AIFA – EMA: Notizie sulla sicurezza dei farmaci – Maggio 2019

 

Note Informative Importanti 

 

 

 

 

  • sull’uso dei medicinali a base di domperidone – 2/5/19

 

Promemoria sulle raccomandazioni per la minimizzazione dei rischi cardiaci ed eliminazione dell’indicazione in pediatria.

L’uso di domperidone è associato ad un aumento del rischio di eventi avversi cardiaci gravi, tra cui prolungamento dell’intervallo QTc, torsioni di punta, grave aritmia ventricolare e morte cardiaca improvvisa.

I medicinali a base di domperidone sono controindicati:

  • nei pazienti con insufficienza epatica da moderata a grave
  • nei pazienti che presentano un prolungamento noto degli intervalli nel sistema di conduzione cardiaco (QTc in particolare) e nei pazienti con disturbi elettrolitici significativi o malattie cardiache quali ad esempio l’insufficienza cardiaca congestizia
  • in caso di somministrazione concomitante dei farmaci che inducono il prolungamento del QT
  • in caso di somministrazione concomitante di potenti inibitori di CYP3A4 (a prescindere dai relativi effetti di prolungamento del QT)

Domperidone deve essere usato alla minima dose efficace per il minor tempo possibile. La durata massima del trattamento solitamente non deve eccedere una settimana.

A seguito di nuove evidenze sull’uso di domperidone in pediatria, l’indicazione nei bambini di età inferiore a 12 anni o peso inferiore a 35 kg è stata eliminata*.

Il rapporto beneficio/rischio di domperidone rimane positivo per alleviare i sintomi di nausea e vomito negli adulti e adolescenti a partire dai 12 anni di età e dai 35 kg di peso.

 

Fonte:http://www.agenziafarmaco.gov.it/content/nota-informativa-importante-sulluso-dei-medicinali-base-di-domperidone-02052019


 

  • su Lartruvo (olaratumab) – 6/5/19

 

Revoca dell’autorizzazione all’immissione in commercio europea DI Lartruvo (olaratumab) a causa di mancanza di efficacia terapeutica.

  • Lo studio di fase 3 (ANNOUNCE) di Lartruvo in combinazione con doxorubicina in pazienti con sarcoma dei tessuti molli (STS) in fase avanzata o metastatica non ha confermato il beneficio clinico di Lartruvo.
  • Di conseguenza, il rapporto beneficio – rischio di Lartruvo non è favorevole e l’autorizzazione all’immissione in commercio nell’Unione Europea sarà revocata.
  • Nessun nuovo paziente deve iniziare l’assunzione di Lartruvo al di fuori di una sperimentazione clinica. Per i pazienti attualmente in trattamento con Lartruvo, devono essere prese in considerazione le opzioni di trattamento disponibili.
  • Se ritiene che continuare il trattamento con Lartruvo sia nel miglior interesse di uno specifico paziente, può valutare le opzioni per continuare la fornitura del medicinale con l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), utilizzando il seguente contatto usocompassionevole@aifa.gov.it

 

Fonte: http://www.agenziafarmaco.gov.it/content/nota-informativa-importante-su-lartruvo-olaratumab-06052019


  • su Lapatinib (Tyverb) – 16/5/19

 

Importante aggiornamento del Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto DI Lapatinib (Tyverb).

Le Indicazioni terapeutiche (paragrafo 4.1 del Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto di lapatinib) sono state corrette per reinserire l’informazione che non sono disponibili dati sull’efficacia di lapatinib rispetto a trastuzumab entrambi usati in associazione con un inibitore dell’aromatasi, nelle donne in post-menopausa con malattia metastatica positiva per il recettore ormonale, precedentemente trattate con trastuzumab o con un inibitore dell’aromatasi.

E’ stata anche cancellata  la corrispondente informazione relativa ai risultati dello studio EGF114299, nel paragrafo 5.1 del Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto.

Queste modifiche sono dovute al rilevamento di errori nei risultati di efficacia dello Studio EGF114299. Questo studio ha valutato l’efficacia e la sicurezza di lapatinib in associazione con un inibitore dell’aromatasi nelle donne in post-menopausa con carcinoma mammario HR+/HER2+ metastatico in progressione dopo un precedente regime chemioterapico contenente trastuzumab e terapie endocrine.

