L’AIFA rende noto che nella seduta della Commissione Tecnico Scientifica del 10 marzo 2023 è stato deciso di sospendere l’utilizzo del medicinale antivirale Lagevrio® (molnupiravir) a seguito del parere negativo formulato dal CHMP di EMA, in data 24/02/2023, per la mancata dimostrazione di un beneficio clinico in termini di riduzione della mortalità e dei ricoveri ospedalieri (documento EMA disponibile nei “Link correlati”).
Non sono stati rilevati particolari problemi di sicurezza collegati al trattamento.
Il molnupiravir era stato inizialmente reso disponibile, per il trattamento del COVID-19 lieve-moderato, tramite autorizzazione alla distribuzione in emergenza ai sensi del’Art.5.2 del DL 219/2006 (Decreto Ministeriale del 26 novembre 2021 e successive proroghe).
Il provvedimento di sospensione di utilizzo sarà effettivo a seguito della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
Leggi qui il parere negativo sull’autorizzazione all’immissione in commercio di Lagevrio (molnupiravir) da parte dell’EMA.
Il regolamento che rafforza il ruolo dell’EMA nella preparazione alle crisi e nella loro gestione in relazione ai medicinali e ai dispositivi medici diventa applicabile a partire dal 1 marzo 2022. Alcune delle strutture e dei processi istituiti dall’EMA durante la pandemia da COVID-19 vengono resi permanenti e, nel contempo, sono affidati all’Agenzia nuovi compiti.
L’EMA si occuperà ora del monitoraggio delle carenze dei medicinali, che potrebbero portare a una situazione di crisi, nonché della segnalazione di carenze di medicinali fondamentali durante una crisi. L’Agenzia coordinerà inoltre le risposte dei paesi UE/SEE rispetto alle carenze di dispositivi medici e di dispositivi diagnostici in vitro essenziali in situazioni di crisi, dopo un periodo di transizione iniziale fino al 2 febbraio 2023.
Nelle prossime settimane e mesi, l’EMA istituirà una serie di nuovi organi e formalizzerà quelli esistenti per la gestione dei nuovi compiti.
Il corso ECM promosso dal Centro Regionale di Farmacovigilanza della Sardegna è rivolto ai farmacisti delle Farmacie territoriali della provincia di Cagliari.
Obiettivi del corso saranno la promozione delle conoscenze su tematiche di Farmacovigilanza e Vaccinovigilanza, in particolare riguardo ai vaccini contro il COVID-19. Verranno illustrate le tappe che hanno portato allo sviluppo dei vaccini anti-COVID-19, le caratteristiche dei vaccini disponibili o in via di sviluppo con particolare attenzione al relativo profilo di efficacia e sicurezza, le strategie vaccinali a livello nazionale e sovranazionale.
Docenti del corso saranno la Responsabile del CRFV Sardegna, altri operatori del Centro e il Prof. Paolo Castiglia Ordinario di Igiene presso l’Università di Sassari e Responsabile regionale della Prevenzione.
Ulteriori edizioni del corso rivolte ad operatori di altre Aziende Sanitarie della Sardegna si terranno successivamente.
Il corso ECM si terrà il 17 giugno e il 6 luglio 2021 dalle ore 15 alle 18 in modalità streaming.
L’Agenzia pubblica i report aggiornati sul monitoraggio dei farmaci biosimilari in Italia. I nuovi report analizzano i trend di consumo e spesa (gennaio 2019 – dicembre 2020) e la variabilità regionale (gennaio – dicembre 2020) nell’impiego di questi farmaci.
L’obiettivo è fornire informazioni utili agli operatori impegnati nelle attività di monitoraggio e governance della spesa farmaceutica, per promuovere l’uso dei medicinali a brevetto scaduto, valutare l’efficacia delle gare regionali, individuare le aree di intervento e monitorare gli effetti delle politiche introdotte.
Apixaban, un anticoagulante orale diretto, è un farmaco ormai ampiamente prescritto negli ultimi anni. Esso è considerato di interesse in quanto si ritiene sia a basso rischio di interazioni farmaco-farmaco rispetto agli antagonisti della vitamina K.
Per caratterizzare meglio queste interazioni, sono stati riesaminati sistematicamente gli studi che valutavano le interazioni farmaco-farmaco che coinvolgono apixaban e sono state analizzate le interazioni farmaco-farmaco risultanti in una reazione avversa sulla base dei casi clinici e dei dati presenti in VigiBase. Gli autori hanno cercato in modo sistematico in Medline, Embase e Google Scholar fino al 20 agosto 2018, articoli che indagassero il verificarsi di una reazione avversa dovuta a un potenziale farmaco che interagisse con apixaban. I dati di VigiBase provenivano da case report recuperati fino al 2 gennaio 2018. In particolare l’identificazione delle potenziali interazioni è stata eseguita considerando due farmaci e almeno tre reazioni avverse, mentre il rilevamento del potenziale segnale è avvenuta utilizzando Omega, una misura di disproporzionalità a tre vie.
