Siamo davvero allergici alla penicillina?

prick test
Un’interessante articolo dalle “pagine del paziente” del Journal of American Medical Association riguardo alle allergie nei confronti della penicillina e suoi derivati.

Fonte: JAMA

 

 

 

 

 

 

 

 

Molti dei pazienti che riferiscono di essere allergici alla penicillina, di fatto, non lo sono.

La penicillina è uno degli antibiotici più utilizzati in assoluto. Si tratta di un gruppo di farmaci correlati dal punto di vista chimico, denominati beta-lattamiciche possono essere somministrati per via orale o iniettiva nel trattamento di numerose infezioni di natura batterica.

 

Le reazioni allergiche alla penicillina sono molto comuni?

Circa un paziente su dieci presenta una diagnosi di allergia nei confronti della penicillina. Molte di queste diagnosi vengono fatte durante l’infanzia, quando, in seguito alla comparsa di rash (arrossamenti) cutanei, si rischia di attribuire la reazione a un’allergia verso un antibiotico piuttosto che, ad esempio, al naturale evolversi di una malattia esantematica di natura virale. In ogni caso, il più delle volte anche i bambini effettivamente allergici cessano di esserlo nell’arco di una decina di anni.

 

L’importanza di valutare la presenza di allergia alla penicillina

Le penicilline, così come altri antibiotici beta-lattamici, sono tra i farmaci più sicuri ed efficaci per numerosissime infezioni, perciò è estremamente importante conoscere l’effettivo stato allergico della persona. Rimanere in una situazione di allergia non verificata significa che in caso di bisogno verranno utilizzati altri tipi di antibiotici, il che potrebbe aumentare il rischio di:

  • Fallimento del trattamento per alcune infezioni che sarebbero meglio trattate con penicillina o altri antibiotici beta-lattamici
  • Infezioni correlate a procedure mediche, come ad esempio il Clostridium difficile o infezioni della ferita chirurgica
  • Eventi avversi dovuti ad antibiotici che potrebbero avere un profilo di sicurezza meno favorevole

 

prick test

 

Come si esegue la diagnosi di allergia?

Prima di tutto occorre raccogliere le informazioni cliniche riguardo ai segni e sintomi di eventuali reazioni passate. Si possono utilizzare test cutanei, soprattutto in pazienti che hanno nel loro passato affezioni quali prurito, orticaria, rash, gonfiore sottocutaneo (edema) o mancanza del respiro (stridore laringeo). Una valutazione iniziale si esegue ponendo varie sostanze di natura penicillinica a contatto con la cute, pizzicandola con una minuscola puntina. Un secondo test, in caso di negatività del primo, è la puntura intradermica, in cui si inocula la sostanza reagente nello strato sottocutaneo. Dopo ogni test si attendono 15-20 minuti, ricercando eventuali reazioni locali o generali. Questi test possono essere anche ripetuti una seconda volta, dopodiché in assenza di reazioni si può escludere lo stato allergico. In tal caso si effettua il challenge (una riprova) assumendo una dose standard di penicillina per via orale, sotto osservazione medica.

Qualora fossimo in presenza di sintomi allergici “a basso rischio”, es. mal di testa, nausea, vomito. prurito, o anche solo familiarità per reazioni allergiche, i test cutanei possono essere evitati, eseguendo direttamente il challenge per via orale, sempre sotto osservazione medica. Se la dose intera viene tollerata bene, da quel momento in poi la penicillina potrà essere utilizzata nel trattamento delle infezioni.

Va comunque sottolineato che una reazione allergica alla penicillina, così come per qualsiasi altro farmaco o sostanza, può avvenire in qualsiasi momento: le prove allergiche non sono in grado di rilevare tutte le forme possibili di allergia, così come non sono efficaci nel prevedere eventuali intolleranze o effetti collaterali.

 

Blumenthal KG, Shenoy ES. Am I Allergic to Penicillin?
JAMA. 2019;321(2):216. doi:10.1001/jama.2018.20470

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