Canakinumab

 

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Un trial clinico ne valuta l’efficacia per il trattamento di sindromi autoinfiammatorie con febbri ricorrenti.

 

 

 

 

La febbre mediterranea familiare resistente alla colchicina, il deficit di mevalonato chinasi (o sindrome da iperimmunoglobulinemia D) e la sindrome periodica associata al recettore del fattore di necrosi tumorale (TRAPS) sono malattie monogeniche autoinfiammatorie caratterizzate da febbri ricorrenti.

Metodi

Pazienti affetti da una delle tre malattie sopra menzionate, confermate con test genetico, sono stati randomizzati a ricevere 150 mg di canakinumab sottocutaneo o placebo, ogni 4 settimane. I pazienti che non avevano risoluzione ricevevano un’ulteriore iniezione di 150 mg di canakinumab.

L’esito primario era la risoluzione completa e nessuna ricaduta entro 16 settimane.

Nella fase successiva fino alla 40° settimana, i pazienti che avevano avuto una risposta completa venivano sottoposti ad una seconda randomizzazione per ricevere canakinumab o placebo ogni 8 settimane.

I pazienti sottoposti alla seconda randomizzazione, che avevano una ricaduta e tutti gli altri ricevevano canakinumab open-label.

Risultati

Alla 16° settimana, i pazienti che ricevevano canakinumab hanno avuto una risposta significativamente superiore rispetto ai pazienti che ricevevano placebo: 61% vs 6% dei pazienti con febbre mediterranea familiare resistente alla colchicina (P<0.001), 35% vs 6% di quelli con deficit di mevalonato chinasi (P=0.003) e 45% vs 8% di quelli con TRAPS (P=0.006).

L’inclusione di pazienti la cui dose è stata aumentata fino a 300 mg ogni 4 settimane ha prodotto una risposta completa nel 71% dei pazienti con febbre mediterranea familiare resistente alla colchicina, nel 57% di quelli con deficit di mevalonato chinasi e nel 73% di quelli con TRAPS.

Dopo la 16° settimana, un regime di somministrazione esteso (ogni 8 settimane) ha mantenuto il controllo della malattia nel 46% dei pazienti con febbre mediterranea familiare resistente alla colchicina, nel 23% di quelli con deficit di mevalonato chinasi e nel 53% di quelli con TRAPS.

Gli eventi avversi più frequentemente registrati nei pazienti trattati con canakinumab erano le infezioni (173.3, 313.5 e 148.0 per 100 pazienti-anno, rispettivamente trai pazienti con febbre mediterranea familiare resistente alla colchicina, deficit di mevalonato chinasi e TRAPS) e alcune infezioni gravi (6.6, 13.7 e 0.0 per 100 pazienti-anno).

Conclusioni

In questo trial, canakinumab è risultato efficace nel controllo della malattia e nella prevenzione delle ricadute, nei pazienti con febbre mediterranea familiare resistente alla colchicina, deficit di mevalonato chinasi e sindrome periodica associata al recettore del fattore di necrosi tumorale.

Lo studio è stato finanziato da Novartis.
ClinicalTrials.gov n. NCT02059291 https://clinicaltrials.gov/ct2/show/NCT02059291

 

N Engl J Med. 2018 May 17;378(20):1908-1919. doi: 10.1056/NEJMoa1706314.

Canakinumab for the Treatment of Autoinflammatory Recurrent Fever Syndromes.

Benedetti F, Gattorno M, Anton J, Ben-Chetrit E, Frenkel J, Hoffman HM, Koné-Paut I, Lachmann HJ, Ozen S, Simon A, Zeft A, Calvo Penades I, Moutschen M, Quartier P, Kasapcopur O, Shcherbina A, Hofer M, Hashkes PJ, Van der Hilst J, Hara R, Bujan-Rivas S, Constantin T, Gul A, Livneh A, Brogan P, Cattalini M, Obici L, Lheritier K, Speziale A, Junge G.

https://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJMoa1706314

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