Atezolizumab + Nab-Paclitaxel

 

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I risultati del trial clinico multicentrico Impassion 130, su pazienti con tumore mammario avanzato triplo negativo, che valuta l’efficacia dell’immunoterapia in combinazione con la chemioterapia.

 

 

 

 

Il carcinoma mammario inoperabile localmente avanzato o metastatico a triplo negativo (negativo ai recettori ormonali e negativo al recettore del fattore di crescita epidermico umano 2 [HER2]) è una malattia aggressiva con esiti spesso infausti. Nanoparticelle di paclitaxel legate all’albumina (nab-paclitaxel) possono aumentare l’attività antitumorale di atezolizumab.

Metodi

In questo studio di fase III, pazienti con carcinoma mammario triplo negativo, metastatico, non trattato sono state assegnate casualmente (1:1) a ricevere l’immunoterapico atezolizumab in combinazione con il chemioterapico nab-paclitaxel oppure placebo più nab-paclitaxel; le pazienti hanno continuato il trattamento finché c’è stata progressione della malattia o si è registrato un livello inaccettabile degli effetti tossici. Sono state stratificate in base all’aver ricevuto o meno chemioterapia adiuvante o neoadiuvante con taxani (paclitaxel, docetaxel o cabazitaxel), alla presenza o all’assenza di metastasi epatiche al basale e all’espressione del ligando di morte cellulare programmata 1 (PD-L1) al basale (positivo o negativo). I due endpoint primari erano la sopravvivenza libera da progressione (nella popolazione intention to treat e nel sottogruppo PD-L1 positivo) e la sopravvivenza generale (testata nella popolazione intention to treat; se il risultato era significativo, veniva  testata nel sottogruppo PD-L1 positivo).

Risultati

Ogni gruppo comprendeva 451 pazienti (follow-up medio 12,9 mesi). Nell’analisi intention to treat, la sopravvivenza media libera da progressione della malattia è stata di 7,2 mesi con atezolizumab più nab-paclitaxel, rispetto a 5,5 mesi con placebo più nab-paclitaxel (hazard ratio per progressione o morte 0,80, intervallo di confidenza al 95% [IC] 0,69-0,92; P = 0,002); tra i pazienti con tumori PD-L1 positivi, la sopravvivenza media libera da progressione è stata rispettivamente di 7,5 mesi e 5,0 mesi (hazard ratio 0,62, IC 95%, 0,49-0,78; P <0,001). Nell’analisi intention to treat, la sopravvivenza globale media è stata di 21,3 mesi con atezolizumab più nab-paclitaxel e 17,6 mesi con placebo più nab-paclitaxel (hazard ratio per morte 0,84, IC 95%, 0,69-1,02, P = 0,08 ); tra i pazienti con tumori PD-L1-positivi, la sopravvivenza globale media è stata rispettivamente di 25,0 mesi e 15,5 mesi (hazard ratio 0,62, IC 95% 0,45-0,86). Non sono stati individuati nuovi effetti avversi. Eventi avversi che hanno portato alla sospensione del trattamento si sono verificati nel 15,9% dei pazienti che hanno ricevuto atezolizumab più nab-paclitaxel e nell’8,2% di quelli che hanno ricevuto placebo più nab-paclitaxel.

Conclusioni 

Il trattamento con atezolizumab più nab-paclitaxel ha prolungato la sopravvivenza libera da progressione della malattia, in pazienti con carcinoma mammario triplo negativo metastatico, sia nella popolazione intention to treat che nel sottogruppo PD-L1-positivo. Gli eventi avversi erano coerenti con i profili di sicurezza noti di ciascun agente.

Studio finanziato da F. Hoffmann–La Roche/Genentech

IMpassion 130 ClinicalTrials.gov n. NCT02425891

 

N Engl J Med. 2018 Oct 20. doi: 10.1056/NEJMoa1809615. [Epub ahead of print]

Atezolizumab and Nab-Paclitaxel in Advanced Triple-Negative Breast Cancer.

Schmid P, Adams S, Rugo HS, Schneeweiss A, Barrios CH, Iwata H, Diéras V, Hegg R, Im SA, Shaw Wright G, Henschel V, Molinero L, Chui SY, Funke R, Husain A, Winer EP, Loi S, Emens LA; IMpassion130 Trial Investigators.

https://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJMoa1809615?query=featured_home

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