Romosozumab versus teriparatide

 

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Un trial randomizzato open-label di fase III su donne in post-menopausa con osteoporosi.

 

 

 

 

Un precedente trattamento con bifosfonati attenua l’efficacia del teriparatide sull’ossificazione.
Sono stati confrontati gli effetti di 12 mesi di terapia con romosozumab (AMG 785), un anticorpo monoclonale anti-sclerostina, rispetto alla teriparatide sulla densità minerale ossea (bone mineral density BMD), in donne in post-menopausa con osteoporosi, precedentemente trattate con bifosfonati.

Metodi
Studio randomizzato di fase III, open-label con controllo attivo, che è stato condotto in 46 centri in Nord e Sud America e in Europa. Sono state arruolate donne di età ≥55 e ≤90 anni, trattate con bifosfonati per almeno tre anni e alendronato l’anno precedente lo screening, con valori ≤ -2.5 per il T score di anca, collo del femore o colonna vertebrale e storia di fratture.
Le pazienti sono state randomizzate per ricevere romosozumab sottocutaneo (210 mg una volta al mese) oppure teriparatide sottocutaneo (20 μg una volta al giorno). L’endpoint primario era la percentuale del cambiamento della densità minerale ossea areale dal livello basale a 12 mesi.

Risultati
Tra il 31 gennaio 2013 ed il 29 aprile 2014, 436 pazienti sono state assegnate casualmente a romosozumab (n=218) o a teriparatide (n=218). Sono stati inclusi nell’analisi primaria di efficacia 206 pazienti del gruppo romosozumab e 209 del gruppo teriparatide.
Nel periodo di osservazione di 12 mesi, la percentuale media del cambiamento dal livello basale nel BMD areale dell’anca era 2.6% (IC 95% 2.2-3.0) nel gruppo romosozumab e -0.6% (da -1.0 a -0·2) nel gruppo teriparatide; differenza 3.2% (IC 95% 2.7-3.8; p<0.0001).
La frequenza di eventi avversi era equivalente nei due gruppi di trattamento. L’evento avverso più segnalato era nasofaringite (28 [13%] su 218 nel gruppo romosozumab vs 22 [10%] su 214 nel gruppo teriparatide), ipercalcemia (2 [<1%] vs 22 [10%]) e artralgia (22 [10%] vs 13 [6%]). Eventi avversi gravi sono stati segnalati in 17 (8%) pazienti trattati con romosozumab e in 23 (11%) trattati con teriparatide; nessuno è stato considerato correlato al trattamento.

Conclusioni
Il passaggio ad un farmaco anabolico è frequente nei pazienti trattati con bifosfonati, specie quelli che sperimentano fratture durante la terapia. In questi pazienti, romosozumab ha portato ad aumenti della BMD dell’anca che non sono stati osservati col teriparatide.

 

Finanziamento: Amgen, Astellas e UCB Pharma.

Registrazione del trial: ClinicalTrials.gov, numero NCT01796301.

 

Lancet. 2017 Sep 30;390(10102):1585-1594. doi: 10.1016/S0140-6736(17)31613-6. Epub 2017 Jul 26.
Romosozumab (sclerostin monoclonal antibody) versus teriparatide in postmenopausal women with osteoporosis transitioning from oral bisphosphonate therapy: a randomised, open-label, phase 3 trial.
Langdahl BL, Libanati C, Crittenden DB, Bolognese MA, Brown JP, Daizadeh NS, Dokoupilova E, Engelke K, Finkelstein JS, Genant HK, Goemaere S, Hyldstrup L, Jodar-Gimeno E, Keaveny TM, Kendler D, Lakatos P, Maddox J, Malouf J, Massari FE, Molina JF, Ulla MR, Grauer A.

 

http://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736(17)31613-6/fulltext

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