Le interazioni tra farmaci nelle unità di terapia intensiva

Drug Safety

 

Nelle Unità di Terapia Intensiva in problema delle interazioni farmacologiche si percepisce più che altrove, dato l’elevato numero di farmaci che si utilizzano nelle cure del paziente in condizioni critiche. Una review della letteratura mette in luce le attuali conoscenze sulle reazioni avverse da farmaco legate ad interazioni farmacologiche.

 

Le interazioni tra farmaci si verificano quando numerosi farmaci, somministrati per indicazioni terapeutiche diverse oppure per sfruttare un loro effetto sinergico, portano a conseguenze cliniche non desiderate. Rappresentano un sottoinsieme di eventi avversi da farmaco (Adverse Drug Reaction, ADR).

Si stima che tra il 58% e il 67% dei pazienti ammessi in Unità di Terapia Intensiva sia a rischio di una potenziale interazione farmacologica, ma solo il 5% va incontro ad un vero e proprio ADR. Di questi, il 16.2% risulta essere clinicamente rilevante.

Un certo numero di questi casi sarebbe facilmente prevenibile se venissero messe in atto tutte le procedure codificate in questo ambito, tra cui l’implementazione di alert specifici che siano di supporto alla decisione del medico riguardo alla terapia farmacologica da instaurare. Purtroppo, si stima che il 90% di questi alert, laddove esistono, vengano ignorati.

I pazienti in condizioni critiche sono sottoposti a regimi terapeutici molto complessi che richiedono l’utilizzo, mediamente, di 25-35 farmaci durante la loro degenza. Come se non bastasse, quando si verifica una ADR, in genere viene somministrata una media di ulteriori 7 farmaci, il che aumenta del 23% il rischio di eventi avversi e interazioni. Si è calcolato che per ogni farmaco somministrato per via endovenosa il rischio di ADR aumenta del 3%.

Le sostanze maggiormente implicate nelle ADR da interazione farmacologica possono essere suddivise in due categorie:

  • Di uso comune: aspirina, clopidogrel, eparina, insulina, omeprazolo e furosemide;
  • Ad alto rischio di interazione: amiodaronefluconazolofenitoinamidazolam.

Purtroppo, l’importanza clinica di una ADR da interazione farmacologica, così come la frequenza con cui viene segnalata,  non seguono una vera e propria regola. I database esistenti a riguardo fanno fatica a classificare le reazioni per gravità, il che ostacola lo sviluppo di algoritmi specifici che supportino il medico nel processo decisionale.

Saranno necessari ulteriori studi e nuovi sforzi per ridurre significativamente l’incidenza delle reazioni avverse da interazione farmacologica nelle Unità di Terapia Intensiva.

Fitzmaurice MG et al. “Evalutation of Potential Drug-Drug Interactions in Adults in the Intensive Care Unit: A Systematic Review and Meta-Analysis”
Drug afety, 2019. https://doi.org/10.1007/s40264-019-00829-y

 

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