La valutazione del rischio fatta dall’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare.
L’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) è stata fondata nel 2002 e ha sede in Italia, a Parma.
Ha i compiti istituzionali di valutare e comunicare al pubblico i rischi per la salute, correlati all’uso di alimenti e mangimi e di fornire consulenza scientifica alla Commissione e al Parlamento europeo, a supporto dell’attività normativa in materia.
La Commissione europea ha chiesto all’EFSA una valutazione dei rischi correlati all’uso di caffeina, in particolare per quanto riguarda le malattie cardiovascolari, i disturbi del sistema nervoso centrale ed i possibili rischi per la salute fetale durante la gravidanza.
Gli esperti dell’EFSA hanno valutato i rischi della caffeina proveniente da ogni fonte alimentare, compresi i cosiddetti energy drink, avvalendosi anche della collaborazione degli Stati membri, di gruppi di consumatori e di rappresentanti delle industrie.
È risultato che dosi di caffeina fino a 3 mg/kg di peso corporeo, 200 mg circa per un adulto di 70 kg, non danno luogo a problemi di sicurezza. La stessa quantità non dà problemi di sicurezza neanche se consumata <2 ore prima di un intenso esercizio fisico, in condizioni ambientali normali.
Per farsi un’idea delle dosi, si consideri che una tazza di caffè americano contiene circa 90 mg di caffeina, una tazzina di caffè espresso italiano ne contiene 80, come una lattina di bevanda energetica, una tazza di tè contiene circa 50 mg di caffeina e una lattina di coca cola 40. La concentrazione di caffeina nella cioccolata varia a seconda della tipologia: 50 grammi di cioccolato fondente contengono circa 25 mg di caffeina, mentre 50 grammi di cioccolato al latte ne contengono solo 10.
Altri costituenti di “bevande energetiche” a concentrazioni tipiche di tali bevande (circa 300-320, 4.000 e 2.400 mg/L rispettivamente di caffeina, taurina e D-glucurono-γ-lattone), così come l’alcool a dosi fino a circa 0,65 g/kg di peso corporeo, non inciderebbero sulla sicurezza delle singole dosi di caffeina fino a 200 mg.
Il consumo di caffeina abituale fino a 400 mg al giorno non dà luogo a problemi di sicurezza, per gli adulti non in gravidanza.
Il consumo abituale di caffeina fino a 200 mg al giorno per le donne in gravidanza non dà problemi di sicurezza per il feto.
Singole dosi di caffeina e assunzione abituale di caffeina fino a 200 mg consumati dalle donne che allattano non causano problemi di sicurezza per i bambini allattati al seno.
Per i bambini e gli adolescenti, le informazioni disponibili non sono sufficienti a determinare quale possa essere una dose sicura di caffeina.
Il gruppo di esperti ritiene che l’assunzione di 3 mg di caffeina per kg di peso corporeo, che è la dose che non causa rischi per la popolazione adulta, possa essere presa come punto di partenza per individuare le dosi sicure per i differenti sottogruppi della popolazione.
I risultati della ricerca sono stati resi noti, il 27 maggio, in un parere scientifico pubblicato sulla rivista dell’Efsa e in un opuscolo divulgativo rivolto al pubblico.
Link:
sito dell’EFSA: http://www.efsa.europa.eu/it/efsawho/efsastructure.htm
http://www.efsa.europa.eu/it/press/news/150527.htm
· Scientific Opinion on the safety of caffeine
EFSA Journal 2015;13(5):4102 doi:10.2903/j.efsa.2015.4102
· Opuscolo Caffeina: la valutazione del rischio spiegata dall’EFSA