Asma: trattamento farmacologico prima, durante e dopo la gravidanza

the BMJ

 

 

Uno studio descrittivo dell’uso dei farmaci antiasmatici, basato sulla popolazione europea.

 

 

 

L’asma è una comune malattia cronica delle vie respiratorie e, se mal controllata in gravidanza, è associata ad esiti negativi, come  preeclampsia, basso peso alla nascita, neonato piccolo per l’età gestazionale e nascita pretermine.

Per ottenere un buon controllo della malattia e la normale funzione polmonare, generalmente, si consiglia alle donne incinte, o che programmano una gravidanza, di continuare ad assumere i farmaci per l’asma, poiché i rischi (per la madre ed il bambino) associati ad asma incontrollata sono maggiori dei rischi correlati all’uso dei farmaci.

Alcuni studi hanno suggerito un aumento del rischio di malformazioni congenite, dovuto all’esposizione a farmaci per l’asma nel primo trimestre, ma al momento non vi è certezza.

L’asma è inizialmente gestita con beta-2-agonisti a breve durata d’azione, per il sollievo dei sintomi nel caso di una malattia ragionevolmente ben controllata e, con un approccio graduale, quando il controllo della malattia si riduce, con l’aggiunta di corticosteroidi per inalazione e altri farmaci, per prevenire e ridurre l’infiammazione delle vie respiratorie.  Studi, che valutano i sintomi dell’asma durante la gravidanza hanno dimostrato che circa un terzo delle donne li trova migliorati, un terzo peggiorati e un terzo ritiene che siano rimasti stazionari.

La prevalenza dell’asma durante la gravidanza è stata stimata tra il 4% e l’8%, in Europa, cosa che fa di questa malattia uno dei più comuni e potenzialmente gravi problemi, in gravidanza.

Obiettivi

Indagare i modelli di utilizzo dei farmaci per l’asma prima, durante e dopo la gravidanza, registrati nelle banche dati sanitarie europee.

Metodi

Si tratta di uno studio descrittivo dell’uso dei farmaci antiasmatici, che utilizza le banche dati elettroniche dei sistemi sanitari di: Danimarca, Norvegia, Paesi Bassi, Regno Unito e, per l’Italia, Emilia Romagna e Toscana.

Partecipanti: sono state arruolate le donne in gravidanza (conclusasi col parto), iniziata e finita tra il 2004 e il 2010, registrate nel database anche per l’anno precedente e l’anno successivo alla gravidanza.

Principali misure di esito: la percentuale di parti in cui alla donna è stato prescritto un farmaco per l’asma, calcolata sulla base delle prescrizioni (Regno Unito) o dispensazioni (non-UK) dei farmaci, fatte durante l’anno precedente, l’anno della gravidanza e l’anno successivo.

Per ogni database, sono stati descritti i modelli di prescrizione, per periodi di tempo di 3 mesi e sono stati valutati la scelta ed i cambiamenti di farmaci.

Risultati

In totale, sono state selezionate 1.165.435 gravidanze.

La prevalenza d’uso di farmaci per il trattamento dell’asma durante la gravidanza è risultata più alta nel Regno Unito (9,4%) e più bassa in Norvegia (3,7%).

L’anno prima della gravidanza, la prevalenza è rimasta costante in tutte le regioni. I livelli delle prescrizioni hanno raggiunto il picco durante il secondo trimestre di gravidanza e sono scesi al livello più basso durante il primo trimestre dopo il parto. Durante la gravidanza, è stato osservato un calo in tutte le regioni, ad eccezione del Regno Unito, nelle prescrizione di beta-2-agonisti a lunga durata d’azione.

Durante il periodo di studio, di 7 anni, si sono osservati solo piccoli cambiamenti nei modelli di prescrizione.

Conclusioni

Sono state osservate differenze nella prevalenza d’uso dei farmaci per l’asma, nel periodo attorno alla gravidanza, in Europa.

In tutti i database esaminati, i regimi terapeutici più frequenti sono risultati i β-2 agonisti per inalazione e i corticosteroidi per inalazione.

 

RA Charlton,A Pierini, K Klungsøyr, AJ Neville, S Jordan, LTW de Jong-van den Berg, D Thayer, HJ Bos, A Puccini, AV Hansen, R Gini, A Engeland, AM Nybo Andersen, H Dolk, E Garne

Asthma medication prescribing before, during and after pregnancy: a study in seven European regions

BMJ Open 2016;6:e009237 doi:10.1136/bmjopen-2015-009237

 

http://bmjopen.bmj.com/content/6/1/e009237.full.pdf+html

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