Per le pazienti attualmente in trattamento con lapatinib in associazione con un inibitore dell’aromatasi, in progressione dopo precedente terapia contenente trastuzumab, la decisione di continuare la terapia deve essere presa caso per caso.

 

Fonte: http://www.agenziafarmaco.gov.it/content/nota-informativa-importante-su-lapatinib-tyverb-16052019


  • su anticoagulanti Orali ad Azione Direttta (DOAC) – 20/5/19

 

Gli anticoagulanti Orali ad Azione Direttta (DOAC): Apixaban (Eliquis), dabigatran etexilato (Pradaxa), edoxaban (Lixiana/Roteas) e rivaroxaban (Xarelto) non sono raccomandati nei pazienti con sindrome antifosfolipidica a causa del possibile aumento del rischio di eventi trombotici ricorrenti.

Nei pazienti con una storia di trombosi accertata con sindrome antifosfolipidica (APS), l’uso di rivaroxaban è stato associato ad un aumento del rischio di eventi trombotici ricorrenti rispetto al warfarin. Altri DOAC (Anticoagulanti Orali ad azione diretta apixaban, edoxaban e dabigatran etexilato) potrebbero essere associati ad un analogo aumento del rischio di eventi trombotici ricorrenti, rispetto ad un antagonista della vitamina K come il warfarin.

I DOAC non sono raccomandati nei pazienti con APS, in particolare nei pazienti ad alto rischio (quelli che risultano positivi a tutti e tre i test per la determinazione degli anticorpi antifosfolipidi: lupus anticoagulante, anticorpi anti-cardiolipina e anticorpi anti-beta 2 glicoproteina I).

Valuti se sia appropriato continuare il trattamento nei pazienti con APS che attualmente ricevono un DOAC per prevenire eventi tromboembolici, in particolare nei pazienti ad alto rischio, e consideri il passaggio a un antagonista della vitamina K.

 

Fonte: http://www.agenziafarmaco.gov.it/content/nota-informativa-importante-su-anticoagulanti-orali-ad-azione-direttta-doac-20052019


  • su Androcur (ciproterone acetato) – 20/5/19

 

Informazioni di sicurezza sul rischio di meningioma nei pazienti in trattamento con Androcur (ciproterone acetato).

L’Agenzia Sanitaria Francese (ANSM) ha pubblicato nel settembre-ottobre 2018, sul proprio sito, due note informative importanti (NII) dirette ai professionisti sanitari per informarli dei risultati di uno studio farmaco-epidemiologico sul rischio di meningioma durante l’uso prolungato di ciproterone acetato (Androcur 50 e medicinali equivalenti) nelle donne.

I risultati di tale studio non sono ancora stati pubblicati.

A livello nazionale, si ricorda ai prescrittori di Androcur (ciproterone acetato) di attenersi alle seguenti informazioni di sicurezza riportate nel Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto (RCP) e rilevanti in merito al rischio di meningioma:

  • in Italia l’uso di Androcur non è indicato nelle donne;
  • Androcur è controindicato e non deve essere somministrato ai pazienti con meningioma o con anamnesi di meningioma; tale valutazione deve essere effettuata prima dell’inizio del trattamento.
  • se ad un paziente trattato con Androcur viene diagnosticato un meningioma, il trattamento deve essere interrotto.
  • è stata segnalata la comparsa di meningiomi (singoli e multipli) in associazione all’uso prolungato (anni) di ciproterone acetato a dosi pari o superiori a 25 mg/die;
  • il meningioma rientra tra gli effetti indesiderati di Androcur che si verificano con frequenza non nota.

 

Fonte: http://www.agenziafarmaco.gov.it/content/nota-informativa-importante-su-androcur-ciproterone-acetato-20052019


  • su XELJANZ (tofacitinib) – 28/5/19

 

L’EMA sta effettuando una revisione del rapporto beneficio/rischio di Xeljanz (tofacitinib) in tutte le indicazioni autorizzate, a seguito dei risultati dello studio clinico A3921133 attualmente in corso che ha mostrato un aumento del rischio di embolia polmonare con tofacitinib alla dose di 10 mg due volte al giorno. Sono state concordate le seguenti misure fino al completamento di questa revisione.

