FANS e rischio di insufficienza cardiaca in quattro paesi europei

the BMJ

 

 

 

Uno studio caso-controllo nested.

 

 

 

 

 

Obiettivi

Indagare la sicurezza cardiovascolare dei farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS) e stimare il rischio di ricovero ospedaliero per insufficienza cardiaca per i singoli FANS.

Metodi

Disegno: studio caso-controllo nidificato.

Impostazione: cinque banche dati sanitarie della popolazione di quattro paesi europei (Paesi Bassi, Italia, Germania e Regno Unito).

Partecipanti: individui adulti (età ≥ 18 anni), che hanno iniziato il trattamento con FANS nel periodo 2000-10. Complessivamente, sono stati individuati 92.163 ricoveri ospedalieri per insufficienza cardiaca e abbinati a 8.246.403 controlli (abbinati tramite campionamento di rischio a seconda dell’età, sesso e anno di entrata nella coorte).

Principale misura di esito: l’associazione tra rischio di ricovero ospedaliero per insufficienza cardiaca e l’uso di FANS (sono stati presi in esame 27 FANS: 23 tradizionali e quattro inibitori selettivi della COX 2). Le associazioni sono state valutate mediante modelli di regressione logistica condizionale multivariata. È stata anche valutata la relazione dose-risposta tra uso di FANS e rischio di insufficienza cardiaca.

Risultati

L’uso di qualsiasi tipo di FANS nei 14 giorni precedenti è risultato associato ad un aumento del 19% del rischio di ricovero ospedaliero per insufficienza cardiaca (odds ratio aggiustato 1,19; intervallo di confidenza al 95% 1,17-1,22), rispetto all’utilizzo passato di qualsiasi FANS (uso> 183 giorni nel passato). Il rischio di ricovero per insufficienza cardiaca è risultato aumentato per sette FANS tradizionali (diclofenac, ibuprofene, indometacina, ketorolac, naprossene, nimesulide e piroxicam) e due COX 2 inibitori (etoricoxib e rofecoxib). Gli Odds Ratio variavano da 1,16 (IC 95% 1,07-1,27) per il naprossene a 1,83 (1,66-2,02) per ketorolac. Il rischio di insufficienza cardiaca è risultato doppio per diclofenac, etoricoxib, indometacina, piroxicam, e rofecoxib usati a dosi molto elevate (≥ 2 dosi definite giornaliere DDD), anche se alcuni intervalli di confidenza erano ampi. Anche dosi medie (0,9-1,2 DDD) di indometacina e etoricoxib sono risultate associate ad un aumento del rischio, mentre non c’è alcuna evidenza che celecoxib aumenti il rischio di ricovero per insufficienza cardiaca, alle dosi comunemente usate.

Conclusioni

Il rischio di ricovero ospedaliero per insufficienza cardiaca associato all’uso corrente di FANS sembra variare per i singoli FANS ed è dose dipendente. Questo studio valuta il rischio associato all’uso di un gran numero di FANS e fornisce elementi di valutazione utili sia per i medici che per le autorità sanitarie.

 

BMJ. 2016 Sep 28;354:i4857. doi: 10.1136/bmj.i4857.

Non-steroidal anti-inflammatory drugs and risk of heart failure in four European countries: nested case-control study.

Arfè A, Scotti L, Varas-Lorenzo C, Nicotra F, Zambon A, Kollhorst B, Schink T, Garbe E, Herings R, Straatman H, Schade R, Villa M, Lucchi S, Valkhoff V, Romio S, Thiessard F, Schuemie M, Pariente A, Sturkenboom M, Corrao G; Safety of Non-steroidal Anti-inflammatory Drugs (SOS) Project Consortium.

http://www.bmj.com/content/354/bmj.i4857

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