Uso materno di contraccettivi orali e rischio di difetti alla nascita

the BMJ

 

 

Uno studio prospettico osservazionale di coorte sulla popolazione della Danimarca.

 

 

 

 

Si stima che circa il 9% delle donne, che utilizzano contraccettivi orali inizi una gravidanza durante il primo anno; molte più donne interrompono l’uso dei contraccettivi orali quando pianificano una gravidanza e concepiscono entro pochi cicli mestruali .

In entrambi i casi, il feto potrebbe essere esposto ad ormoni esogeni.

Nonostante decenni di ricerca sulla sicurezza dell’uso dei contraccettivi orali, poco si sa circa l’associazione tra l’uso perigravidico di contraccettivi orali e la salute del nascituro. In particolare, non è chiaro se questi ormoni sessuali esogeni in circolo possano danneggiare il feto e per quanto tempo perdurino i loro effetti.

La letteratura si è concentrata, principalmente, sui difetti alla nascita, ma i risultati sono contraddittori e poco attendibili, perché provengono da lavori datati e con notevoli limiti metodologici. Per quanto riguarda i meccanismi, gli ormoni sessuali esogeni hanno dimostrato di aumentare le concentrazioni plasmatiche della vitamina A, fatto che può essere teratogeno. Alcuni studi suggeriscono che i livelli dei folati sierici diminuiscano dopo l’uso di contraccettivi orali e rimangano ridotti fino a tre mesi dopo la sospensione; questo potrebbe causare una serie di difetti alla nascita.

Metodi

I dati sull’uso dei contraccettivi orali e i difetti maggiori alla nascita negli 880.694 nati vivi dei registri danesi, tra il 1997 e il 2011, sono stati raccolti in uno studio prospettico osservazionale di coorte.

Gli autori hanno ipotizzato che l’esposizione al contraccettivo orale si sia protratta fino alla compilazione della prescrizione più recente.

La principale misura di esito era il numero di difetti maggiori alla nascita, definiti secondo la classificazione della Vigilanza europea delle Anomalie Congenite (European Surveillance of Congenital Anomalies classification) durante un anno di follow-up. La regressione logistica ha stimato gli odds ratio di prevalenza dei difetti maggiori alla nascita e sottogruppi.

Risultati

La prevalenza di difetti maggiori alla nascita (ogni 1000 nati) è stata coerente in ogni gruppo di esposizione a contraccettivo orale: 25,1 mai utilizzati, 25.0 uso > 3 mesi prima dell’inizio della gravidanza (gruppo di riferimento); 24.9, uso 0-3 mesi prima della gravidanza (cioè, uso recente); 24.8 uso dopo l’inizio della gravidanza.

Non è stato osservato alcun aumento della prevalenza di difetti maggiori alla nascita con l’esposizione a contraccettivi orali tra le donne con uso recente prima della gravidanza (odds ratio di prevalenza 0,98; IC 95 % 0,93-1,03) o con uso dopo l’insorgenza della gravidanza (0,95; 0,84-1,08), rispetto al gruppo di riferimento. Non c’era neanche nessun aumento della prevalenza di nessun sottogruppo di difetti alla nascita.

Limitazioni

Non si sa se le donne abbiano effettivamente assunto contraccettivi orali fino al data della prescrizione più recente. La rarità di alcuni difetti alla nascita rende difficoltosa la disaggregazione dei dati. È possibile la presenza di un confondimento residuo. L’analisi manca di informazioni sui folati, uno dei meccanismi proposti.

Conclusioni

Non è stato osservato alcun aumento del rischio di difetti maggiori alla nascita associato all’esposizione a contraccettivi orali subito prima o durante la gravidanza. Questa osservazione è rassicurante sia per le donne che per i medici.

 

BM Charlton, D Mølgaard-Nielsen, H Svanström, J Wohlfahrt, B Pasternak, M Melbye,

Maternal use of oral contraceptives and risk of birth defects in Denmark: prospective, nationwide cohort study

BMJ 2016; 352 doi: http://dx.doi.org/10.1136/bmj.h6712 (Published 06 January 2016)

 

Link: http://www.bmj.com/content/352/bmj.h6712

 

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