Come ridurre al minimo l’uso inappropriato dei farmaci

 

 

La politerapia e l’impiego inappropriato dei farmaci, negli anziani con comorbidità, può determinare l’aumentare di reazioni avverse e l’incremento delle ospedalizzazioni non necessarie.

 

 

 

Questo articolo pubblicato sul Therapeutic Advances in Drug Safety, illustra i criteri che devono essere presi in considerazione dai medici per la gestione dei pazienti poli-trattati, in maniera da ridurre al minimo le interazioni o l’insorgere di reazioni avverse da farmaco nei soggetti anziani.

In generale, nelle linee guida pubblicate,  i farmaci presenti per la cura di una determinata patologia, vengono inseriti sulla base dei risultati ottenuti durante gli studi clinici controllati randomizzati; nella maggior parte degli studi non vengono inclusi i pazienti anziani, e in particolare i pazienti anziani con comorbidità. La conseguenza principale è che, applicando le linee guida, per la singola malattia, su pazienti anziani con comorbidità e quindi poli-trattati, si ha un aumento del rischio di interazioni farmaco-farmaco, interazioni farmaco-malattia e scarsa aderenza alla terapia.

In Europa, quasi il 25% dei residenti nelle case di cura assume 10 o più farmaci quotidianamente; la poli-terapia, definita come l’uso contemporaneo di cinque o più farmaci giornalieri, può naturalmente essere appropriata e giustificata per trattare  pazienti anziani affetti da più patologie; tuttavia, quando questa è inappropriata, è associata a una serie di conseguenze avverse tra cui cadute, fratture dell’anca, declino cognitivo e ospedalizzazioni evitabili. E’ sopratutto in questi soggetti che bisogna ridurre al minimo le terapie potenzialmente inappropriate e eliminare i farmaci non necessari

Gli eventi avversi da farmaco (ADR) causano o contribuiscono significativamente al 6-17% di tutti i ricoveri ospedalieri negli anziani. Questo dato è sottostimato in questa popolazione, perché si manifestano con una sintomatologia comune per l’età avanzata come la stanchezza, le vertigini, le cadute, la stitichezza o la confusione.

Negli ultimi 30 anni, sono stati sviluppati numerosi strumenti, per la prescrizione di  terapie potenzialmente inappropriate, che aiutano i medici nella gestione dei farmaci delle persone anziane clinicamente complesse, anche se la grande maggior parte delle persone anziane viene curata da medici che non hanno esperienza nel campo della medicina geriatrica e pertanto è necessario sviluppare metodi validi ed efficaci per assistere questi medici nella gestione di pazienti con comorbidità.

All’interno dell’articolo vengono illustrati il metodo STOPP&START e il metodo FORTA, che permettono di valutare l’inappropriatezza prescrittiva; questi due strumenti sono utili per il medico in fase prescrittiva, perchè sono in grado di rilevare le potenziali prescrizioni inappropriate e allertare il clinico, migliorando l’appropriatezza prescrittiva e riducendo al minimo il rischio di gravi ADR. 

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