Antipsicotici di prima e seconda generazione, nel trattamento della schizofrenia

The Lancet PsychiatryUno studio randomizzato in doppio cieco confronta gli effetti sulla qualità della vita.

 

 

 

Non è certo se gli antipsicotici di seconda generazione (SGA) rappresentino un vantaggio rispetto a quelli di prima generazione (FGA), nel trattamento della schizofrenia. Gli studi di efficacia pubblicati negli ultimi 10 anni non ne hanno confermato inequivocabilmente la superiorità.

Gli autori hanno voluto confrontare la qualità della vita in pazienti con schizofrenia trattati con FGA, rispetto a quelli trattati con SGA.

Metodi

Nello studio multicentrico, randomizzato, in doppio cieco Neuroleptic Strategy Study (NESSY), sono stati reclutati partecipanti (di età compresa tra 18-65 anni) affetti da schizofrenia (ICD-10: F20.X), che richiede l’inizio del trattamento o un cambiamento di trattamento, da 14 ospedali psichiatrici universitari e ospedali statali della Germania.

La doppia randomizzazione ha permesso di selezionare il trattamento più adatto al paziente, all’interno di ciascun gruppo di antipsicotici (FGA o SGA): in primo luogo, i pazienti sono stati assegnati con una tabella di numeri casuali a due delle sei possibili coppie di farmaci, ogni coppia costituita da un FGA (aloperidolo 3-6 mg o flupentixolo 6-12 mg) somministrato per via orale e da un SGA (aripiprazolo 0-20 mg, olanzapina 10-20 mg o quetiapina 400-800 mg) somministrato per via orale; lo sperimentatore ha, quindi, selezionato la coppia più adatta per il paziente; una seconda assegnazione casuale in doppio cieco ha assegnato al paziente il FGA o SGA dalla coppia scelta dallo sperimentatore.

La durata del trattamento è stata di 24 settimane. Gli esiti primari da valutare erano il cambiamento nella qualità della vita (SF-36) e l’impressione clinica globale (Clinical Global Impression CGI-I) dal basale alla 24° settimana, analizzati in tutti i pazienti randomizzati, che hanno ricevuto almeno una dose del farmaco in studio. La sicurezza è stata valutata in un set di sicurezza, costituito da tutti i pazienti randomizzati che hanno ricevuto almeno una dose del farmaco in studio, in coincidenza con il set di analisi dell’efficacia.

Lo studio è stato registrato con ClinicalTrials.gov, numero NCT01164059; German Clinical Trials Register, numero DRKS00000304; OMS ICTRP, numero U1111-1112-9727 e EudraCT, numero 2009-010966-47.

Risultati

Tra il 1° Aprile 2010 ed il 31 maggio 2013, 149 pazienti sono stati assegnati in modo casuale, 69 al trattamento con FGA e 80 al trattamento con SGA. 136 pazienti hanno ricevuto almeno una dose del farmaco in studio (63 nel gruppo FGA, 73 nel gruppo SGA). L’area media sotto la curva dei valori di SF-36 (AUC) era significativamente più alta nel gruppo SGA rispetto al gruppo FGA (85.1; SD 14.7 vs 79.7; 17.3; p = 0.0112 ). I valori medi di AUC per i punteggi CGI-I sono diminuiti in entrambi i gruppi, ma non sono risultate differenze significative tra i due gruppi (3.39; SD 0.89 nel gruppo FGA vs 3.26; 0.92 nel gruppo SGA; p = 0.3423).

Dei 63 pazienti trattati con FGA, 30 (48%) hanno avuto almeno un evento avverso, rispetto ai 42 (57%) dei 73 pazienti trattati con un SGA (p = 0.3019); i più comuni sono stati i disturbi del sistema nervoso (18 [60%] di 30 nel gruppo FGA vs 19 [45%] di 42 nel gruppo SGA) e disturbi psichiatrici (10 [33%] vs 16 [38%]). Un paziente è morto dopo l’interruzione del farmaco in studio (olanzapina), molto probabilmente a causa di una illecita overdose del farmaco.

L’aumento dell’indice di massa corporea (BMI) è risultato significativamente più alto nel gruppo SGA rispetto al gruppo FGA (p = 0.0021 alla settimana 6 e p = 0.0041 alla settimana 24).

Conclusioni

Il miglioramento della qualità della vita riferito dal paziente è risultato significativamente più alto nei pazienti con schizofrenia trattati con antipsicotici di seconda generazione che in quelli trattati con antipsicotici di prima generazione, quando la selezione del trattamento è stata individualizzata. Tuttavia, alcuni antipsicotici di seconda generazione sono risultati correlati al rischio di reazioni avverse metaboliche.

 

Gründer, Gerhard et al.

Effects of first-generation antipsychotics versus second-generation antipsychotics on quality of life in schizophrenia: a double-blind, randomised study

The Lancet Psychiatry , Volume 3 , Issue 8 , 717 – 729

DOI: http://dx.doi.org/10.1016/S2215-0366(16)00085-7

 

http://www.thelancet.com/pdfs/journals/lanpsy/PIIS2215-0366(16)00085-7.pdf

 

 

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