Linee guida per le misure di prevenzione del Coronavirus di tipo non farmacologico

L’European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC) ha pubblicato le linee guida per l’applicazione di contromisure – di tipo non farmacologico – per minimizzare la diffusione del Coronavirus nella popolazione, basate sulle evidenze attuali riguardo al virus e ad altri agenti patogeni in ambito respiratorio (es. SARS, MERS).

 

 

 

Da quando è stato identificato all’inizio del 2019 a Wuhan, Cina, migliaia di casi di infezione da Coronavirus si sono verificati nel paese, e non solo.

Il coronavirus si trasmette solitamente in seguito a contatto umano diretto mediante goccioline di muco provenienti dall’albero respiratorio, ma esistono anche ulteriori modalità di trasmissione. Anche se non esistono chiare evidenze che dimostrino una trasmissione aerea, si raccomanda in ogni caso un approccio precauzionale. Altre possibili vie di contagio sono rappresentate da materiali contaminati o l’inalazione di aerosol prodotti da macchinari sanitari. È stato inoltre riscontrato il DNA del virus nelle feci di un paziente con sintomi di tipo gastrointestinale, pertanto non si può escludere persino una via di trasmissione oro-fecale.

Per ridurre l’impatto dell’infezione da coronavirus, il Centro Europeo per la prevenzione e controllo delle malattie (ECDC) ha stilato delle linee guida, redatte precedentemente nell’ambito del virus dell’influenza, riadattandole per l’emergenza attuale.

Si tratta di misure di tipo non farmacologico che possono essere implementate in qualsiasi stadio dell’epidemia, a partire da azioni di prevenzione standard, come il lavaggio delle mani e l’igiene respiratoria e ambientale, che possono essere attuate dal singolo individuo, ad azioni che richiedono la partecipazione di intere comunità e l’intervento delle autorità locali, regionali o nazionali.

Si distinguono, nell’ambito delle misure precauzionali individuali, le seguenti procedure:

  • Igiene personale: lavaggio delle mani, “etichetta” dello starnuto, mascherine respiratorie e altri dispositivi di protezione individuale
  • Misure ambientali: si intende pulire frequentemente le superfici di lavoro, vestiti e oggetti; ridurre al minimo la condivisione degli oggetti; assicurare una adeguata ventilazione degli ambienti.

Il tempo di sopravvivenza del coronavirus nell’ambiente non è noto. Sappiamo che il coronavirus che ha causato la SARS in passato poteva sopravvivere per diversi giorni fuori dall’organismo, mentre quello che ha prodotto la MERS più di 48h.

Esiste quindi tutta una serie di misure di contenimento della mobilità delle persone:

  • Quarantena e auto-isolamento per un periodo ben definito, utile soprattutto nelle primissime fasi dell’epidemia. La durata della quarantena deve dipendere dal tempo di incubazione del virus, che si pensa sia intorno ai 5 giorni, il che significa che 14 giorni di isolamento dovrebbero essere efficaci per evitare il contagio di altre persone.
  • Interventi rivolti alla popolazione scolare/pediatrica: I bambini sono considerati il principale vettore dei virus respiratori circolanti in comunità, tuttavia non sappiamo fino a che punto l’attuale coronavirus si trasmetta nei bambini. Sappiamo comunque che per l’influenza la chiusura preventiva delle scuole nel periodo subito precedente al picco di infezioni può essere un intervento efficace.
  • Misure nell’ambito dei trasporti/viaggi, come lo screening della temperatura corporea dei viaggiatori provenienti da zone coinvolte, restrizioni di viaggio, fino alla chiusura delle frontiere.

 

Per ulteriori dettagli si rimanda al documento integrale, in inglese, che può essere scaricato in formato PDF.

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