Rischio di psoriasi dopo esposizione ai beta-bloccanti

Uno studio condotto su database francesi ha messo in evidenza un possibile segnale di farmacovigilanza riguardante un aumento di casi di psoriasi che si possono verificare dopo esposizione ai beta-bloccanti. La psoriasi è una malattia infiammatoria immuno-mediata della pelle di natura cronica, la prevalenza nella popolazione generale è stimata tra lo 0,5 e l’11,5%, con…

Uno studio condotto su database francesi ha messo in evidenza un possibile segnale di farmacovigilanza riguardante un aumento di casi di psoriasi che si possono verificare dopo esposizione ai beta-bloccanti.

La psoriasi è una malattia infiammatoria immuno-mediata della pelle di natura cronica, la prevalenza nella popolazione generale è stimata tra lo 0,5 e l’11,5%, con una maggiore frequenza nel sesso maschile.

Il meccanismo fisiopatologico è complesso e comprende disturbi che influenzano la proliferazione e la differenziazione dei cheratinociti, nonché un’attivazione anomala del sistema immunitario. È una malattia multiforme e la diagnosi è principalmente clinica.

La forma più comune (’80-90% di tutti i casi) è la psoriasi a placche, caratterizzata da lesioni eritro-squamose, ben definite, spesso asimmetriche, di dimensioni variabili.

I β-bloccanti sono una classe di farmaci con azione bloccante dei recettori β-adrenergici. Vengono utilizzati principalmente come antiaritmici, come antipertensivi e antianginosi.

Nello studio francese è stata eseguita un’analisi retrospettiva e descrittiva. Sono state esaminate tutte le segnalazioni spontanee di psoriasi con esposizione a BB dall’inizio del database nel 1985,fino al 31 dicembre 2019.

Per ogni betabloccante (cioè acebutolo, atenololo, betaxololo, bisoprololo, carvedilolo, carteololo, celiprololo, labetalolo, levobunololo, metipranololo, metoprololo, nebivololo, nadololo, pindololo, propranololo, sotalolo, tertatolo, timololo), è stata eseguita una ricerca nel database utilizzando segnalazioni codificate su MedDRA (il Dizionario medico per le attività di regolamentazione) come “condizioni psoriasiche” e “artropatia psoriasica”.

Sono state incluse nello studio solo le notifiche in cui i betabloccanti erano considerati “sospetti”. Per ogni notifica sono state registrate le variabili relative al paziente (età, sesso e anamnesi), al farmaco (indicazioni, dosaggio, regime, via di somministrazione e durata della prescrizione) e alla reazione avversa (tempo di insorgenza, gravità ed esito).

È stata valutata l’associazione tra rischio di psoriasi ed esposizione a betabloccanti utilizzando studi “Case-Non Case” (caso- non caso), una metodica utilizzata per valutare la sicurezza dei farmaci analizzando la sproporzione delle segnalazioni di reazioni avverse ai farmaci nei database di farmacovigilanza. Quando i pazienti esposti a un particolare farmaco (“casi”) presentano una percentuale maggiore di reazioni avverse rispetto a quelli non esposti a quel farmaco (“non casi”), il legame tra la reazione avversa e il singolo farmaco attivo può suggerire un possibile problema di sicurezza.

Nel periodo di studio sono state registrate nel database francese 225 segnalazioni di condizioni psoriasiche dopo esposizione a betabloccanti. Sono stati coinvolti sia quelli cardioselettivi che non cardioselettivi, topici e sistemici. L’indicazione terapeutica era principalmente l’ipertensione. Il tempo medio di insorgenza è stato di 5 mesi e vi è stato un miglioramento nel 68% dei casi dopo la sospensione del farmaco. Queste caratteristiche sono risultate in accordo con quelle riportate in letteratura.

Queste evidenze suggeriscono che il rischio di psoriasi in associazione all’utilizzo di betabloccanti è un effetto di classe di questi composti, quindi non legato al singolo farmaco, ma all’intera famiglia dei betabloccanti. Pertanto, sarebbe consigliabile aumentare la sorveglianza soprattutto nel primo anno di utilizzo.

Bibliografia

Azzouz B, De Guizelin A, Lambert A, Fresse A, Morel A, Trenque T. Psoriasis risk after beta-blocker exposure: Description of a pharmacovigilance signal. Br J Clin Pharmacol. 2022.

Leggi l’abstract qui.

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