Efficacia e sicurezza comparativa degli agenti antipertensivi in adulti con diabete e malattie renali

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Una meta-analisi a rete di studi randomizzati di tutto il mondo, aggiornata  al gennaio 2014.

 

 

 

 

L’efficacia e la sicurezza comparativa dei farmaci per l’abbassamento della pressione sanguigna, in adulti con diabete e malattie renali, rimane controversa.

Il lavoro ha l’obiettivo di valutare rischi e benefici dei farmaci antipertensivi, in questa popolazione di pazienti.

Metodi

Gli autori hanno effettuato una network meta-analisi di studi randomizzati di tutto il mondo, che confrontano gli agenti antipertensivi nei pazienti adulti con malattia renale diabetica. Nelle banche dati elettroniche (Cochrane Collaboration, Medline ed Embase) sono stati cercati i trial (fino al gennaio 2014), che confrontano i farmaci per abbassare la pressione sanguigna, somministrati per via orale in adulti con diabete e malattie renali.

Gli esiti primari da misurare erano la mortalità per tutte le cause e la malattia renale allo stadio terminale. Sono  stati  valutati anche gli esiti cardiovascolari e la sicurezza secondaria.

È stata effettuata una meta-analisi a rete ad effetti casuali per ottenere le stime degli esiti primari e secondari e queste stime sono state presentate come odds ratio o differenze medie standardizzate con IC al 95%.

Sono stati classificati gli effetti comparati di tutti i farmaci contro placebo con superficie sottesa alla curva di probabilità di ranking cumulativo (Sucra).

Risultati

Sono stati inclusi nella meta-analisi di rete 157 studi comprendenti 43.256 partecipanti, per lo più con diabete di tipo 2 e malattia renale cronica. Nessun regime farmacologico è risultato più efficace del placebo per ridurre la mortalità per tutte le cause; comunque, rispetto al placebo, la malattia renale all’ultimo stadio è risultata significativamente meno probabile in seguito a doppio trattamento con un antagonista del recettore dell’angiotensina (ARB) e un inibitore dell’enzima convertitore dell’angiotensina (ACE) (odds ratio 0.62, IC 95% 0.43-0.90) e dopo ARB in monoterapia (0.77, 0.65-0.92).

Nessun regime ha aumentato significativamente l’iperkaliemia o il danno renale acuto, il trattamento combinato di ACE inibitori e ARB ha avuto il rango più basso a causa di aumenti marginali del rischio stimato di questi danni (odds ratio 2.69, IC 95% 0.97-7.47 per l’iperkaliemia; 2.69, 0.98-7.38 per l’insufficienza renale acuta).

Interpretazione

Nessuna strategia per abbassare la pressione sanguigna ha prolungato la sopravvivenza negli adulti con diabete e malattie renali.

ACE-inibitori e ARB, da soli o in combinazione, sono le strategie più efficaci contro la malattia renale allo stadio terminale, ma i benefici del trattamento devono essere bilanciati col  rischio di iperkaliemia e insufficienza renale acuta.

 

SC Palmer, D Mavridis, E Navarese, JC Craig, M Tonelli, G Salanti, N Wiebe, M Ruospo, DC Wheeler, GF Strippoli.

Comparative efficacy and safety of blood pressure-lowering agents in adults with diabetes and kidney disease: a network meta-analysis.

Lancet 2015 – Volume 385, No. 9982, p2047–2056, 23 May 2015

DOI: http://dx.doi.org/10.1016/S0140-6736(14)62459-4

Link: http://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736(14)62459-4/abstract

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