Le nuove linee guida per una corretta alimentazione mettono gli zuccheri aggiunti nel mirino

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Un editoriale di JAMA discute le raccomandazioni delle 2015-2020 Dietary Guidelines for Americans.

 

 

 

Gli amanti dello zucchero hanno ricevuto raccomandazioni non così dolci, all’inizio di quest’anno.

Le Linee Guida 2015-2020 per la dieta degli Americani (2015-2020 Dietary Guidelines for Americans), elaborate dal Dipartimento per la Salute e Servizi Umani (HHS) e dal Dipartimento dell’Agricoltura (USDA), per la prima volta consigliano il  contenimento dei consumi degli zuccheri aggiunti entro il 10% delle calorie giornaliere (cfr. http://www.farmaci-fc.it/2016/05/08/the-2015-2020-dietary-guidelines-for-americans/), mentre la precedente edizione consigliava solo un generico taglio delle calorie provenienti da tali zuccheri.

Le linee guida spiegano che lo zucchero è presente nella nostra alimentazione sia in prodotti naturali (come frutta,  latticini ecc.) che come zuccheri aggiunti durante la preparazione degli alimenti o sulla tavola. Il documento non pone limiti al consumo di zuccheri provenienti dai prodotti naturali, perché questi contengono anche altri nutrienti necessari per una alimentazione sana, mentre consiglia di limitare gli zuccheri aggiunti al 10% delle calorie giornaliere, allineandosi alla raccomandazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità del 5 marzo 2015 (http://www.who.int/nutrition/publications/guidelines/sugars_intake/en/).

L’American Heart Association (AHA), nelle raccomandazioni espresse in una dichiarazione scientifica del 2009, aveva assunto una posizione più drastica, consigliando di limitare gli zuccheri aggiunti a non più di 100 calorie al giorno per le donne e 150 per gli uomini, pari a circa il 5% del consumo calorico giornaliero (Johnson RK et al. Circulation. 2009; 120 [11]: 1011-1020).

La nutrizionista Rachel K Johnson, autore principale della dichiarazione AHA, ha apprezzato che le Linee Guida 2015-2020 abbiano fissato il limite preciso del 10% delle calorie giornaliere e sottolinea che limitare il consumo di zucchero aggiunto è importante, perché sappiamo che gli alimenti ad alto contenuto di zuccheri aggiunti, in particolare le bevande zuccherate, sono legati ad un aumentato rischio di sovrappeso e obesità. Inoltre, gli zuccheri aggiunti aumentano il rischio di pressione alta, infiammazione, grasso addominale ed elevati livelli di lipidi nel sangue, fattori associati a malattia cardiovascolare e diabete di tipo 2.

Richard Olson, (Ufficio prevenzione delle malattie e promozione della salute del Dipartimento per la Salute e Servizi Umani), tra gli autori delle linee guida, ha detto che la loro analisi dei dati ha mostrato che l’attuale assunzione di zuccheri aggiunti è notevolmente superiore al livello ottimale indicato dai modelli alimentari per diete sane.

“Oggi, gli adulti americani, traggono circa il 13,4% delle calorie da zuccheri aggiunti e bambini e adolescenti il 17% “, ha detto Olson. Secondo i loro risultati, circa il 70% delle persone, negli Stati Uniti, consuma zucchero aggiunto sopra il limite raccomandato del 10%. Nella tipica dieta USA, il 31% delle calorie da zuccheri aggiunti proviene da snack e dolci e il 47% è costituito dagli zuccheri aggiunti nelle bevande (non considerando latte e succhi di frutta al 100%). Tuttavia, nonostante le bevande gassate zuccherate siano la maggiore fonte di zucchero aggiunto nella dieta degli Americani, gli autori delle linee guida non hanno espresso raccomandazioni specifiche per limitarle, un’omissione che ha provocato critiche. In un recente forum su cancro e alimentazione, presentato in collaborazione con l’Huffington Post e con la Harvard Health Publications della Harvard T. H. Chan School of Public Health di Boston, è emerso che la preoccupazione principale riguarda l’associazione tra l’assunzione di zucchero in eccesso e obesità, che a sua volta è legata ad un aumento del rischio di cancro (https://theforum.sph.harvard.edu/events/cancer-and-diet/ ).

Walter Willett, presidente del Dipartimento di Nutrizione della scuola, ha suggerito di disincentivare il consumo di bevande zuccherate attraverso strategie come la tassazione, avvertimenti sulle etichette e limitazioni d’accesso.

Anche Marion Nestle, nutrizionista della New York University, è preoccupata per la mancanza di consigli chiari per limitare le bevande gassate zuccherate. “Ridurre le bevande zuccherate è la prima cosa da fare per gestire i problemi di peso. Il tetto del 10% delle calorie è un passo enorme in avanti, ma le linee guida non spiegano cosa significa. Una Coca-Cola o una Pepsi equivalgono alla dose giornaliera di zucchero, per la maggior parte delle persone.”

Don Wright, del Dipartimento per la Salute e Servizi Umani ha replicato dicendo che gli autori delle linee guida non vogliono che la gente pensi che una soluzione più salutare possa essere costituita dalla sostituzione delle bevande zuccherate con succhi di frutta altrettanto zuccherati.  Ma altri sostengono la necessità di azioni più dirette, per ridurre il consumo di bevande zuccherate. In un recente editoriale, Johnson ha sottolineato le iniziative politiche chiave per ridurre tale consumo (Johnson RK. Circulation. 2016;133[4]:347-349). Iniziative che includono campagne di educazione pubblica, restrizione di accesso in scuole, centri di cura per bambini e luoghi di lavoro, etichettature delle confezioni, riduzione delle dimensioni delle porzioni,  tassazione e iniziative volontarie.

Lo Healthy, Hunger-Free Kids Act del 2010 ed i suoi standard Smart Snacks in School stanno già dando risultati, perché la maggior parte delle scuole ha iniziato ad offrire cibi più sani agli scolari e ha limitato l’accesso al junk food e alle bevande zuccherate. Inoltre, le principali catene americane di ristoranti, hanno eliminato le bevande zuccherate dai menù per bambini. “Naturalmente – aggiunge Johnson – è auspicabile che i produttori diminuiscano lo zucchero presente nei loro prodotti”.

 

Mike Mitka

NewDietary Guidelines Place Added Sugars in the Crosshairs

JAMA. 2016;315(14):1440-1441. doi:10.1001/jama.2016.1321

 

http://jama.jamanetwork.com/article.aspx?articleid=2506644

 

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