Aspirina: nuove prospettive per la cura dell’Alzheimer?

 

 

 

 

 

I risultati di uno studio americano su modello animale.

 

 

 

I lisosomi svolgono un ruolo centrale nell’omeostasi cellulare, regolando il meccanismo della degradazione.

Dal momento che anomalie nella funzionalità dei lisosomi sono state associate ad accumulo lisosomiale e a disordini neurodegenerativi, il rafforzamento della clearence lisomiale è emerso come strategia terapeutica promettente.

Il fattore di trascrizione EB (transcription factor EB – TFEB) è conosciuto come il principale regolatore della biogenesi dei lisosomi.

La somministrazione orale di aspirina a basso dosaggio ha ridotto la patologia delle placche amiloidi su modello animale (topi 5XFAD maschi e femmine con morbo di Alzheimer familiare) in maniera dipendente dal PPARα (peroxisome proliferator-activated receptor alpha).

Conclusioni

Sviluppare farmaci per la riduzione delle placche senili di beta-amiloide, uno dei tratti caratteristici dell’Alzheimer, è un’importante area di ricerca.

Secondo questo lavoro, l’aspirina, uno dei farmaci più usati al mondo, attiva il PPARα e, per suo tramite, induce l’incremento del TFEB e della biogenesi lisosomiale nelle cellule cerebrali.

Questi risultati potrebbero aprire nuove prospettive d’uso dell’aspirina per combattere l’accumulo di lisosomi e l’Alzheimer.

 

J Neurosci. 2018 Jul 25;38(30):6682-6699. doi: 10.1523/JNEUROSCI.0054-18.2018. Epub 2018 Jul 2.

Aspirin Induces Lysosomal Biogenesis and Attenuates Amyloid Plaque Pathology in a Mouse Model of Alzheimer’s Disease via PPARα.

Chandra S, Jana M, Pahan K.

 

http://www.jneurosci.org/content/38/30/6682.long

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