hanno inserito le malattie respiratorie croniche tra gli ambiti prioritari di intervento.
Nel 2004, a livello internazionale è stata creata la Global Alliance against chronic Respiratory Diseases (GARD) alla quale ha aderito anche il nostro Ministero della Salute, creando, nel 2009, la GARD italiana (GARD-I).
Diabete mellito
Il diabete mellito, con le sue complicanze, rappresenta un problema sanitario di grande rilevanza. In Italia nel 2013 si stima una prevalenza di diabete del 5,4%, pari a oltre 3 milioni di persone. Il DT2 è collegato alla presenza di alcuni fattori di rischio modificabili, come sovrappeso e sedentarietà. La problematica del diabete e, più in generale, delle malattie croniche è stata affrontata con la redazione del “Piano sulla Malattia Diabetica” ed altri progetti ad esso collegati.
Malattie prevenibili con vaccino
Il Piano Nazionale della Prevenzione Vaccinale (PNPV) 2012-2014 contiene il nuovo Calendario delle vaccinazioni.
Per ciascuna vaccinazione è fissata la percentuale di copertura della popolazione da raggiungere, perché l’intervento sia efficace.
Non sono ancora soddisfacenti le percentuali di copertura vaccinale per l’antimorbillo-parotite-rosolia e, nelle dodicenni, per l’anti-HPV.
Per quanto riguarda l’influenza, la percentuale di copertura vaccinale negli ultrasessantacinquenni, era storicamente > 75%, ma dalla stagione 2009-2010 è scesa di oltre 10 punti percentuali.
La relazione completa è disponibile, in diversi formati, al link: http://www.rssp.salute.gov.it