  • Tofacitinib 10 mg due volte al giorno è controindicato nei pazienti affetti da una o più delle seguenti condizioni:
  • Uso di contraccettivi orali combinati o terapia ormonale sostitutiva
  • Scompenso cardiaco
  • Tromboembolia venosa pregressa, sia trombosi venosa profonda sia embolia polmonare
  • Disturbo ereditario della coagulazione
  • Neoplasia
  • Pazienti sottoposti a un intervento chirurgico maggiore.
  • I fattori di rischio aggiuntivi che devono essere tenuti in considerazione per determinare il rischio che il paziente sviluppi embolia polmonare sono: età, obesità, status di fumatore e immobilizzazione.
  • I pazienti che sono correntemente trattati con la dose da 10 mg due volte al giorno e che sono ad alto rischio di embolia polmonare devono essere spostati su trattamenti
  • I pazienti in trattamento con tofacitinib, a prescindere dall’indicazione, devono essere monitorati per l’individuazione di segni e sintomi di embolia polmonare, e bisogna consigliare loro di consultare immediatamente un medico nel caso si manifestino.

 

Fonte: http://www.agenziafarmaco.gov.it/content/nota-informativa-importante-su-xeljanz-tofacitinib-28052019


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Notizie da EMA

 

 

  • fenspiride – 17/5/19

 

Il Comitato di sicurezza dell’EMA (PRAC) ha raccomandato di revocare le autorizzazioni all’immissione in commercio dei medicinali a base di fenspiride, in modo che non possano più essere commercializzati nell’UE. Ciò fa seguito ad un riesame che ha confermato che questi medicinali per la tosse potrebbero causare disturbi del ritmo cardiaco.

Il PRAC ha tenuto conto di tutte le evidenze disponibili nel suo riesame. Ciò includeva casi di prolungamento del QT e torsades de pointes (anomalie dell’attività elettrica del cuore che possono portare a disturbi del ritmo cardiaco) in pazienti che utilizzavano questi medicinali, risultati di studi di laboratorio, dati della letteratura pubblicata e input degli stakeholder

I disturbi del  ritmo cardiaco possono essere gravi e verificarsi improvvisamente, e non è possibile identificare in anticipo i pazienti che possono essere a rischio di questi problemi con fenspiride. Per contro, i medicinali a base di fenspiride sono usati per trattare una patologia non grave, la tosse. Pertanto, il PRAC ha ritenuto che questi medicinali non debbano  più essere commercializzati.

La raccomandazione PRAC sarà ora inviata al CMDh per prendere una decisione in merito alla sua attuazione. Il CMDh è un organismo che rappresenta gli Stati membri dell’UE, nonché l’Islanda, il Liechtenstein e la Norvegia.

 

Fonte: http://www.agenziafarmaco.gov.it/content/comunicazione-ema-su-fenspiride-17052019


 

  • le restrizioni nell’uso di Xeljanz mentre l’EMA esamina il rischio di embolia nei polmoni – 17/5/19

 

Il Comitato di Valutazione dei Rischi per la Farmacovigilanza (PRAC) dell’EMA ha raccomandato che i medici non devono più prescrivere Xeljanz (tofacitinib) nel dosaggio di 10 mg due volte al giorno in pazienti che sono ad alto rischio di embolia polmonare. Tale categoria include i pazienti che soffrono di insufficienza cardiaca, cancro, malattie ereditarie della coagulazione del sangue o storia di coaguli di sangue, così come i pazienti che assumono contraccettivi ormonali combinati, terapia ormonale sostitutiva o sono sottoposti a un intervento chirurgico maggiore.

Inoltre i medici devono considerare altri fattori che possono aumentare il rischio di coaguli di sangue nei polmoni, compresi l’età, l’obesità, il fumo o l’immobilità.

Xeljanz è attualmente autorizzato per il trattamento dell’artrite reumatoide, dell’artrite psoriasica e della colite ulcerosa grave.

La raccomandazione del PRAC è conseguente ai risultati di uno studio in corso (studio A3921133) condotto in pazienti con artrite reumatoide. Tale studio ha mostrato un aumentato rischio di coaguli di sangue nei polmoni e di morte quando è stata utilizzata la dose di 10 mg per due volte al giorno, che è il doppio del dosaggio raccomandato per l’artrite reumatoide.

