La durata del trattamento con litio rappresenta un fattore di rischio per la riduzione della filtrazione glomerulare: studio cross-sectional

Gli autori hanno condotto uno studio cross-sectional al fine di valutare la funzione glomerulare in una coorte di pazienti trattati con litio rispetto ad un gruppo di controllo costituito da pazienti trattati con altri stabilizzanti dell’umore.

 

Le reazioni avverse del litio a livello renale sono note da tempo, sebbene l’insufficienza glomerulare sia stata considerata un evento raro fino a che, recentemente, alcuni studi hanno sollevato preoccupazioni relative ai trattamenti di lunga durata. Gli autori hanno condotto uno studio cross-sectional al fine di valutare la funzione glomerulare in una coorte di pazienti trattati con litio per un lungo periodo (fino a 33 anni) rispetto ad un gruppo di controllo costituito da pazienti affetti da disturbi dell’umore che non avessero mai assunto litio, trattati con altri stabilizzanti dell’umore.

Metodi
Nel periodo compreso tra ottobre 2007 e dicembre 2009, gli autori hanno selezionato e valutato pazienti affetti da disturbi affettivi ricorrenti e persistenti, afferenti all’Unità Complessa di Farmacologia Clinica dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Cagliari. Dalle cartelle cliniche sono stati estratti i dati clinici e demografici relativi ai due gruppi in studio: pazienti trattati con litio per almeno 12 mesi e pazienti che non avessero mai assunto litio. Gli autori hanno condotto un’analisi di regressione multivariata considerando come variabile dipendente la stima del tasso di filtrazione glomerulare (eGFR), calcolata a partire dall’ultimo valore di creatininemia disponibile utilizzando l’equazione descritta dal Modification of Diet in Renal Disease Study Group; come variabili indipendenti, potenzialmente associate a danno renale, sono stati considerati sesso, età, durata del trattamento con litio, fumo di sigaretta, ipertensione, diabete e dislipidemia.

Risultati
Valori di eGFR inferiori a 60 ml/min sono stati riscontrati più frequentemente nel gruppo di pazienti trattati con litio (38/139 = 27,3%) rispetto ai pazienti mai esposti al litio (4/70 = 5,7%) (p = 0,0002; test di Fisher). L’analisi di regressione ha mostrato un effetto significativo sul valore di eGFR da parte delle variabili età, sesso e durata del trattamento con litio, mentre non è risultato nessun effetto da parte di fumo di sigarette, ipertensione, diabete e dislipidemia. E’ stata stimata una riduzione del valore di eGFR di 0,64 ml/min per ogni anno di trattamento con litio.

Conclusioni
La durata del trattamento con litio rappresenta un fattore di rischio per insufficienza renale, in aggiunta all’aumentare dell’età. Per esempio, si può stimare che pazienti di età ≥ 60 anni possano andare incontro a insufficienza renale cronica di stadio 3 o più grave (intesa come eGFR ≤ 60 ml/min) se trattati con litio per 30 anni. Questi dati dovrebbero essere considerati nella valutazione del rapporto/rischio beneficio della terapia con litio, soppesandoli con gli effetti positivi di prevenzione degli episodi del disturbo affettivo e di prevenzione del comportamento suicidario.

Bocchetta A, Ardau R, Carta P, Ligas F, Sardu C, Pani A, Del Zompo M.

Duration of lithium treatment is a risk factor for reduced glomerular function: a cross-sectional study.

BMC Med. 2013 Feb 11;11(1):33.

http://www.biomedcentral.com/1741-7015/11/33/abstract

 

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