Rischio cardiovascolare associato all’uso della claritromicina

the BMJ

 

 

Uno studio basato sulla popolazione di Hong Kong.

 

 

 

 

La claritromicina è un antibiotico macrolide comunemente prescritto e indicato per le infezioni del tratto respiratorio, infezioni da Mycobacterium avium complex in pazienti con HIV e infezioni della pelle e dei tessuti molli.  Insieme con amoxicillina o metronidazolo ed un inibitore di pompa protonica, è utilizzata anche per il trattamento delle infezioni da Helicobacter pylori.

Sono stati condotti diversi studi controllati e randomizzati per indagare gli effetti della claritromicina nei pazienti con malattie cardiovascolari.

Tra questi, il primo studio randomizzato controllato ha mostrato che l’uso della claritromicina per tre mesi sembrava ridurre il rischio di eventi cardiovascolari in 1.5 anni. Tuttavia, un altro trial randomizzato e controllato, con un follow-up di due anni, ha dimostrato che nei pazienti che hanno avuto un bypass coronarico, il trattamento a breve termine con claritromicina non riduceva significativamente il tasso di eventi cardiovascolari, rispetto al placebo.  Al contrario, è stato segnalato un rischio di mortalità cardiovascolare a tre anni significativamente più alto che col placebo e anche una maggiore mortalità per tutte le cause, tra i pazienti con malattie coronariche che avevano ricevuto un ciclo di claritromicina una volta al giorno per due settimane.

Oltre agli studi randomizzati, uno studio di coorte ha riferito un rischio di morte cardiaca associato all’uso di claritromicina (su un follow-up di sette giorni tra la popolazione generale) notevolmente più elevato rispetto alla penicillina V. Un altro studio di coorte ha anche trovato un più alto rischio di eventi cardiovascolari uno anno dopo il trattamento con claritromicina, rispetto ad altri antibiotici tra i pazienti con broncopneumopatia cronica ostruttiva e polmonite acquisita in comunità.

Data l’incertezza dell’aumento del rischio cardiovascolare con la claritromicina e la possibilità di effetti ben oltre il periodo di utilizzo, gli autori hanno condotto uno studio osservazionale sulla popolazione di  Hong Kong per verificare se la claritromicina è associata ad esiti cardiovascolari.

Metodi

Sono stati confrontati gli esiti cardiovascolari in adulti (età ≥18 anni) trattati con claritromicina orale o amoxicillina, dal 2005 al 2009, ad Hong Kong. Ogni paziente trattato claritromicina è stato abbinato ad uno o due trattati con amoxicillina, per età, sesso e anno di calendario. L’analisi di coorte comprendeva pazienti che hanno ricevuto claritromicina (n = 108.988) o amoxicillina (n = 217.793). La serie caso-controllo e l’analisi case-crossover hanno  incluso anche i pazienti che hanno ricevuto la terapia per l’eradicazione dell’Helicobacter pylori contenente claritromicina.

L’outcome primario era l’infarto miocardico. Gli esiti secondari erano la mortalità per tutte le  cause, cardiaca o non cardiaca, aritmia e ictus.

Risultati

Il propensity score (indice di propensione) aggiustato di infarto miocardico 14 giorni dopo l’inizio del trattamento antibiotico era 3,66 (IC 95% 2,82-4,76) confrontando l’uso di claritromicina (132 eventi, tasso di 44,4 per 1000 anni-persona) con l’uso di amoxicillina (149 eventi, 19,2 per 1000 anni-persona), non è stato osservato aumento del rischio a lungo termine. Allo stesso modo, i tassi degli esiti secondari (ad eccezione dell’ictus) sono aumentati in modo significativo (rispetto all’amoxicillina) solo con la terapia di claritromicina in corso. Anche nell’analisi caso-controllo, è risultata un’associazione tra la terapia in corso per l’eradicazione dell’Helicobacter pylori a base di claritromicina ed eventi cardiovascolari.

Il rischio è tornato al basale dopo la conclusione del  trattamento.

Conclusioni

In questo studio sulla popolazione, la claritromicina non è risultata associata ad aumento del rischio cardiovascolare a lungo termine,  ma è stato osservato un aumento del rischio a breve termine di infarto del miocardio, aritmia  e morte cardiaca, mentre la terapia è in atto.

La claritromicina dev’essere, quindi, prescritta con cautela, soprattutto ai pazienti con alto rischio cardiovascolare basale.

 

AYS Wong, A Root, IJ Douglas, CSL Chui, EW Chan, Y Ghebremichael-Weldeselassie,  CW Siu, L Smeeth, ICK Wong,

Cardiovascular outcomes associated with use of clarithromycin: population based study

BMJ 2016;352:h6926 http://dx.doi.org/10.1136/bmj.h6926

 

Link: http://www.bmj.com/content/352/bmj.h6926

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