La nuova raccomandazione chiarisce che, poiché 10 mg è l’unica dose iniziale raccomandata per la colite ulcerosa, i pazienti con questa condizione che sono ad alto rischio di coaguli di sangue non devono iniziare la terapia con Xeljanz. I pazienti ad alto rischio che attualmente assumono questo dosaggio per qualsiasi condizione devono passare a trattamenti alternativi.

I pazienti non devono interrompere o modificare il dosaggio di Xeljanz senza parlarne al proprio medico. I pazienti devono consultare immediatamente un medico se manifestano sintomi come difficoltà respiratorie, dolore al petto o alla parte superiore della schiena e tosse con sangue, che potrebbe indicare la presenza di un coagulo di sangue nei polmoni.

Le nuove raccomandazioni sono temporanee e seguono la precedente raccomandazione del PRAC di non superare la dose raccomandata di 5 mg due volte al giorno nel trattamento dell’artrite reumatoide. Il PRAC effettuerà ora una revisione di tutte le evidenze disponibili e una volta completata la revisione verranno fornite indicazioni aggiornate ai pazienti e agli operatori sanitari.

 

Vedi allegato EMA/267216/2019

 

Fonte: http://www.agenziafarmaco.gov.it/content/comunicazione-ema-su-xeljanz-tofacitinib-17052019


  • fenspiride – 30/5/19

 

Il 16 Maggio 2019, il comitato di sicurezza dell’EMA (PRAC) ha raccomandato di revocare le autorizzazioni all’immissione in commercio dei medicinali a base di fenspiride, in modo che non possano più essere commercializzati nell’UE. Ciò fa seguito ad un riesame che ha confermato che questi medicinali per la tosse potrebbero causare disturbi del ritmo cardiaco.

Il PRAC ha tenuto conto di tutte le evidenze disponibili nel suo riesame. Ciò includeva casi di prolungamento del QT e torsades de pointes (anomalie dell’attività elettrica del cuore che possono portare a disturbi del ritmo cardiaco) in pazienti che utilizzavano questi medicinali, risultati di studi di laboratorio, dati della letteratura pubblicata e input degli stakeholder

I disturbi del  ritmo cardiaco possono essere gravi e verificarsi improvvisamente, e non è possibile identificare in anticipo i pazienti che possono essere a rischio di questi problemi con fenspiride. Per contro, i medicinali a base di fenspiride sono usati per trattare una patologia non grave, la tosse. Pertanto, il PRAC ha ritenuto che questi medicinali non debbano  più essere commercializzati.

La raccomandazione PRAC è stata adottata dal CMDh per consenso e sarà attuata direttamente a livello nazionale nei paesi nei quali il medicinale è autorizzato.

 

Fonte: http://www.agenziafarmaco.gov.it/content/comunicazione-ema-su-fenspiride-30052019


  • medicinali a base metocarbamolo e paracetamolo – 30/5/19

 

L’EMA ha avviato una rivalutazione dell’efficacia dei medicinali a base della combinazione metocarbamolo e paracetamolo nel trattamento degli spasmi muscolari dolorosi.

La rivalutazione è condotta su richiesta dell’agenzia tedesca dei medicinali, BfArM, la quale ha ricevuto una domanda di autorizzazione all’immissione in commercio per un medicinale generico basata sul prodotto di riferimento Robaxisal compuesto, un medicinale autorizzato in Spagna per il trattamento degli spasmi muscolari dolorosi associati a diversi disturbi muscolari a breve termine, come la lombalgia.

Robaxisal compuesto, che è autorizzato da molti anni, contiene metocarbamolo, un medicinale che riduce gli spasmi muscolari, e paracetamolo, un antidolorifico.

Tuttavia evidenze più recenti suggeriscono che questi due principi attivi, nelle dosi in cui sono associati nel medicinale, potrebbero non essere efficaci in condizioni come la lombalgia, indicazione per la quale la combinazione è attualmente utilizzata.

Pertanto l’agenzia tedesca ha chiesto all’EMA di rivalutare l’efficacia della combinazione.

 

Fonte: http://www.agenziafarmaco.gov.it/content/comunicazione-su-medicinali-base-metocarbamolo-e-paracetamolo-30052019


 

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