Eventi avversi 2.0 – le raccomandazioni SERIO

 

 

 

Una lettera indirizzata al direttore della rivista European Journal of Cancer, illustra le 5 raccomandazioni che devono essere seguite per migliorare la segnalazione di ADR da farmaci inibitori del checkpoint.

 

 

 

Il numero di pazienti che ricevono una chemioterapia con gli inibitori del check-point immunitario (ICI), da sola o in combinazione con altri chemioterapici, è in continuo aumento, quindi è fondamentale riconoscere e gestire in maniera appropriata le ADR derivanti dall’utilizzo di questi medicinali, al fine di  ridurre la morbilità associata alla terapia e la possibile mortalità.

Un gruppo di oncologi ha sviluppato 5 raccomandazioni per la segnalazione di effetti avversi in ImmunoOncologia (SERIO), con lo scopo di aumentare le conoscenze sugli eventi avversi correlati all’utilizzo di queste terapie.

Gli eventi avversi che si sviluppano a seguito del trattamento con gli inibitori del check-point, possono interessare tutti gli organi e tutti gli apparati, e possono determinare danni permanenti anche a distanza di mesi dopo l’ultimo ciclo terapeutico; per questo è fondamentale cercare di creare un percorso standardizzato per la segnalazione delle ADR derivanti da questi medicinali.

le 5 raccomandazioni:

1. Documentare gli Eventi Avversi (EA) che cambiano la vita

Le segnalazioni di tossicità registrate durante i trial clinici hanno analizzato anche la frequenza delle ADR permanenti indotte dalla terapia. Quando viene scelta una terapia per un paziente, solitamente si opta per un inibitore del check-point ben tollerato, con danni permanenti rari (ad esempio, inibitore combinato BRAF/MEK per il trattamento nel melanoma). Ciò è molto importante per i pazienti con un basso rischio di recidiva dove la bassa probabilità di avere una patologia dovuta al trattamento come il diabete mellito di tipo 1 o le tossicità neurologiche che portano a una disabilità permanente, è rilevante.

2. Analizzare gli Eventi Avversi rari e fatali

Gli eventi avversi, correlati al trattamento, rari e fatali devono essere documentati e analizzati in modo dettagliato nei report degli studi clinici; essi non vengono inseriti nelle tabelle degli RCP se non raggiungono una frequenza superiore  al 5%. È importante sottolineare che la frequenza non corrisponde alla gravità di un dato effetto collaterale e che gli EA rari potrebbero manifestarsi solo con il trattamento di coorti più ampie, per questo motivo è necessario un registro di monitoraggio.

3. Acquisire dati prospettici sulla tossicità

I dati sugli effetti avversi devono essere raccolti prospetticamente perché la loro gestione determina in modo critico la morbilità e la mortalità nei pazienti che ricevono queste terapie. Le valutazioni fatte durante gli studi clinici in merito a fattori di rischio, incidenza, caratterizzazione patogena e gestione degli effetti collaterali sono molto carenti e scarse; lo studio degli EA è cruciale, specialmente in casi gravi, rari e quando la terapia viene somministrata in concomitanza ad altri farmaci come ad esempio steroidi, infliximab o micofenolato. Il Giappone ha condotto uno studio prospettico post-marketing, dove sono stati analizzati i dati degli esami di più di 10.000 pazienti trattati con ICI e sono stati dati importanti indizi sugli effetti collaterali neurologici immuno-correlati a queste terapie.

4. Assistere i sottogruppi di pazienti con particolari patologie

I dati sui pazienti con malattie autoimmuni, infezione da HIV, epatite B 0 C e i pazienti con trapianti di organi solidi sono stati esclusi dai trial clinici; negli ultimi anni molti studi stanno focalizando l’attenzione anche su questi sottogruppi di pazienti, al fine di aiutare il medico curante a prevenire le possibili interazioni tra gli inibitori del check-point e i farmaci già assunti dal paziente, e essere in grado di anticipare l’esacerbazione dell’autoimmunità o il rigetto del trapianto.

5. Riportare risultati a lungo termine

Infine, è necessario il follow-up a lungo termine degli effetti avversi e della qualità della vita nei pazienti che vengono inclusi nelle sperimentazioni cliniche. L’immunoterapia ha aperto una nuova era di “sopravvivenza”, in particolare nelle neoplasie come il melanoma avanzato, tuttavia, gli effetti collaterali possono manifestarsi a lungo dopo il completamento della terapia con inibitori del checkpoint.

La valutazione della morbilità e della mortalità associata a queste terapie è fondamentale per ottimizzarne il beneficio. Ciò richiede dati di elevata qualità per analizzare la patogenesi e la gestione degli effetti collaterali per aumentare la sicurezza dei pazienti.

Le raccomandazioni SERIO hanno lo scopo di migliorare la segnalazione degli effetti collaterali dell’immunoterapia nell’ambito di studi clinici, la sorveglianza postmarketing e di ottenere informazioni sui fattori di rischio e sulla gestione degli effetti collaterali rari e gravi.

Link: Adverse events 2.0—Let us get SERIOs

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