Informazioni sulla sicurezza del farmaco: quando il paziente non sa che pesci prendere

Nell’era dell’informazione,  la proliferazione di portali web e app che girano intorno alla salute e ai farmaci porta inevitabilmente con sé il rischio della diffusione di informazioni false o parziali che provengono da fonti non autorevoli. Ecco cosa può e deve fare l’operatore sanitario, medico o farmacista, per migliorare l’aderenza al trattamento dei pripri pazienti, in un’ottica di sicurezza

 

 

La sicurezza di un farmaco, che può essere identificata con la probabilità di andare incontro ad eventi avversi (Adverse Drug Reactions, ADR), è importante tanto quanto la sua efficacia.

Di fatto, la disponibilità e il tipo di informazioni riguardo la sicurezza di un farmaco influiscono pesantemente sull’utilizzo che la persona andrà a fare del farmaco in questione. Oltretutto, i medici tendono a sottovalutare il ruolo del paziente e l’inpatto che esso stesso può avere sulla propria salute: nell’era dell’informazione, non vale più il concetto per cui il paziente rappresenta una sorta di “ricevitore passivo” dei servizi sanitari, ma ne diventa anzi parte attiva, al punto che la sua sicurezza viene spesso minata dalla carenza di adeguate informazioni, e ancor più in presenza di informazioni scorrette. In questa epoca digitale, le persone si rivolgono a internet per informarsi e di conseguenza prendere decisioni sulla propria salute, il che si traduce anche nella decisione di assumere o meno una sostanza, sulla base della propria sensibilità e quindi delle informazioni con cui si è entrati in contatto.

Nella maggior parte dei casi le fonti di informazioni in questo ambito sono medici e farmacisti, ma non di rado ci si basa sul “sentito dire”, oppure sui consigli di conoscenti, o su quanto appreso su internet, senza badare troppo al fatto che esiste un palese e pervasivo conflitto di interesse dietro alla pubblicizzazione di molte delle informazioni riguardo ad un farmaco, da parte dell’industria farmaceutica che ha bisogno di vendere il prodotto ma anche del sito web che vuole aumentare il traffico sul proprio portale. L’eccezione sono le fonti autorevoli quali siti istituzionali di agenzie regolatorie come AIFA o EMA, oppure degli ordini professionali dei medici o dei farmacisti.

E’ veramente difficile per un non addeetto ai lavori districarsi nel mare di informazioni che si ytovano su internet: se da un lato si è assistito ad una proliferazione di app e portali web sulla salute, dall’altro è spesso impossibile stabilire l’autorevolezza e la qualità dell’informazione presentata. In effetti i pazienti spesso tendono a mettere a confronto quanto appreso su internet e quanto affermato dal proprio medico o farmacista di fiducia, in modo da poter “triangoloare” le informazioni. In ogni caso, rimane difficile interpretare i dati sulla sicurezza di un farmaco, e questo può inficiare sull’aderenza al trattamento.

E’ chiaro che l’ideale sarebbe apprendere questo tipo di informazioni direttamente dagli esperti che prescrivono e maneggiano personalmente i farmaci, il che ridurrebbe notevolmente il ricorso ad altre fonti di informazioni molto meno affidabili che potrebbero influenzare negativamente il giudizio del paziente. E’ alltrettanto ovvio che la comunicazione tra medico e paziente non solo deve avvenire, ma deve essere anche efficace, si pensi ad esempio all’effetto nocebo. La soluzione sta nel mantenere il giusto equilibrio tra gli effetti positivi e negativi di una sostanza, nonché nel suggerire specificamente quelle che sono fonti di informazione attendibili, basate sull’evidenza, presenti nel mare di internet .

L’operatore sanitario dovrebbe inoltre incoraggiare la discussione con il proprio paziente in merito alla fame di informazione di quest’ultimo, perché spesso non emerge dal colloquio clinico, probabilmente per la paura di essere giudicati. Anche il farmacista, prima di dispensare un farmaco, idealmente dovrebbe capire se il paziente è già in possesso delle adeguate e necessarie informazioni per poter assumere il farmaco in tutta sicurezza.

In ogni caso, non si può prescidere, oramai, dai contenuti virtuali, pertanto è importante che le agenzie regolatorie mettano in atto adeguati protocolli atti a migliorare la qualità delle informazioni presenti in rete, nonché promuovere la formazione a riguardo degli operatori sanitari, e non da ultimo la formazione dei cittadini stessi a riguardo. Ciò permetterebbe al paziente di acquisire confidenza nell’assumere decisioni riguardo alla propria salute, il che porterebbe tra le altre cose a un miglioramento della gestione individuale di problematiche di salute minori oppure di malattie di lunga data.

In conclusione, non si può negare l’influenza che le informazioni digitali hanno sui pazienti al pari degli operatori sanitari. Per i primi, queste informazioni possono influire pesantemente sulle decisioni prese a riguardo della propria salute, soprattutto in merito ai farmaci che si decide di assumere. Per i secondi, è importante rendersi conto che il paziente inevitabilmente entrerà in contatto con informazioni che giungono da fonti non autorevoli, pertanto è necessaria una certa proattività nell’aiutare la persona a districarsi nel mare di informazioni, in primis fornendo informazione di qualità anche riguardo alla sicurezza del farmaco.

In conclusion, online health-related information sources are an inevitable component of today’s healthcare system, and there is no future without acknowledging its influence on patients and HCPs. Information obtained by patients on safety aspects greatly influences patients, especially their medication-taking behaviour. HCPs should acknowledge the potential online health information-seeking behaviour of patients during initiation and follow-ups, and accordingly address their queries using a proactive approach. To ensure that patients receive the available authentic information, HCPs should share important safety-related aspects during interactions. The degree of digital literacy should be considered so that these patients could be directed to find quality and reliable information and accordingly could direct them to access it depending upon the requirement. Pharmacists are primarily responsible in ensuring the safe use of medications, and they should be proactive in understanding the medication safety information-seeking behaviours of patients, the type of information already possessed by them, and consequently should share the necessary information on these aspects.

 

Jose J. Communication on drug safety-related matters to patients: is it even more significant in this digital era?
Ther Adv Drug Saf. 2020;11:2042098620915057. Published 2020 Apr 9. doi:10.1177/2042098620915057

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