Il ruolo della farmacovigilanza nella valutazione della pancreatite acuta farmaco-indotta

Alla luce del recente incremento dell’incidenza della pancreatite acuta indotta da farmaci, ci si è focalizzati sullo studio delle associazioni tra eventi avversi da farmaco, con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza da parte dei medici sulla gestione dei farmaci implicati nello sviluppo della pancreatite.

 

 

 

La pancreatite acuta (PA) è una patologia caratterizzata da un’infiammazione acuta del pancreas e viene classificata in pancreatite edematosa interstiziale e pancreatite necrotizzante.  I sintomi clinici più comuni sono dolore addominale superiore, nausea, vomito, febbre, associati ad elevati livelli degli enzimi pancreatici sierici. Le cause più frequenti di pancreatite acuta sono calcoli biliari ed eccessivo consumo di alcol. Nel 5% dei casi la PA è imputabile a farmaci, tuttavia, l’incidenza è recentemente aumentata rispetto a quanto tradizionalmente riportato in letteratura. Classicamente, sono stati condotti diversi studi sui farmaci che inducono pancreatite acuta, ma sono disponibili poche informazioni su quelli più frequentemente imputati nella pratica clinica reale.

La farmacovigilanza è un campo in crescita e può rivelarsi uno strumento utile per lo screening di potenziali associazioni tra farmaci ed eventi avversi, tuttavia pochi studi in letteratura si sono focalizzati sulla PA. Un team di ricercatori giapponesi ha passato in rassegna il database JADER (Japanese Adverse Drug Event Report) andando ad analizza le segnalazioni di eventi avversi inviati tra aprile 2004 e gennaio 2017, e calcolando il Reporting Odds Ratio (ROR) per ciascun farmaco coinvolto.

Un totale di 3443 casi segnalati di PA sono stati identificati, associati a 431 diversi farmaci.  Più frequentemente la pancreatite acuta è stata segnalata negli uomini (58,5%) intorno ai 60 anni (19,1%) e nel 40,6% dei pazienti si ha manifestata entro 4 settimane dall’inizio del trattamento.e il 36,5% delle segnalazioni non ha specificato un tempo di insorgenza. I farmaci più frequentemente riportati sono stati prednisolone, ribavirina, sitagliptin, mesalazina  e tacrolimus  e L-asparaginasi,  cause già note di pancreatite acuta. Telaprevir, donepezil e ustekinumab non sono noti come farmaci che inducono pancreatite acuta,ma hanno ricevuto ciascuno una segnalazione, cosa che potrebbe fornire nuove e preziose intuizioni. Per quanto riguarda i farmaci con alti ROR, questi includevano L-asparaginasi, alogliptin, liraglutide, sitagliptin, mesalazina e linagliptin; in particolare L-Asparaginasi e mesalazina sono stati spesso segnalati come associati a pancreatite acuta indotta da farmaci.

In conclusione la maggior parte dei farmaci identificati erano già noti per indurre pancreatite acuta, ma la probabilità di segnalazione della patologia variava tra i farmaci.

I risultati ottenuti dovrebbero aumentare la consapevolezza dei medici sui farmaci associati alla pancreatite acuta, spingendo gli operatori sanitari ad un maggiore interesse in tal senso, in quanto la diagnosi precoce e l’interruzione del farmaco implicato possono ridurre le complicanze; inoltre l’identificazione dei farmaci più frequentemente implicati nell’insorgenza della pancreatite acuta potrebbe migliorare la pratica di prescrizione. Sono tuttavia necessari ulteriori studi per confermare le associazioni identificate in questo studio.

 

Niinomi I et al. “Pharmacovigilance Assessment of Drug-Induced Acute Pancreatitis Using a Spontaneous Reporting Database”
International Journal of Toxicology, agosto 2019. doi: 10.1177/1091581819870717

LinkedIn
Share
Instagram
WhatsApp