AIFA: L’USO DEI FARMACI IN ITALIA – RAPPORTO OsMed 2013

immagine rapporto OSMED 2013L’AIFA ha pubblicato il Rapporto OsMed 2013 sull’uso dei farmaci in Italia.

 

 

 

 

 

 

 

L’AIFA pubblica, sul suo sito, il rapporto sull’uso dei farmaci in Italia, curato dall’Osservatorio nazionale sull’impiego dei Medicinali (OsMed).

In apertura, sono illustrati il quadro delle norme, che regolano l’assistenza farmaceutica, in Italia e l’attività dell’AIFA in questo campo. Nel 2013, hanno ottenuto l’autorizzazione all’immissione in commercio 777 specialità medicinali, perlopiù attraverso procedure europee centralizzate; le richieste di autorizzazione di nuovi medicinali, pervenute all’AIFA, sono state 522. Sono state consumate oltre 15.000 confezioni, il 60% delle quali rimborsate dal Servizio Sanitario Nazionale (SSn).

La pubblicazione fornisce i dati, oltre che sull’uso dei farmaci in Italia, sui consumi e sulla spesa: punti nevralgici in questa fase di recessione, nella quale le risorse sono scarse ed è necessario perseguire contemporaneamente l’obiettivo della tutela della salute pubblica e del controllo della spesa farmaceutica.

Complessivamente, la spesa sostenuta dal SSn per i medicinali con nota ammonta a 63,6 euro pro capite. Nel 2013 erano attivi 90 registri di monitoraggio dei farmaci.

La spesa farmaceutica totale, pubblica e privata, è stata di 26,1 miliardi di euro, che equivale a 436 euro per ogni cittadino. Il SSn ha rimborsato il 75,4% della spesa.

Per l’assistenza convenzionata, nel corso del 2013, ogni giorno sono state consumate in media 1.031,5 dosi ogni mille abitanti (+2,5%), mentre in termini di confezioni è stato registrato un incremento del +2,2% (oltre 1 miliardo di confezioni nel 2013, corrispondente a 18,7 confezioni pro capite).

Per quanto riguarda l’assistenza territoriale complessiva, pubblica e privata, sono state dispensate 1,8 miliardi di confezioni (+1,7% rispetto al 2012).  Tale aumento è la risultante dell’aumento delle confezioni dei farmaci di classe A acquistate privatamente dal cittadino (+7,6%), dei farmaci di automedicazione (+2,9%), delle confezioni erogate in assistenza convenzionata (+2,2%) e della riduzione delle confezioni dei farmaci in classe C con ricetta (-5,6%).

Quanto alla classe terapeutica, i farmaci cardiovascolari rimangono al primo posto, sia in termini di spesa farmaceutica totale pubblica e privata (4.194 milioni di euro), che in termini di consumo (524,7 DDD/1000 ab die). Seguono i farmaci per l’apparato gastrointestinale e metabolismo (3.601 milioni di euro), gli antineoplastici (3.589 milioni di euro) e i medicinali per il sistema nervoso centrale (3.275 milioni di euro).

Per l’assistenza convenzionata, i farmaci che hanno avuto il maggiore impatto sulla spesa sono: le statine tra i farmaci per il sistema cardiovascolare, gli inibitori di pompa tra quelli dell’apparato gastrointestinale e metabolismo e gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina, tra quelli del sistema nervoso centrale.

I primi tre principi attivi per spesa sono: rosuvastatina, salmeterolo in associazione e pantoprazolo; i primi tre principi attivi per consumo: ramipril, acido acetilsalicilico e acido folico.

La media nazionale dei farmaci acquistati dalle strutture sanitarie pubbliche è di 141,2 euro pro capite.

La prescrizione di farmaci a brevetto scaduto ha rappresentato nel 2013 il 64,3% delle dosi ed il 41,5% della spesa netta. Pantoprazolo, lansoprazolo e omeprazolo sono i primi principi attivi a brevetto scaduto in termini di spesa.

I farmaci di classe C hanno registrato una spesa pro capite di 49,7 euro (-1,6%) mentre la spesa per i farmaci di automedicazione (SOP e OtC) è stata pari a 38,8 euro pro capite (+7,6%). Tra i farmaci di classe C con ricetta registrano la maggiore spesa i derivati benzodiazepinici, in particolare gli ansiolitici (378,7 milioni di euro), seguono i farmaci per la disfunzione erettile (277,1 milioni di euro) e le associazioni fisse estro-progestiniche (226,7 milioni di euro); mentre tadalafil, lorazepam,14 drospirenone ed etinilestradiolo sono i tre principi attivi a maggior spesa nel 2013. Tra i farmaci di automedicazione, i primi principi attivi  per spesa sono diclofenac (124,2 milioni di euro), ibuprofene (117,2 milioni di euro) e paracetamolo (112,3 milioni di euro).

In conclusione, è posta la sezione  dedicata al monitoraggio delle Reazioni Avverse ai Farmaci (ADR), dove si illustra il sistema nazionale di Farmacovigilanza e si forniscono i dati aggiornati sull’andamento delle segnalazioni di sospette ADR nelle regioni italiane, dal 2001 al 2013.

Il rapporto vuole essere uno strumento di formazione e informazione rivolto agli operatori sanitari. Aggiorna la precedente versione del 2012 ed allarga il campo d’osservazione ad ulteriori tematiche, come l’appropriatezza d’uso dei farmaci, riguardo alle quali si propone come strumento per la programmazione sanitaria delle Regioni. Obiettivo primario, ribadisce il Direttore generale Luca Pani nell’introduzione, è “promuovere una cultura in grado di incrementare la consapevolezza sull’uso corretto delle informazioni e dei dati farmaceutici per tutti coloro che sono quotidianamente chiamati ad assumere decisioni in un ambito tanto complesso ed articolato come quello delle terapie farmacologiche.”

 

Link: http://www.agenziafarmaco.gov.it/it/content/luso-dei-farmaci-italia-rapporto-osmed-2013

 

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