Vaccinazioni: le ragioni dell’obbligo

 

 

Il documento presentato dall’Istituto Superiore della Sanità alla Commissione Sanità del Senato.

 

 

 

 

L’Istituto Superiore della Sanità ha presentato alla Commissione Sanità del Senato un documento, che illustra le motivazioni del decreto sui vaccini e analizza l’impatto epidemiologico delle patologie per le quali sono state rese obbligatorie le vaccinazioni.

Osserva, inoltre, che il successo delle strategie vaccinali, che ha determinato la scomparsa quasi totale di alcune malattie, ha ridotto la percezione della pericolosità del contagio e favorito il diffondersi di movimenti di opposizione alle vaccinazioni. Come conseguenza, a partire dal 2013 (coorte del 2011), si è registrato un progressivo trend in diminuzione della copertura vaccinale, scesa ormai sotto il livello del 95%, raccomandato per garantire l’immunità di gregge.

Il documento riferisce anche delle strategie vaccinali adottate in altri paesi: da un’indagine condotta in Europa nel 2010, è risultato che in 13 paesi sono obbligatori 1 o più vaccini. La Francia sta valutando di portare ad 11 i vaccini obbligatori. L’esempio della California, dove è stato introdotto l’obbligo vaccinale, conferma l’efficacia della misura perché la copertura è cresciuta del 5%, nei due anni scolastici successivi all’introduzione della norma.

Per quanto riguarda la vaccinazione antipneumococcica, il documento evidenzia che, prima dell’introduzione della vaccinazione nei nuovi nati, lo pneumococco era responsabile dal 4 al 12% delle infezioni batteriemiche che si verificavano in pazienti ospedalizzati. In seguito all’introduzione della vaccinazione, l’epidemiologia delle infezioni invasive si è modificata e si è avuta una generale riduzione dell’incidenza del 26%. Ciononostante, l’impatto della malattia nella popolazione rimane elevato. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ritiene che la vaccinazione anti-pneumococcica sia quella a più alta priorità di introduzione ed applicazione in tutti i Paesi del mondo, per le elevate incidenza e mortalità connesse alle malattie pneumococciche (tra cui rivestono particolare importanza meningiti, sepsi e polmoniti).

 

http://www.iss.it/binary/pres/cont/TESTO_Commissione_Igiene_e_Sanit_.pdf

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