L’AIFA sui farmaci per l’epatite C

aifa

 

I dati dei Registri di monitoraggio e l’editoriale del Direttore Generale Luca Pani.

 

 

 

Registri AIFA: l’Agenzia fornisce le informazioni sui dati dei trattamenti con i nuovi farmaci per la cura dell’epatite C

Dal 21.12.2015, l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA)  pubblica, con cadenza settimanale, i dati aggiornati sui trattamenti con i nuovi farmaci ad azione antivirale diretta di seconda generazione (DAAs) per la cura dell’epatite C cronica, provenienti dai Registri di monitoraggio.

Per garantire le nuove terapie a tutti i pazienti affetti da epatite C cronica e la sostenibilità del SSN, una  Commissione Tecnico Scientifica dell’AIFA ha fissato i criteri per definire una strategia di accesso al trattamento, in base all’urgenza clinica.

Ad oggi, sono disponibili cinque terapie e sono stati avviati al trattamento oltre 32.500 pazienti.

Link: http://www.agenziafarmaco.gov.it/it/content/registri-aifa-l%E2%80%99agenzia-fornisce-informazioni-sui-dati-dei-trattamenti-con-i-nuovi-farmaci-5

Tabella riassuntiva dei Registri (DAAs)

Link: http://www.agenziafarmaco.gov.it/sites/default/files/RegistroDAAs_22122015.pdf

 

Il “caso sofosbuvir”. Trasparenza e Responsabilità nel “posizionamento” dei farmaci innovativi

Un editoriale del Direttore generale, prof. Luca Pani, aggiorna sul  caso sofosbuvir/ Sovaldi e riflette sul punto chiave della questione, che è quello di fissare un prezzo del farmaco che sia remunerativo per l’azienda produttrice, ma contemporaneamente sia sostenibile per i sistemi sanitari nazionali e, di conseguenza, renda la terapia accessibile ai pazienti e possa essere garantito il diritto alla salute.

Pani ricorda che l’AIFA, prima fra le agenzie regolatorie europee, aveva  ritenuto il prezzo richiesto dalla casa produttrice eccessivo e non etico e aveva avviato una trattativa per negoziarlo in base al parere delle sue commissioni, con l’appoggio delle società scientifiche e delle associazioni dei pazienti e tenendo conto delle alternative terapeutiche, che stavano per essere approntate da altre ditte.

Ricorda anche che il Ministero della Salute aveva dovuto stanziare fondi aggiuntivi, per garantire l’accesso alle cure e con l’obiettivo finale di eradicare l’epatite C; sottolinea, inoltre, che a giugno scade il contratto da 750.000.000 per i primi 50.000 pazienti con sofosbuvir e ledipasvir (Sovaldi e Harvoni) e si chiede se  «l’azienda che si è arricchita più di qualunque altra nella storia della farmaceutica dal lancio globale nei primi anni di un suo farmaco» terrà fermo il prezzo per permettere di trattare un numero più elevato di pazienti o cercherà ancora di massimizzare il profitto.

Conclude con la garanzia della massima attenzione da parte dell’AIFA: «Staremo a vedere e ve lo faremo sapere. Le luci sono accese e si chiamano appunto Trasparenza e Responsabilità, da parte di tutti».

Link: http://www.agenziafarmaco.gov.it/it/content/il-%E2%80%9Ccaso-sofosbuvir%E2%80%9D-trasparenza-e-responsabilit%C3%A0-nel-%E2%80%9Cposizionamento%E2%80%9D-dei-farmaci-innovativ

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