Uno studio basato sulla popolazione stima le variazioni del rischio con diversi trattamenti concomitanti, in pazienti con fibrillazione atriale non valvolare.
I nuovi anticoagulanti orali (NAO), o Non-vitamin K oral anticoagulants (NOACs), sono talvolta prescritti con altri trattamenti concomitanti, che condividono le stesse vie metaboliche e possono aumentare il rischio di sanguinamento maggiore.
Obiettivi
Valutare l’associazione tra l’uso di NAO, in presenza o meno di trattamenti concomitanti, ed il rischio di sanguinamento maggiore in pazienti con fibrillazione atriale non valvolare.
Metodi
Disegno, setting e partecipanti
Studio di coorte retrospettivo sui dati della National Health Insurance di Taiwan, che ha incluso 91.330 pazienti con fibrillazione atriale non valvolare, con almeno una prescrizione di dabigatran, rivaroxaban, o apixaban tra il 1° gennaio 2012 ed il 31 dicembre 2016 e follow-up finale al 31 dicembre 2016.
Trattamenti
NAO con o senza uso conomitante di atorvastatina, digossina, verapamil, diltiazem, amiodarone, fluconazolo, ketoconazolo, itraconazolo, voriconazolo o posaconazolo, ciclosporina, eritromicina o claritromicina, dronedarone, rifampicina o fenitoina.
Principali esiti e misure
Sanguinamento maggiore, definito come ospedalizzazione o accesso al pronto soccorso con diagnosi di emorragia intracranica o gastrointestinale, urogenitale o altro sanguinamento.
Le differenze del tasso di incidenza aggiustato tra trimestri-persona (tempo di esposizione per ogni persona durante ogni trimestre dell’anno) dei NAO con o senza trattamenti concomitanti sono state stimate usando la regressione di Poisson e la probabilità inversa di trattamento, ponderate col propensity score.
Risultati
Su 91.330 pazienti con fibrillazione atriale (età media 74.7 anni [SD, 10.8]; uomini 55.8%; esposizione a NAO: dabigatran 45.347 pazienti, rivaroxaban 54.006 e apixaban 12.886), si sono verificati 4.770 episodi di sanguinamento maggiore durante 447.037 trimestri-persona con prescrizioni di NAO. I trattamenti concomitanti più frequenti erano atorvastatina (27.6%), diltiazem (22.7%), digossina (22.5%) e amiodarone (21.1%).
L’uso concomitante di amiodarone, fluconazolo, rifampicina e fenitoina con i NAO causava un significativo incremento nei tassi di incidenza aggiustati per 1000 anni-persona del sanguinamento maggiore, rispetto ai NAO da soli: 38.09 per NAO da soli vs 52.04 per amiodarone (differenza 13.94 [IC 99% 9.76-18.13]); 102.77 NAO vs 241.92 per fluconazolo (differenza 138.46 [IC 99% 80.96-195.97]); 65.66 per NAO vs 103.14 per rifampicina (differenza 36.90 [IC 99% 1.59-72.22) e 56.07 per NAO vs 108.52 per fenitoina (differenza 52.31 [IC 99% 32.18-72.44]; P < .01 per tutti i confronti).
Al contrario, rispetto all’uso di NAO da soli, il tasso di incidenza aggiustato per sanguinamento maggiore era significativamente più basso per l’uso concomitante di atorvastatina, digossina ed eritromicina o claritromicina; mentre non variava in maniera significativa per verapamil, diltiazem, ciclosporina ketoconazolo, itraconazolo, voriconazolo o posaconazolo e dronedarone.
Conclusioni
In pazienti trattati con NAO per fibrillazione atriale non valvolare, l’uso concomitante di amiodarone, fluconazolo, rifampicina e fenitoina è associato ad aumento del rischio di sanguinamento maggiore, rispetto ai NAO da soli. I clinici che prescrivono NAO devono tenere in considerazione i potenziali rischi associati all’uso concomitante di altri farmaci.
JAMA. 2017 Oct 3;318(13):1250-1259. doi: 10.1001/jama.2017.13883.
Association Between Use of Non-Vitamin K Oral Anticoagulants With and Without Concurrent Medications and Risk of Major Bleeding in Nonvalvular Atrial Fibrillation.
Chang SH, Chou IJ, Yeh YH, Chiou MJ, Wen MS, Kuo CT, See LC, Kuo CF.
http://jamanetwork.com/journals/jama/article-abstract/2656168