Sono stati identificati 15 studi e 10 case report. Gli studi hanno mostrato variazioni significative nell’area sotto la curva per apixaban mentre i case report hanno evidenziato un aumento del rischio di emorragia o eventi tromboembolici a causa di un’interazione farmaco-farmaco.
Da VigiBase, sono stati analizzati un totale di 1617 farmaci e una tripletta di reazioni avverse ai farmaci. La tripletta più segnalata era apixaban-aspirina-emorragia gastrointestinale.
Il 67% delle interazioni farmaco-farmaco riportate in VigiBase non sono state descritte o comprese. Nel restante 34%, la maggior parte erano interazioni farmacodinamiche tra farmaci. Questi dati suggeriscono che Apixaban ha un potenziale significativo di interazioni farmaco-farmaco, sia con modulatori CYP3A / P-gp che con farmaci che possono alterare l’emostasi. Le reazioni avverse a farmaco più descritte sono state reazioni avverse correlate a emorragia o trombosi, principalmente attraverso interazioni farmacodinamiche. Le interazioni farmacocinetiche farmaco-farmaco sembrano essere scarsamente rilevate.
Sintesi dei risultati riguardanti la gravità riportati nei case report estratti da VigiBase.
Metodologia adottata dagli autori per selezionare gli studi e i case report.
Bibliografia.
Fernandez S, Lenoir C, Samer C, Rollason V. Drug interactions with apixaban: A systematic review of the literature and an analysis of VigiBase, the World Health Organization database of spontaneous safety reports. Pharmacol Res Perspect. 2020 Oct;8(5):e00647.
Vi è interesse ad analizzare gli effetti avversi degli anticoagulanti orali diretti (DOAC) che non implicano sanguinamento. Tali reazioni avverse sono in genere rare e imprevedibili., riguardanti di solito il danno epatico e cutaneo. A tal proposito è stata pubblicata su Drug Safety una lettera all’editore. Vi sono alcune evidenze che i DOAC, dal punto di vista della sicurezza possono essere considerate una classe farmacologica eterogenea.
Sono stati descritti casi di malattia polmonare interstiziale (ILD), in particolare in soggetti giapponesi, sebbene non siano stati condotti studi osservazionali di sorveglianza post-marketing sulla tossicità polmonare da DOAC.
Gli autori hanno condotto un’analisi del segnale sul database americano di farmacovigilanza (Food and Drug Administration Adverse Event Reporting System; FDA-FAERS) per indagare il tasso di segnalazione di ILD nei confronti dei DOAC nel periodo 2004–2019. L’analisi è stata condotta calcolando il reporting odds ratio (ROR), ritenendo un segnale significativo se erano presenti almeno 3 casi. ILD è stato definita in base ai preferred term rilevanti presenti come terminologia nel Medical Dictionary for Regulatory Activity (MedDRA). Il farmaco Amiodarone essendo nota la sua capacità di causare ILD è stato usato come controllo positivo. L’analsi principale è stata condotta senza criteri restrittivi specifici, considerando tutti le segnalazioni e paragonando i DOAC con altri farmaci presenti nel database FAERS.
L’analisi di disproporzione ha evidenziato le seguenti associazioni, in base al numero di segnali statisticamente significativi emersi nella valutazione complessiva:
DOACs: Solida (7/8)
Factor-Xa inhibitors: Solida (7/8)
Apixaban: Forte (8/8)
Edoxaban: Forte (8/8)
Rivaroxaban: Moderata (5/8)
Dabigatran: Debole (3/8)
Warfarin: Solida (6/8)
Amiodarone: Forte (3/3)
Tale studio pilota ha identificato nuovi segnali che collegano DOAC con ILD, in particolare per quanto riguarda gli inibitori del fattore Xa. Sono necessarie nuove evidenze, in particolare per chiarire la relazione tra fibrosi polmonare e trombosi. Considerando i limiti di tale tipo di analisi, è auspicabile la realizzazione di ampi studi osservazionali e l’implementazione di registri di pratica clinica nella vita reale.
Bibliografia:
Raschi, E., Fusaroli, M., Diemberger, I. et al. Direct Oral Anticoagulants and Interstitial Lung Disease: Emerging Clues from Pharmacovigilance. Drug Saf (2020). E’ possibile leggere l’articolo completo qui.
Una nuova tecnologia di chimica farmaceutica potrebbe permettere in un prossimo futuro di produrre alcune tipologie di farmaci più sicuri per l’uomo, a minor costo, in maniera più rispettosa per l’ambiente.
La perdita di massa ossea e l’osteoporosi sono eventi avversi che riguardano diverse classi di farmaci. Tenere sotto controllo la mineralizzazione ossea in pazienti ad alto rischio che fanno uso di questi medicinali è di fondamentale importanza.
La meningite asettica indotta da farmaco è un evento avverso relativamente raro che deve essere conosciuto e sospettato in seguito a somministrazione di tutta una serie di farmaci talvolta anche di uso comune.
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