Sindrome serotoninergica

Journal of Clinical Psychopharmacology

 

Un’analisi dei casi registrati nel database della Farmacovigilanza francese.

 

 

 

 

 

 

 

La sindrome serotoninergica (SS) è una reazione avversa a farmaco (ADR) potenzialmente mortale a causa di un’eccessiva trasmissione serotoninergica a livello centrale e periferico.

Negli ultimi decenni,  è  diventato un problema clinico sempre più comune e importante, in seguito all’introduzione di antidepressivi, che aumentano i livelli della  serotonina.

La SS è caratterizzata, nella sua forma più tipica, da comparsa di eccitazione neuromuscolare (come mioclono, iperreflessia), disautonomia (ipertermia, tachicardia) e cambiamenti dello stato mentale (agitazione, confusione), ma la presentazione è variabile e non tutte le caratteristiche cliniche sono presenti contemporaneamente in tutti i pazienti. Anche se al momento non c’è un test specifico per la SS, sono stati proposti diversi strumenti per aiutare i medici nella diagnosi.

Nel 1991, è stato il Sternbach il primo ad individuare dei criteri diagnostici, basandosi su una rassegna di 38 casi pubblicati.  Questi criteri sono stati utilizzati per definire la maggior parte dei successivi casi di tossicità da serotonina in letteratura. La sindrome serotoninergica è stata definita come la presenza di 3 o più delle 10 più comuni caratteristiche cliniche riscontrate nei casi esaminati (confusione, ipomania, agitazione, mioclono, iperreflessia, sudorazione, tremori, diarrea, incoordinazione, febbre), conseguente all’introduzione o all’aumento di un agente serotoninergico noto.

Un secondo articolo di Radomski, per il periodo tra il 1991 e il 1995, ha condotto una revisione di 24 nuovi casi e proposto una modifica  dei criteri diagnostici di Sternbach, distinguendo tra  sintomi maggiori e minori.

Nel 2003, per contribuire a delineare lo spettro della malattia e per semplificare la diagnosi, Dunkley ha esaminato più di 2000 casi di auto-intossicazione con farmaci serotoninergici e sviluppato un nuovo albero decisionale, con sensibilità e specificità migliori dei vecchi criteri, almeno per quanto riguarda l’overdose.

Da quando la SS è stata descritta per la prima volta, nel 1960, sono stati pubblicati numerosi casi clinici, che costituiscono la maggior parte pubblicazioni sulla sindrome serotoninergica. Ad eccezione di alcuni piccoli studi prospettici su farmaci specifici, quasi tutti gli studi sulla SS pubblicati in inglese riguardano casi di  auto-avvelenamento; di conseguenza, sono necessarie maggiori informazioni per una migliore comprensione delle circostanze di insorgenza della sindrome serotoninergica nella pratica clinica di routine.

Obiettivi

L’obiettivo dello studio è quello di analizzare le caratteristiche delle segnalazioni di SS nel sistema di farmacovigilanza francese, in particolare i farmaci coinvolti e la natura delle interazioni tra farmaci (DDI).

Metodi

È stata effettuata un’analisi retrospettiva delle segnalazioni di SS registrate nel  database di farmacovigilanza francese tra il 1 gennaio 1985 e il 27 maggio 2013.

Sono stati  selezionati per l’analisi solo i casi i cui sintomi clinici soddisfano i criteri diagnostici di  Sternbach, Radomski o Hunter.

Risultati

Dei 125 casi analizzati, l’84% era associato al recente cambio di un farmaco serotoninergico (introduzione , aumento di dose o overdose).

I farmaci serotoninergici più spesso coinvolti sono risultati gli antidepressivi, soprattutto gli inibitori della ricaptazione della serotonina (SRI , 42,1%)  e, in misura minore, gli inibitori della ricaptazione della serotonina – noradrenalina (9,1 %, principalmente venlafaxina), antidepressivi triciclici (8,6 %, principalmente clomipramina) e inibitori delle monoamino ossidasi (6,2 %, principalmente moclobemide).

Sono risultati coinvolti anche farmaci non psicotropi, generalmente oppioidi (14,8%, soprattutto tramadolo).

La maggior parte dei casi (59,2%) è il risultato di interazioni farmacologiche farmacodinamiche, il più delle volte riguardanti  SRI + oppiacei (soprattutto paroxetina + tramadolo); tuttavia, la SS si è verificata anche con un singolo farmaco serotoninergico in un numero significativo di casi (40,8%), il più delle volte SRI (principalmente fluoxetina) o venlafaxina a dosi abituali.

Infine, le principali interazioni farmacologiche farmacocinetiche potrebbero aver giocato un ruolo in un 1/5 dei casi (20,8%).

Conclusioni

Questo è il primo studio sulla sindrome serotoninergica basato su un grande database di farmacovigilanza e pubblicato in inglese. I risultati non rivelano solo il frequente coinvolgimento di antidepressivi e tramadolo, l’importanza delle  DDI (sia farmacodinamiche che  farmacocinetiche), ma anche il significativo rischio di SS anche con un solo farmaco serotoninergico utilizzato a dose normale.

 

D Abadie, V Rousseau, S Logerot , J Cottin, JL Montastruc , F Montastruc .

Serotonin Syndrome: Analysis of Cases Registered in the French Pharmacovigilance Database.

J Clin Psychopharmacol. 2015 Aug;35(4):382-8. doi: 10.1097/JCP.0000000000000344.
Link: http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26082973

http://journals.lww.com/psychopharmacology/pages/articleviewer.aspx?year=2015&issue=08000&article=00006&type=abstract

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