La sindrome da deficit di attenzione e iperattività negli adolescenti

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Una revisione sistematica delle evidenze disponibili per i trattamenti.

 

 

 

Sebbene la sindrome da deficit di attenzione e iperattività (ADHD) sia altamente prevalente negli adolescenti ed il disordine spesso persista nell’età adulta, la maggior parte degli studi è condotta su bambini; di conseguenza, poco si conosce sul trattamento della sindrome negli adolescenti.

Obiettivi

Revisionare le evidenze per i trattamenti farmacologici e psicosociali della ADHD, negli adolescenti.

Metodi

La ricerca è stata condotta sui database: CINAHL Plus, MEDLINE, PsycINFO, ERIC e the Cochrane Database of Systematic Reviews. Sono stati selezionati articoli sul trattamento della  ADHD negli adolescenti pubblicati tra il 1° gennaio 1999 ed il 31 gennaio 2016. Per la valutazione della qualità degli studi, sono stati utilizzati i McMaster University Effective Public Health Practice Project criteria e, per i livelli delle evidenze, gli Oxford Centre for Evidence-Based Medicine criteria.

Risultati

Sono stati selezionati 16 trial randomizzati e 1 meta-analisi di trattamenti farmacologici e psicosociali dell’ADHD, con 2.668 partecipanti trai 12 e i 18 anni. L’evidenza di efficacia è risultata più forte  per i farmaci stimolanti metilfenidato e anfetamine a rilascio esteso (livello 1B Oxford Centre for Evidence-Based Medicine criteria) e per l’atomoxetina, piuttosto che per gli agonisti α2-adrenergici a rilascio esteso guanfacina o clonidina (per quest’ultima non ci sono studi). Nella scala di valutazione della ADHD, con punteggio da 0 (= meno sintomatico) a 54 (massimo livello dei sintomi), sia i trattamenti stimolanti che quelli non stimolanti hanno portato a riduzioni clinicamente rilevanti: da 14.93 a 24.60 punti assoluti.

Il trattamento psicosociale, che combina tecniche comportamentali, cognitivo-comportamentali e tecniche di sviluppo di abilità, ha dato miglioramenti da piccoli a medi (Cohen d, 0.30-0.69) per i sintomi valutati dai genitori, sintomi concorrenti emozionali o comportamentali e funzioni interpersonali. I trattamenti psicosociali erano associati a miglioramenti più solidi (Cohen d 0.51-5.15) nelle abilità accademiche e organizzative, come riuscire a completare i compiti a casa e saper usare un’agenda.

Conclusioni

Le evidenze supportano l’uso di formulazioni di metilfenidato, anfetamine e guanfacina a rilascio esteso e atomoxetina, per migliorare i sintomi dell’ADHD negli adolescenti. I trattamenti psisociali, che includono gestione delle contingenze del comportamento, rafforzamento motivazionale, tecniche di formazione di abilità accademiche, organizzative e sociali, sono stati associati ad effetti inconsistenti sui sintomi dell’ADHD e a maggiori benefici sulle abilità organizzative e accademiche.

Sono necessari ulteriori studi sui trattamenti negli adolescenti, che includano combinazioni di trattamenti farmacologici e psicosociali.

 

E Chan, JM Fogler, PG Hammerness,

Treatment of Attention-Deficit/Hyperactivity Disorder in Adolescents. A Systematic Review

JAMA. 2016;315(18):1997-2008. doi:10.1001/jama.2016.5453.

http://jama.jamanetwork.com/article.aspx?articleid=2520634

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