Trastuzumab e gravidanza: una revisione sistematica e metanalisi

Una metanalisi effettuata presso l’Università di Vienna ha considerato i dati disponibili sull’uso in gravidanza del trastuzumab, un anticorpo monoclonale contro il recettore 2 del fattore di crescita epidermico umano (EGF), per il trattamento del cancro della mammella

Alcuni studi hanno stabilito l’efficacia di trastuzumab nel trattamento del cancro alla mammella HER2-positivo. La presente revisione sistematica e meta-analisi si propone di sintetizzare tutti i dati disponibili (fino a settembre 2012) in modo da valutare la sicurezza di trastuzumab durante la gravidanza. Questo studio è stato condotto in conformità con le linee guida PRISMA. Tutti gli studi che hanno esaminato la sicurezza di trastuzumab somministrato durante la gravidanza, sono stati considerati ammissibili indipendentemente dalle dimensioni del campione. Nel complesso sono stati inclusi 17 studi (18 gravidanze, 19 neonati). Nel 55,6% dei casi, trastuzumab è stato somministrato per una malattia metastatica. La durata media della somministrazione di trastuzumab è stata di 14,8 settimane. La presenza di oligoidramnios / anidramnios (O / A) è stato il più comune evento avverso. I dati aggregati riportano infatti un’incidenza del 61,1% di oligo-anidramnios, esclusivamente per esposizioni nel secondo e terzo trimestre (incidenza del 73,3% considerando esclusivamente l’esposizione negli ultimi 2 trimestri). Non è stata evidenziata una relazione statisticamente significativa tra dosi somministrate e presenza di oligo-anidramnios. Il tasso relativo di gravidanze esposte al trastuzumab esclusivamente durante il primo trimestre è stata dello 0% (P = 0,043). L’età gestazionale (GA) media al parto era pari a 33,8 settimane, e il peso medio dei neonati al momento del parto era 2261 gr. Nel 52,6% dei casi è nato un neonato sano. Alla valutazione a lungo termine, tutti i bambini senza problemi alla nascita erano sani, con un follow-up di 9 mesi, mentre erano deceduti 4 su 9 bambini con problemi perinatali. Il momento del decesso si collocava tra l’immediato post partum e 5,25 mesi. Tutti i bambini esposti in utero a trastuzumab esclusivamente nel primo trimestre erano completamente sani alla nascita. I dati raccolti permettono di stabilire che trastuzumab è controindicato in gravidanza. Tuttavia il fatto che l’esposizione al primo trimestre non abbia avuto conseguenze né dopo la nascita né dopo un follow up a medio termine, suggerisce che l’esposizione accidentale nelle prime fasi di una gravidanza non programmata non rappresenta un rischio tale da sconsigliarne drasticamente la prosecuzione.

Zagouri F, Sergentanis TN, et al.

Trastuzumab administration during pregnancy: a systematic review and meta-analysis.

Breast Canc Res Treat 2012.

http://link.springer.com/article/10.1007%2Fs10549-012-2368-y

 

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