Valutazione delle misure di minimizzazione del rischio

 

 

Una revisione degli studi sottoposti all’Agenzia Europea dei Medicinali, secondo la nuova normativa europea di Farmacovigilanza.

 

 

 

 

 

Nel luglio 2012, con l’entrata in vigore della nuova legislazione europea di Farmacovigilanza, è diventato obbligatorio un piano europeo di gestione del rischio (Risk Management Plan RMP) per ogni nuovo prodotto autorizzato. L’obiettivo è quello di assicurare che il profilo rischio/beneficio rimanga ottimale per tutto il ciclo di vita del farmaco, che siano colmate le lacune di conoscenza esistenti al momento dell’approvazione e si chiariscano e quantifichino i rischi, nel tempo.

I pilastri dell’EU RMP sono tre:

1) la descrizione di sicurezza (safety specification) sui problemi di sicurezza e le informazioni mancanti, che potrebbero modificare il profilo rischio/beneficio del farmaco o avere implicazioni per la salute pubblica;

2) il piano di Farmacovigilanza con la sorveglianza di routine e/o addizionale;

3) il piano di minimizzazione del rischio.

Nella fase post-marketing, l’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) richiede alle case farmaceutiche studi che valutino l’efficacia delle misure di minimizzazione del rischio. Questi studi sono un’importante fonte di dati per un ampio ventaglio di prodotti medicinali e questioni di sicurezza.

Obiettivo di questo lavoro è revisionare le misure di minimizzazione del rischio (obiettivi, disegno e questioni regolatorie associate) al fine di trarre conclusioni che possano essere utili per migliorare l’efficacia delle attività di Farmacovigilanza, in futuro.

Metodi

Le informazioni sono state tratte dai piani di gestione del rischio, dai protocolli degli studi e dai report di valutazione di 157 prodotti medicinali, autorizzati per patologie cardiovascolari, endocrinologiche e metaboliche. Sono stati selezionati studi osservazionali che valutassero le misure di minimizzazione del rischio (MMR) e la loro applicazione, in base a parametri come la conoscenza clinica, l’aderenza dei medici alle raccomandazioni, la frequenza o la ridotta gravità delle reazioni avverse a farmaco (ADR), per le quali erano state richieste le misure.

Risultati

Di 59 studi eleggibili (24 completati e 35 in corso), 44 valutano l’applicazione delle misure di sicurezza, solo 15 valutano gli esiti di sicurezza (1 studio come endpoint singolo e 14 insieme ad altri endpoint); 51 studi hanno un disegno non sperimentale, 25 utilizzano data-base sanitari elettronici, per l’analisi. Dei 24 studi completati, 17 sono stati considerati soddisfacenti e hanno supportato decisioni regolatorie immediate, 6 sono stati considerati non conclusivi e sono state richieste nuove valutazioni. Il rispetto delle scadenze concordate è stato considerato accettabile in 21 su 24 studi completati; il tempo medio dalla richiesta dello studio alla consegna all’EMA è stato di 37 mesi (deviazione standard ± 17), con differenze osservate a seconda del tipo o delle fonti impiegate.

Conclusioni

Nella valutazione dei piani di minimizzazione del rischio presentati all’EMA dalle case farmaceutiche, sono state individuate delle carenze: la scarsità di informazioni di ritorno tempestive sull’attuazione delle misure, una limitata valutazione degli esiti di sicurezza e l’incapacità di fornire informazioni sull’efficacia, provenienti da una misurazione integrata di differenti elementi.

Sono necessarie evidenze più solide per far progredire la Farmacovigilanza e garantire un più rapido aggiustamento delle misure di minimizzazione del rischio, a seconda delle necessità.

 

Drug Saf. 2018 Feb;41(2):191-202. doi: 10.1007/s40264-017-0604-4.
Study Design and Evaluation of Risk Minimization Measures: A Review of Studies Submitted to the European Medicines Agency for Cardiovascular, Endocrinology, and Metabolic Drugs.
Mazzaglia G, Straus SMJ, Arlett P, da Silva D, Janssen H, Raine J, Alteri E.

 

https://link.springer.com/article/10.1007%2Fs40264-017-0604-4

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